Ogni tanto, vado in rifugio. Non è l'ambiente che prediligo, solo per due motivi: 1) difficile trovarne uno come piace a me, spartano, con poca gente, gestito con buon senso. 2) spesso, nei miei giri, preferisco bivacchi e casere o la tenda, per aver maggior libertà di di ascensione a cime più impegnative.
Detto questo, vorrei parlarvi solo brevemente dei rifugi che finalmente han aperto...stavolta un pochino prima per ripristinare i tanti (troppi) danni subiti da questo inverno pazzesco di neve.
Voi in Trentino ed Alto Adige, siete proprio fortunati...avete fondi che noaltri veneti no' ghèmo. Ve la dico alla veneta...parlo di quel denaro necessario per gli adeguamenti di legge (dannata burocrazia) e gli aggiustamenti dettati da mille normative di legge, secondo regole più o meno azzeccate. Non le discuto o facciam notte...e mi incazzo. Il CAI centrale non eroga un granché, la Provincia e Regione poco, le sezioni CAI idem...così i rifugi come campano? Soprattutto se li trattano come se fossero un albergo di città, perchè la legge dice che è giusto così. Che puttanata colossale, eh? Ma quei 4 panzoni a Roma, ci son mai venuti a lavorare in rifugio? Han idea di cosa voglia dire tirar la carretta a duemilacinquecento metri di quota? Eppoi spesso le multe fioccano sempre addosso ai soliti sfigati rifugisti, magari quelli che han protestato più volte per regole mal applicate...poveracci. Io credo che rifugi e alberghi siano strutture alquanto diverse, e credo tutti possano constatarlo senza esitazione alcuna...salvo quelle schifezze in quota da centocinquanta posti, come certi rifugi in Dolomiti di Sesto, che è giusto paghino come...anzi, per me, più degli alberghi.
A me pare che in Trentino, i rifugi abbiano maggior capacità di resistere... i fondi arrivano in qualche modo, ne arrivano forse nettamente di più...o almeno così mi dice un caro amico di Bolzano con cui sempre mi scontro sul tema fondi regionali e provinciali. In Veneto, e parlo della regione con maggior superficie dolomitica, i rifugi fan veramente la fame. Ma dico davvero, fan la fame. Giusto un mesetto fa son andato a trovar una encomiabile fanciulla veneziana, che gestisce un rifugio da quest'anno...beh, è una coraggiosa. Ha mollato tutto e si è messa in testa di riuscire dove già 3-4 gestori han mollato. Passa poca gente, che consuma poco e pretende tanto....e magari prenota e poi neppure viene. E se viene, rompe anche le balle, talvolta....bello gestire un rifugio, eh? Ci stavo pensando seriamente tempo fa, ma per ora...sto tergiversando...è tanto dura, ragazzi. Almeno qui, nella mia terra. Non so da voi, ma qui di soldi dal CAI o dalla provincia ne arrivano pochi...per non dire quasi nulla. Insomma, qualcosa bisogna fare! Se si vuole mantenere un turismo sano in montagna, bisogna anche che qualche soldino venga speso per quei rifugi più in difficoltà. Tutto qui. Che ne pensate?
Io mi organizzerò questa estate per andar a dormire dalla ragazza del rifugio, quella che ha mollato tutto. Trovo giusto premiare queste persone, che han il coraggio di resistere. Senza di loro, ragazzi, la montagna MUORE. Altro che Unesco, questa è la montagna che voglio. Quella della gente resistente, della gente coriacea, che non molla mai, la montagna non firmata del quotidiano. Non quella dei rifugi a tre stelle.
