Si apprendono nuovi particolari sulla valanga a Punta Beltovo nel gruppo dell'Ortles. Le guide alpine presenti erano addirittura tre. Mauro Giovanazzi (che è stato travolto e ucciso assieme ad altri due scialpinisti, un quarto risulta ancora disperso), Marco Bozzetta, Antonio Bonet. Stavano tenendo uno stage di alpinismo a sei studenti del quinto anno del Liceo scientifico per le professioni del turismo di montagna di Tione. Sia chiaro non si vuole gettare la croce addosso a nessuno, specie in questo momento, certo questo aspetto lascia sconcertati e fa riflettere molto. Un errore di valutazione contemporaneo di tre guide alpine sembra davvero impossibile e questo lascerebbe supporre che davvero la valanga era "imprevedibile". Cima Beltovo viene data come percorso facile e relativamente sicuro. A questo punto sarebbe interessante capire DOVE si è staccata la valanga. Qualcuno ha notizie certe o foto?
da l'adige di oggi
Erano circa le 13.10 quando una valanga si è staccata una cinquantina di metri sotto Punta Beltovo di Fuori (3.214 metri), nel gruppo dell'Ortles travolgendo i tre sciatori e lasciando miracolosamente incolumi decine di altre persone, che sono state solo lambite dalla slavina o hanno fatto in tempo a buttarsi di lato.
Ieri la giornata era splendida e al momento della tragedia erano molti i gruppi presenti. Il bollettino valanghe emesso dall'Ufficio idrografico di Bolzano indicava pericolo di grado 2/3 su una scala di 5 a seconda delle zone e il tracciato della Val Beltovo, verso la Val Rosim, una classica per chi fa scialpinismo, era stato scelto proprio perché considerato sicuro. Una precauzione che, purtroppo, non è bastata a evitare la valanga mortale.
Giovanazzi stava scendendo insieme a sei studenti del quinto anno del Liceo scientifico per le professioni del turismo di montagna di Tione, impegnati in uno stage di alpinismo che avrebbe dovuto durare fino a domani. Con lui in quel momento c'erano sei ragazzi e gli altri due istruttori, le guide alpine Antonio Bonet e Marco Bozzetta. La valanga, del fronte di una sessantina di metri e scesa per almeno 600 metri, ha travolto Giovanazzi, un po' staccato rispetto al resto del gruppo. Stessa sorte è toccata a Gius, che invece stava tornando a valle insieme ai figli, Elia e Matteo (la moglie, invece, faceva una passeggiata). Poche decine di metri e avrebbero raggiunto gli impianti di Solda. Giovanazzi e Gius non si conoscevano, ma le due guide alpine e i figli del 59enne si sono ritrovati poco dopo a scavare disperatamente nella neve, insieme ad altri sciatori.