GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

ARGOMENTI MONTANARI => Notizie di montagna => Topic aperto da: PassoVeloce - 27/12/2009 15:56

Titolo: ...senza parole :-(
Inserito da: PassoVeloce - 27/12/2009 15:56
Credo che ormai tutti avranno sentito la notizia....  :-[ ma una tragedia così lascia veramente attoniti...di fronte alla natura, al destino e soprattutto di fronte all'incoscenza di chi per leggerezza (se così si può definire) ha causato tutto ciò....  :'( :'(

VAL DI FASSA - Sono state recuperate alle 9 le salme dei quattro uomini del Soccorso Alpino che ieri hanno perso la vita in Alta Val di Fassa per cercare due turisti travolti e uccisi da un'altra valanga (si veda, a riguardo, l'articolo successivo). Hanno perso la vita per salvare quella di qualcun altro. Non esiste sacrificio maggiore e loro l’hanno compiuto. Diego Perathoner, 42 anni di Canazei, Erwin Riz, 33 anni di Campitello, Luca Prinoth 45 anni anch’egli di Campitello e Alessandro Dantone 39 anni di Alba di Canazei conoscevano bene la montagna. Ma la montagna madre e matrigna è imprevedibile. Una valanga staccatasi in Val Lasties sul Pordoi  li ha travolti, uccidendoli. Erano quattro di una spedizione di sette persone. Gli altri si sono salvati per miracolo, come Sergio Valentini che, sotto la neve, ha trovato una bolla d’aria.  Oggi anche il governatore trentino Lorenzo Dellai si è recato in visita alle famiglie dei defunti: «Siamo vicini, istituzionalmente, ma anche personalmente ai famigliari delle vittime di una tragedia che scuote profondamente la nostra comunità. Non ci sono parole capaci di contrastare il grande dolore che ci lascia tutti attoniti e quel che è successo ricorda prepotentemente a noi tutti che ogni giorno uomini e donne del nostro Trentino rischiano la vita per il prossimo, per essere fedeli a quello spirito di solidarietà che fa parte della nostra costituzione morale».
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: solitario - 27/12/2009 20:26
Parole toccanti quelle di Martin Riz: "... la Val Lasties questa volta ci ha traditi"
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: alessandro28 - 27/12/2009 22:02
Parole toccanti quelle di Martin Riz: "... la Val Lasties questa volta ci ha traditi"
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: P52 - 28/12/2009 20:24
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...

Quoto in toto, si può dire tutto ed il contrario di tutto ma con grado di pericolo superiore a 3 si resta a casa!
Sinceramente non riesco a farmene una ragione su tali comportamenti S.A. compreso.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: radetzky - 28/12/2009 20:43
non voglio togliere nulla alla professionalità di questi uomini, ma con la loro esperienza non potevano immaginarselo che con grado 4 e il buio era un pò un'azzardo andare in soccorso?
le ricerche dei dispersi sovente vengono sospese per avverse condizioni meteo...
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: alessandro28 - 28/12/2009 22:33
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !
oggi sul giornale (L'Adige) si trovano alcuni chiarimenti:
Martin Riz (se non sbaglio, quello incolume) ha detto che in passato avevano fatto già un'altro recupero nella stessa valle sempre con neve, di notte e in "condizioni peggiori di quelle di sabato sera", quindi senza pensarci troppo sono andati.

I miei però, forse, sono pensieri di chi non è nel mondo del volontatariato del soccorso (ancora per poco) e faccio fatica a capire cosa si prova ad avere addosso la responsabilità della vita di qualcun altro.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: miki - 29/12/2009 07:05
Ma che discorsi sono?? Mica andavano a passeggio!!
Erano persone che sapevano quello che rischiavano, e quindi per questo ancora più coraggiose, nobili e altruiste..
Sarebbe come se le forze dell'ordine ignorassero i delinquenti per starsene al sicuro.. (cosa che per altro spesso accade)..
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 29/12/2009 08:25
Quoto, Ma non bisogna dimenticare che il S.A. è composto da uomini che antepongono, per missione, l'altrui salvezza alla propria e che quindi nei momenti caldi dell'emergenza tendono a seguire + il cuore che la testa: onore al merito !

nell'immediato della tragedia, pensavo che forse qualcuno aveva sbagliato a mandare i soccorsi in quelle condizioni. Ma poi ho letto le dichiarazioni di uno dei sopravvissuti (Platter) che ha detto, grossomodo (cito a memoria) "Rifarei tutto. Avevamo già fatto un soccorso in quella zona in condizioni anche peggiori, durante uan tempesta di neve e con visibilità zero, ed avevamo salvato tre escursionisti, riportandoli a valle sani e salvi. Stavolta non dovevamo andare?".

Poi quelle di Dellantonio, presidente del Soccorso Alpino trentino: "La scelta fatta dalla squadra di soccorso di scendere in Val Lasties da quel punto era obbligata. Non c'erano vie alternative se si voleva cercare di prestare soccorso ai due dispersi: l'accesso da Pian dei Schiavaneis era molto più rischioso. L'unica alternativa possibile era quella di rimandare le ricerche a questa mattina ma questo non è da soccorritori".

"A chi oggi pensa che forse non era il caso di intervenire rivolgo solo una domanda: con che coraggio stamattina avremmo potuto andare a dire ai parenti dei due escursionisti dispersi che li avevamo trovati morti, senza aver mosso un dito per cercarli prima pur in presenza di un allarme? Il soccorritore parte per definizione. Ogni intervento comporta dei rischi, ma se si stesse a sindacare ogni volta sulla loro entità, crollerebbe tutto il sistema del volontariato nelle attività di protezione civile, dal Soccorso alpino ai vigili del fuoco volontari». Il presidente rimanda al mittente anche le considerazioni di chi sostiene che i soccorritori travolti dalla valanga abbiano sottovalutato i rischi: «Non erano sprovveduti. Erano professionisti della montagna. Se avevano deciso di scendere è perché sussistevano le condizioni per farlo in sicurezza". (da l'Adige)

No ho competenze per giudicare se si siano corsi rischi eccessivi, non mi sogno quindi di giudicare gente che è morta per salvare altre persone in difficoltà e che, per questo, sono disposte a rischiare la propria vita. Era una loro scelta, si può solo rispettare ed ammirare.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: valentinaEmisha - 29/12/2009 08:34
davvero terribile
che la cosa ci insegni almeno ad essere maggiormente responsabili
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: PassoVeloce - 29/12/2009 09:04
Dal Messaggero Veneto i parenti dei 2 Friulani:
UDINE. Alla vigilia di uno dei momenti più strazianti, quello del rientro delle salme, c’è un dolore in più per i congiunti di Fabio Baron e Diego Andreatta. Non appena appreso dei due alpinisti udinesi travolti in val di Fassa e della disastrosa missione di soccorso costata la vita a quattro guardie alpine, Guido Bertolaso, il capo della Protezione civile, era andato giù duro: «Basta morire per gli errori altrui, i nostri soccorritori non devono perdere la vita per degli sprovveduti che non tengono conto degli allarmi valanga e degli appelli delle istituzioni».
Parole spietate per i parenti dei due friulani, «un autentico shock che ci ha ferito», hanno commentato Licia Rizzi e Katia Baron, madre e sorella di Fabio. Aggiungendo: «Poteva evitare queste dichiarazioni prima di conoscere la dinamica dei fatti».
«Non è giusto che Bertolaso parli in questi termini», è la pacata ma ferma replica di Flaviano Andreatta, padre del 31enne Diego. «Non voglio entrare in polemica con lui e poi già ieri l’istruttore nazionale Callegarin aveva dichiarato che la disgrazia non è stata causata da imperizia, ma semmai da una tragica fatalità essendo cambiate le condizioni meteo in quota con l’improvviso abbassamento delle temperature».
Il massimo responsabile della Protezione civile italiana, secondo Flaviano Andreatta, «non può permettersi di parlare in questo modo di persone che non conosce. Siamo noi che sappiamo chi era nostro figlio, ne conosciamo la vita, il carattere e il senso di responsabilità. E poi, come spiega Bertolaso che quattro espertissimi del soccorso alpino siano stati intrappolati e inghiottiti a loro volta da una valanga? In queste circostanze non era più rispettoso e corretto stare zitti? A me pare che abbia sistemato le sponde del fiume dopo che la piena era passata».
Il padre di Diego ricorda con quanta meticolosità e accuratezza i due giovani preparassero le loro “spedizioni” in altura. «Prima di partire, consultavano i siti Internet per avere esattamente il quadro della situazione che andavano ad affrontare. Apprendevano le condizioni meteorologiche del posto, temperatura, umidità e grado di pericolosità. Le loro conquiste erano un misurarsi con se stessi, ma non per questo si prendevano rischi inutili, non si sarebbero avventurati verso una cima se non in condizioni di sicurezza. E con dieci anni di attività alpina alle spalle, tutto erano meno che sprovveduti».
Senza dimenticare – sottolineano ancora le famiglie – che la zona era perfettamente conosciuta dai due alpinisti e la cascata di ghiaccio che Diego e Fabio si accingevano ad affrontare l’avevano già scalata un anno fa.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: radetzky - 29/12/2009 09:54
infatti, in questa tragedia tutti i coinvolti erano degli esperti, ergo la fatalità ha avuto un ruolo preponderante.
Non è la prima volta che Bertolaso fa pipì fuori dal vasino: se lo poteva risparmiare, ma si sa che i politici hanno la parola facile... >:(
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: alessandro28 - 29/12/2009 12:50
Ma che discorsi sono?? Mica andavano a passeggio!!
Erano persone che sapevano quello che rischiavano, e quindi per questo ancora più coraggiose, nobili e altruiste..
Sarebbe come se le forze dell'ordine ignorassero i delinquenti per starsene al sicuro.. (cosa che per altro spesso accade)..
io non ho mai detto che hanno sbagliato da andare in soccorso, ci mancherebbe altro...
la mia era una riflessione sui fatti con le notizie che avevo a disposizione fino ad allora.
leggendo il giornale di ieri il quadro della situazione è cambiato:
avevano fatto già un soccorso in condizioni peggiori nella stessa valle e per quello sono andati.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: kobang - 29/12/2009 18:15
Sono fuori dal CNSAS da quasi due anni,ma ho ancora contatti col soccorso e non ho cambiato idea circa il fatto che in caso di incidente si faccia sempre e comunque il possibile per soccorrere.Non è la prima volta che vedo sorgere polemiche e prese di posizione in genere da parte di chi è fuori dal CNSAS ed in particolare da parte di chi ama pontificare pur essendo uno zero in quanto a diretta esperienza specifica (vedi il politico Bertolaso).
Questi strascichi sono sempre un ferro rovente nelle carni di chi è già colpito dal dolore.Vi assicuro che ogni intervento è pianificato attentamente,cercando di prevedere e ponderare i rischi,basandosi sulle esperienze precedenti e così via.Questo lavoro serve a ridurre i rischi,eliminarli è pura utopia.
La valutazione successiva di come è andata la missione,il cosiddetto debriefing,è un'altro momento fondamentale e nessuno può farlo meglio di chi è stato protagonista:il resto sono ciance da bar.Il debriefing serve per migliorare,ridurre ancora i margini di rischio ed errore,non è mai condotto con l'intento di trovare un colpevole ad ogni costo. L'unica seria evidenza è che fattori come il rischio valanghe o quello meteo sono dati assoluti che però ciascuno di noi,in base alla propria esperienza,prudenza o predisposizione al rischio,conoscenza o meno della zona e così via,tende a parametrare su scala personale.Cerco di spiegarmi:ieri grado 4 per le valanghe,ma ho fatto il Cola in assoluta ed oggettiva sicurezza;oggi pomeriggio ero in baita,temperatura leggermente più alta ed abbiamo sentito due bei crepi da distacco.Secondo i benpensanti ed i Bertolasi bisognerebbe proibire l'accesso al monte in condizioni di rischio.Vi ricordate i "sequestri" delle montagne in Piemonte a seguito dei numerosi e contemporanei incidenti causati dal ghiaccio?E' mai possibile partorire simili idiozie?Come si può presidiare un intero territorio perchè bertolaso o chi per lui decide di proibire le salite in funzione degli avvisi di pericolo?
Restiamo coi piedi in terra,lasciamo che chi in montagna và con preparazione e consapevolezza continui a fare le sue scelte.Cerchiamo piuttosto di promuovere la cultura del'andare in montagna piuttosto che promuoverne il marketing per la massa,salvo poi recriminare perchè tropi sprovveduti salgono i monti.In questa ultima tragedia tutti i protagonisti erano esperti,ma nessuno può schivare ciò che è imponderabile.I due veneti avevano fatto una scelta ponderata,così dicono i familiari,chi altro meglio di loro può dare giudizi:noi,Bertolaso,la stampa?
Lasciamo che riposino in pace,onoriamo chi antepone il dovere di portare aiuto anche alle giuste esigenze di sicurezza,limitiamoci a trarre esperienza anche da questi fatti,ricordando che in montagna è come nella vita,niente è scontato
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 29/12/2009 19:19
Cerchiamo piuttosto di promuovere la cultura del'andare in montagna piuttosto che promuoverne il marketing per la massa,salvo poi recriminare perchè tropi sprovveduti salgono i monti.In questa ultima tragedia tutti i protagonisti erano esperti,ma nessuno può schivare ciò che è imponderabile.I due veneti avevano fatto una scelta ponderata,così dicono i familiari,chi altro meglio di loro può dare giudizi:noi,Bertolaso,la stampa?

condivido assolutamente specie questo ultimo passo, a me pare che riguardo alla prevenzione si faccia poco o nulla. In Provincia si è capaci di spendere 3 milioni e mezzo di euro per avere la Juventus in ritiro estivo a Pinzolo, ma non una lira per fare prevenzione e divulgazione sulla sicurezza in montagna con pubblicazioni, programmi in tv, articoli su riviste, giornali, serate con esperti, corsi teorici e pratici. Si dirà che esiste già l'attività delle associazioni alpinistiche, ma secondo me non è sufficiente. E non parliamo dei magnifici impianti che in 3 minuti ti portano a 3000 metri: la funivia del Pordoi è un classico, in 3 minuti sono azzerate le difficoltà ambientali, la sensazione della fatica che si avrebbe salendo con le proprie forze, l'effetto della  quota, direi perfino l'istinto che, con una salita lenta, ti fa fiutare l'ambiente e forse anche il pericolo. Quanta gente, per lo più pistaioli e snowbordisti, si butta giù dalla Val Lasties senza alcuna cognizione di causa, dopo essere salita con l'impianto? La montagna troppo "facile" aumenta il rischio, penso ad esempio a tanta gente che va in ciaspole senza avere quasi la più pallida idea dei possibili pericoli.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 29/12/2009 21:45
Interessante anche l'opinione "controcorrente" di Tone Valeruz (da Repubbica)

Ma queste polemiche fanno ridere spendiamo meglio i soldi per i soccorsi

Repubblica — 28 dicembre 2009   pagina 10   sezione: CRONACA
MILANO - Quando viene a sapere delle frasi di Bertolaso Tony Valeruz, 58 anni, alpinista, re dello sci estremo, non ci pensa un secondo. E sbotta: «Mi fa ridere». Non condivide lo sfogo di chi è stufo di vedere soccorritori morire per degli sprovveduti? «Condividerei se Bertolaso facesse quel che dovrebbe fare: spende milioni di euro per la Protezione civile, ma non trova i soldi per dotare il soccorso alpino di apparecchi per il volo notturno. In Svizzera ci sono, lì queste persone non sarebbero morte. Anche chi può agiree non agisce ha responsabilità». Però l' imprudenza pesa, non lo può negare. «I due morti sul Pordoi se la sono letteralmente andataa cercare. Di certo, però, i quattro soccorritori travolti mentre li cercavano cosa potevano fare? Rifiutarsi di intervenire? In teoria si potrebbe dir di no, se la missione è troppo rischiosa, ma con che conseguenze? E poi in questi casi prevale l' indole, la voglia di aiutare chi è in difficoltà». Allora, come se ne esce? «Con corsi che insegnino a conoscere la neve e la montagna. Solo che per essere veri e seri dovrebbero durare mezza vita. Perché ci sono cose difficilissime da insegnare, specie a gente di città: prudenza e istinto. Doti con cui sono sempre uscito vivo dalle mie imprese». Ma non serve anche la tecnologia? I due dispersi non avevano l' Arva, la trasmittente che segnala la propria posizione in caso di valanghe. «Per carità: l' Arva è un apparecchio crea-morti. Uccide più persone di quante ne salvi: chi ce l' ha spesso diminuisce le norme di prudenza e si lancia nel pericolo. Esattamente come l' attrezzatura alpinistica, chiodi, corde e compagnia bella: se non la si usasse morirebbero meno scalatori. L' istinto va allenato, e questi attrezzi lo impigriscono». -

LUIGI BOLOGNINI
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/28/ma-queste-polemiche-fanno-ridere-spendiamo-meglio.html (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/28/ma-queste-polemiche-fanno-ridere-spendiamo-meglio.html)
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: kobang - 29/12/2009 22:20
Tone ogni tanto nelle sue dichiarazioni è ...estremo come le sue imprese!L'ARVA continuate ad usarlo,anche con le ciaspole.Non facciamone un feticcio,certo,ma le statistiche sono chiare circa i tempi di recupero con o senza segnalatore.Una volta in V. dei Mocheni abbiamo rischiato tanto perchè non trovavamo il sepolto e abbiamo dovuto operare anche mentre la neve si scaldava e aumentava di molto il rischio di altri distacchi;purtroppo abbiamo rischiato per recuperare una salma e con l'ARVA sarebbe stato uguale,ma con tempi minori e meno esposizione per la squadra di soccorso.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 29/12/2009 23:12
Tone ogni tanto nelle sue dichiarazioni è ...estremo come le sue imprese!L'ARVA continuate ad usarlo,anche con le ciaspole.Non facciamone un feticcio,certo,ma le statistiche sono chiare circa i tempi di recupero con o senza segnalatore.

si, io l'Arva ho deciso di comprarlo, sto cercando di convincere la mia compagna che però da quell'orecchio sembra non ci senta  >:(
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: PassoVeloce - 30/12/2009 08:17
si, io l'Arva ho deciso di comprarlo, sto cercando di convincere la mia compagna che però da quell'orecchio sembra non ci senta  >:(
Beh secondo me è essenziale averlo entrambi...dovesse capitare qualcosa a uno dei 2 almeno l'altro può iniziare a cercarlo!Poi ovvio che bisogna saperlo usare...e bene....anche se in ogni caso credo si venga presi dal panico!  :-\
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: valentinaEmisha - 30/12/2009 08:33
da orsa non mi commuovo facilmente, ma ieri a vedere il tg e oggi a leggere i giornali, si!

iniziamo subito con un segno tangibile....queste cose non ti lasciano indifferente e soprattutto facciamo si che  aiutino a migliorare noi stessi, sarà pure una goccia nel mare, ma è giusto pensarci e partire da qui, visto che la vita va avanti, anche se doloramente colpita da questa tragedia!

io non faccio sci d'alpinismo e non mi spingo mai oltre, vado in giro con le ciaspole per passeggiate semplici di ore e ore.... ecco VOGLIO comperare anch'io l'arva, ma anche se ne ho sempre sentito parlare -  non so dove andare a prenderlo, come e quale modello scegliere!

faccio una proposta ai più esperti, a quelli che per un motivo o per l'altro hanno avuto a che fare con i salvataggi in montagna e/o comunque quelli che la vivono davvero..... è possibile aprire un thread BEN VISIBILE e apposito per approfondire per filo e per segno TUTTE le regole e i comportamenti da mantenere per la nostra salvaguardia e quella degli altri, oltre che per un rispetto nei confronti della montagna!

lo so che si ripeterebbero cose già sentite e dette, ma non fa di certo male ed è un piccolo passo che possiamo iniziare a fare aspettando che le istituzioni facciano qualcosa di più concreto investendo nel settore sicurezza e prevenzione

parliamo ad esempio dei rilevatori arva nello specifico, di come preparare uno zaino da montagna serio, di come fare se ci troviamo in questa o quella situazione, di come aiutare gli altri.... che ne dite?
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 30/12/2009 18:21
faccio una proposta ai più esperti, a quelli che per un motivo o per l'altro hanno avuto a che fare con i salvataggi in montagna e/o comunque quelli che la vivono davvero..... è possibile aprire un thread BEN VISIBILE e apposito per approfondire per filo e per segno TUTTE le regole e i comportamenti da mantenere per la nostra salvaguardia e quella degli altri, oltre che per un rispetto nei confronti della montagna! parliamo ad esempio dei rilevatori arva nello specifico, di come preparare uno zaino da montagna serio, di come fare se ci troviamo in questa o quella situazione, di come aiutare gli altri.... che ne dite?

è una buona idea, ma credo che la cosa migliore sia andare alla fonte, cioé ai veri esperti, ai siti specifici tipo Aineva eccetera. Appena ho un attimo di tempo mi riprometto di cercare i link più utili e aprire un thread apposito.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: P52 - 31/12/2009 18:38
A prescindere da quanto fin qui detto, posso solo portare la mia personale testimonianza, sulla base di due corsi di sci alpinismo ed un paio di roccia; pur con una frequentazione della montagna certamente inferiore a molti di voi, vorrei ribadire alcuni concetti che reputo fondamentali.
- la montagna è un'ambiente inospitale e tantomeno un parco giochi (ovvero può essere spietata per quanto bella può apparire)
- In montagna non esiste il rischio zero (se non sono valanghe possono essere sassi) come già detto relativamente al bollettino valanghe: con grado di pericolo 1 e 2 si va' abbastanza tranquilli, con 3 solo su percorsi conosciuti dove il distacco è statisticamente improbabile. Con grado 4 e 5 si stà a casa!
- Il S.A. non è il soccorso ACI ovvero non è obbligatorio che sia in grado di risolvere i problemi
- Nel malaugurato caso di bisogno chiamare il 118 e relativo elicottero (sono professionisti del soccorso a differenza del S.A. che sono volontari. Questo concetto mi è stato ribadito pubblicamente ad un assemblea CAI proprio da un responsabile del S.A.. Aggiungo che nel versante vicentino non abbiamo/avevamo elicotteri attrezzati ed il S.A. doveva appoggiarsi all'A.M.)
- L'ARVA come per il S.A. non è la soluzione al problema ma un qualcosa che aumenta la probabilità di sopravvivenza, comunque bassa, per chi viene coinvolto in una valanga.

Per chi vuole acquistare un ARVA, oltre ai soliti negozi di articoli sportivi, se ne trovano di otime occasioni su ebay. L'anno scorso ne hanno svenduti a decine, lotti di provenienza dall'esercito svizzero; ottimi Autophon 457kHz, praticamente il papà dei Fitre. Aggiungo, a costo di ripetere cose già sentite, che l'ARVA non si mette nello zaino ma va indossato sotto giacche e maglioni, altrimenti capita di "salvare" zaini persi anzichè persone.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 01/01/2010 09:44
A prescindere da quanto fin qui detto, posso solo portare la mia personale testimonianza, sulla base di due corsi di sci alpinismo ed un paio di roccia; pur con una frequentazione della montagna certamente inferiore a molti di voi, vorrei ribadire alcuni concetti che reputo fondamentali.
- la montagna è un'ambiente inospitale e tantomeno un parco giochi (ovvero può essere spietata per quanto bella può apparire)
- In montagna non esiste il rischio zero (se non sono valanghe possono essere sassi) come già detto relativamente al bollettino valanghe: con grado di pericolo 1 e 2 si va' abbastanza tranquilli, con 3 solo su percorsi conosciuti dove il distacco è statisticamente improbabile. Con grado 4 e 5 si stà a casa!
- Il S.A. non è il soccorso ACI ovvero non è obbligatorio che sia in grado di risolvere i problemi
- Nel malaugurato caso di bisogno chiamare il 118 e relativo elicottero (sono professionisti del soccorso a differenza del S.A. che sono volontari. Questo concetto mi è stato ribadito pubblicamente ad un assemblea CAI proprio da un responsabile del S.A.. Aggiungo che nel versante vicentino non abbiamo/avevamo elicotteri attrezzati ed il S.A. doveva appoggiarsi all'A.M.)
- L'ARVA come per il S.A. non è la soluzione al problema ma un qualcosa che aumenta la probabilità di sopravvivenza, comunque bassa, per chi viene coinvolto in una valanga.

grazie antonello per il tuo intervento. Io ho fatto un solo corso valanghe tenuto da Gigi Telmon, considerato tra i massimi esperti. Si trattava di un corso propedeutico ovviamente, ma comunque molto utile per rendersi conto che il vero sapere è sapere di non sapere :).
Alla giornata teorica, si è aggiunta una giornata pratica alle Viotte: molti di quelli che avevano l'arva sono venuti con le pile scariche, oppure non lo sapevano usare, la cosa mi ha fatto molto pensare. Sacrosanta la tua osservazione che l'arva va indossato sotto giacche o maglioni, cosi' come è indispensabile avere sempre arva+pala+sonda, un trittico inseparabile, pena allungare drammaticamente i tempi disseppellimento, e visto che si gioca sul filo dei minuti forse non è il caso... (sarebbe come avere il cric per cambiare la ruota ma non la chiave per svitare i bulloni o viceversa:)

Nel corso mi sono resto conto che la ricerca non è cosi semplice come potrebbe sembrare (forse coi nuovi arva è semplificata, non so bene), inoltre mettiamoci il panico probabilissimo, magari più di un travolto da cercare, insomma è un'esperienza che si spera di non dover mai affrontare. L'imperativo categorico resta sempre quello di evitare la valanga e, come dice Valeruz, sapere "leggere" la neve. Cosa nient'affatto semplice peraltro, come dimostrano gli incidenti capitati anche ad esperti.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 02/01/2010 10:42
LA TRAGEDIA DEL PORDOI
Il capo del soccorso alpino
"Valanghe, cambiamo le regole"
Le proposte di Dellantonio: "Avvisi ai turisti ed esplosioni in quota"
di Luca Petermaier

TRENTO. Delle tensioni Dellai-Bertolaso dice di non sapere nulla: «Come soccorso alpino non ci siamo sentiti tirati per la giacchetta. Con il capo della protezione civile ho parlato prima del funerale: tutto chiarito». Sui dubbi che circolano in valle circa alcuni (presunti) errori di valutazione commessi dal gruppo dei soccorritori in val Lasties è categorico: «Quei ragazzi erano dei fuoriclasse della montagna. Hanno messo in atto alla perfezione il protocollo. Io stesso sarei sceso per quel versante». A sette giorni dall’immane tragedia del Pordoi, il capo del soccorso alpino Maurizio Dellantonio tira le somme di una settimana tragica e indimenticabile: «Il sistema dei soccorsi in montagna va bene com’è, ma forse qualcosa in più per la sicurezza si può fare».
 Dellantonio, partiamo dalle tensioni provocate dalle parole di Bertolaso: prima i dubbi sulla necessità di intervenire in situazioni di alto rischio, poi quel riferimento “ai miei ragazzi” che non è piaciuto al presidente Dellai che ha ricordato l’� indipendenza e lo spirito volontaristico di voi soccorritori. Qual è la sua posizione?
 «Con Bertolaso ci siamo chiariti prima del funerale. Io rispetto il suo ruolo. Penso che le sue parole siano state frutto dell’a ngoscia del momento e della tensione di chi riveste ruoli di comando».
 Vi siete sentiti tirati per la giacca?
 «Non ho avuto questa sensazione. Posso dire che la presenza di Bertolaso è stata un segnale importante di vicinanza delle istituzioni, così come quella di Dellai e degli altri politici con i quali ho intrattenuto contatti frequentissimi in questi giorni».
 Passato il momento del dolore, si apre quello della discussione. Qualcuno pone il dubbio che i soccorritori possano forse aver commesso qualche errore, soprattutto nel mancato rispetto delle distanze di sicurezza. Avete analizzato questi aspetti?

 «I dubbi su errori sono insensati. Quei ragazzi erano il meglio del Soccorso. Non solo hanno rispettato le distanze, ma erano imbragati. Scendere da quel versante era l’unica soluzione possibile, l’avrei fatto anch’io. Purtroppo si è verificata una situazione imprevedibile, come ogni tanto accade in montagna. In quella zona non ho mai visto un distacco così».
 Questa tragedia può essere l’occasione per rivedere qualche procedura di intervento?
 «Direi di no, quelle che già attuiamo sono le migliori. In Trentino non siamo secondi a nessuno quanto a preparazione tecnica, addestramento e professionalità».
 Alcuni sostengono che l’attuale struttura del Soccorso non sia adeguata all’aumentato grado di professionalità di molti suoi componenti. Lei ha provato ad immaginarsi una diversa organizzazione?
 «Sì, ma non ci sono riuscito. Certo, questo è un volontariato “ tirato”. Nessuno prende soldi, ma da gestire ci sono bilanci, strutture, commercialisti, avvocati. Da mesi, ormai, io lavoro solo per il soccorso. Ma va bene così, perché alla fine - quando qualcuno chiede aiuto - i ragazzi partono perché se lo sentono dentro. Punto».
 Buon senso a parte, esiste un modo per limitare oggettivamente i rischi della montagna?
 «Possiamo intervenire in due modi: sul fronte normativo e su quello delle tecnologie».
 Partiamo da quest’ultimo: mi faccia qualche esempio...
 «Si potrebbe stabilire di usare con maggiore frequenza l’e licottero per bonificare certe zone, rendendo innocui certi pendii con delle esplosioni che provocano distacchi. Ma non ovunque è possibile, visto che ci sono zone con presenza di baite o strutture private che potrebbero essere danneggiate».
 Veniamo al fronte normativo: che soluzioni vede in prospettiva?
 «Nei prossimi giorni ci troveremo in Provincia per parlarne. Credo che una soluzione possano essere degli avvisi locali emessi dal sindaco dopo una consultazione con la commissione valanghe. Si tratterebbe di bollettini mirati, con indicazioni precise di zone e persino di pendii a rischio. L’avviso andrebbe poi diffuso nelle strutture turistiche, nei bar, nei ristoranti, negli alberghi».
 E le ordinanze dei sindaci?
 «Rimarrebbero per le situazioni limite, ma con l’impegno di rivederle o revocarle ogni volta che cambiano le condizioni, anche a distanza di pochi giorni. Ci sono zone dove viene proibito lo sci fuori pista da novembre ad aprile: è assurdo».
(Il Trentino 02 gennaio 2010)
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: kobang - 02/01/2010 14:42
Ho letto con attenzione quanto detto da Dellantonio,persona competente e che stimo anche perchè lo conosco di persona.Si ripropone la solita questione irrisolvibile:una opinione pubblica che cerca l'azzeramento dei rischi in monagna e spesso reagisce in maniera censoria alle disgrazie,dall'altra chi pratica l'ambiente come sportivo,professionista o soccorritore e che sà perfettamente che si deve e si può lavorare per ridurre i rischi,ma è utopia azzerarli.L'elicottero non sempre può volare (meteo) per scaricare i costoni con le esplosioni e non sempre può portare sul posto le squadre soccorso.Io resto dell'idea che il sottile confine tra la libertà di andare in montagna e la responsabilità relativa alle possibili conseguenze per sè e per gli altri,debba essere il frutto di coscienza e conoscenza di ciascuno.Gli avvisi di pericolo in loco significano solo che si presume che qualcuno arrivi in un posto senza avere pianificato l'uscita,sfruttando le ormai numerose e accessibili fonti di informazione:è su questo che si deve agire.Bisogna promuovere la capacità di valutare e di rinunciare se è il caso.
Per finire bisogna anche fermarsi a ragionare sui numeri:tante vittime (una sola è già troppo),ma considriamo anche di quanto è aumentato l numero dei praticanti,anche del "semplice" fuoripista.Magari se si lasciassero dei tracciati al naturale,adeguatamente "protetti" invece di lisciare ad oltranza tutte le piste,giusto per poter vendere anche ai meno preparati...
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: radetzky - 02/01/2010 18:28
quoto
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: Guido - 04/01/2010 09:52

i miei 2 cents:

-le parole di Bertolaso sono state dettate dall'emozione del momento, sicuramente con poca accortezza e esperienza del soccorso in montagna, ma esprimono un concetto chiaro (condiviso anche da molti) sul fatto che sia un oscenità che persone del soccorso muoiano per andare a soccorrere persone che si prendono rischi superiori alla norma o sprovveduti, è inutile nascondersi dietro un pregiudizio verso la persona che ha espresso tale pensiero quando in realtà, su questo e altri siti con numerose persone che usufruiscono della montagna ho sentito più volte l'espressione per analoghi incidenti: "se la sono andati a cercare". Di fronte a una tragedia di tale entità, trovo anch'io in termini puramente spiccioli un disastro il fatto che 7 soccorritori siano dovuti (e sottolineo dovuti, in fondo è la loro vocazione) partire di notte con pericolo 4.

-è ovviamente impossibile proibire la montagna sia dal punto di vista della libertà personale che dal punto di vista puramente tecnico, fatto sta, come dice Agh, che la funivia del pordoi porta ad alte quote chiunque ed è inutile chiosare di responsabilità quando sappiamo benissimo com'è la gente e la cultura anche di certi alpinisti, figurarsi poi di sciatori o snowboarder che vanno fuori pista.

-con tutto il rispetto per i 2 alpinisti friulani, indubbie magari le loro capacità tecniche, ma si dice pianificassero tutto...ora se l'avvicinamento era su pendii a rischio con pericolo generalizzato 4, mi sembra si siano presi un rischio molto alto in partenza, in più spesso il fondo del terreno per arrivare alla base di una cascata di ghiaccio è appunto il torrente ghiacciato che scorre sotto la cascata che costituisce un piano di scorrimento per la neve che vi poggia sopra... anche se  li capisco, già l'attrezzatura che devi portare dietro per fare una cascata è tanta e pesante e per questo non avranno preso arva-pala-sonda...è normale, fa così la maggioranza dei cascatisti, ma ciò non permette poi l'auto-soccorso.

-

Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: Guido - 04/01/2010 10:11
- è chiaro che l'uscita di notte con pericolo 4, presentasse una moltiplicazione dei pericoli oggettivi per i soccorritori, che giustamente si sono prestati ad affrontare, ma la loro esperienza, non li immunizzava da tali pericoli, purtroppo tra tutto quello che poteva succedere è accaduta una fatalità così disastrosa da non lasciare scampo.

-le parole di valeruz, anche se io ne posso intendere il senso,è difficile che estranei al mondo della montagna possano capirle e per questo risultano un po' irresponsabili: arva-pala-sonda sono fondamentali per fare auto-soccorso che è il metodo che presenta le maggiori chanches di sopravvivenza in caso di sepolto in valanga; è ovvio che avere questi attrezzi con sè non ti immunizza dal pericolo, ma dire che ci sarebbero meno incidenti se la gente non li avesse, così come se la gente andasse in giro per pareti senza corda, è una scemenza.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 04/01/2010 10:23
-le parole di valeruz, anche se io ne posso intendere il senso,è difficile che estranei al mondo della montagna possano capirle e per questo risultano un po' irresponsabili: arva-pala-sonda sono fondamentali per fare auto-soccorso che è il metodo che presenta le maggiori chanches di sopravvivenza in caso di sepolto in valanga; è ovvio che avere questi attrezzi con sè non ti immunizza dal pericolo, ma dire che ci sarebbero meno incidenti se la gente non li avesse, così come se la gente andasse in giro per pareti senza corda, è una scemenza.

Valeruz ragiona da Valeruz, cioè da uno che è nato in montagna ed è vissuto da sempre in montagna, e che quindi ha accumulato un bagaglio di esperienze inarrivabile per gente normale e che magari vive in città e va sulle cime nei fine settimana.
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: Guido - 04/01/2010 10:26
Valeruz ragiona da Valeruz, cioè da uno che è nato in montagna ed è vissuto da sempre in montagna, e che quindi ha accumulato un bagaglio di esperienze inarrivabile per gente normale e che magari vive in città e va sulle cime nei fine settimana.

è proprio per questo che non dovrebbe dirle pubblicamente, perchè ci sono persone (poco esperte o con poca testa) che magari lo prendono alla lettera.  :P
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: AGH - 04/01/2010 10:56
è proprio per questo che non dovrebbe dirle pubblicamente, perchè ci sono persone (poco esperte o con poca testa) che magari lo prendono alla lettera.  :P

si è vero
Titolo: Re: ...senza parole :-(
Inserito da: PassoVeloce - 04/01/2010 11:14
Eccone un'altra  :-[
(ANSA) - GINEVRA, 3 GEN - Quattro persone, tra cui un medico mobilitato per una operazione di soccorso, sono morte travolte da valanghe nelle Alpi svizzere. Nella regione di Berna uno sciatore e' stato sommerso da una massa nevosa e poco dopo una seconda valanga ha investito una squadra di salvataggio: gli otto soccorritori sono stati estratti vivi dalla neve ma due di loro sono morti in ospedale. Nelle Alpi vallesi e' morto un escursionista, salva invece la guida alpina che l'accompagnava.