I miei due cents:
-Il test l'ho fatto anche io, non è così male a mio avviso, tende a valutare la propensione al rischio e la conoscenza dello stesso. Però dire che il campione è significativo è a mio avviso un po' arrischiato: 270 persone sono poche e molte di queste sono scialpinisti assidui frequentatori, il che rende l' indagine ristretta solo a questa categoria.
-La cosa più grave che noto nel comportamento in montagna durante le gite è che non vengono mantenute le distanze di alleggerimento o di sicurezza e che quasi mai si fa nemmeno la prova del bastoncino su un pendio ၲipido, più tutte le altre giustissime accortezze che rivela Kobang. Ma queste sono cose assolutamente fondamentali, anche perchè , soprattutto la prima potrebbe evitare l'eventuale coinvolgimento di più persone in un incidente.
-Il bollettino dà un indicazione assolutamente indicativa della situazione, tante volte il rischio mi è sembrato più elevato, e tante altre più lieve rispetto a quello riportato per quelle zone. Purtroppo su questo si può solo andare a vedere e avere esperienza.
-Penso anche io che gli overconfident (di cui molto probabilmente faccio parte) possano più facilmente compiere errori di valutazione subendo le proprie emozioni e motivazioni. Questi errori purtroppo in un ambiente come la montagna possono essere molto costosi. Quello che però vorrei accennare, probabilmente facendo storcere qualche naso, è che esistono anche gli UNDERconfident, ovvero persone che pur conoscendo la montagna, il nivometeo, etc. etc. tendono a fare valutazioni sbagliate in base a un eccesso di prudenza o timore (anche questa un'emozione) o a una scarsa motivazione che inficia comunque un processo razionale di valutazione del rischio e porta magari alla rinuncia di una gita (per sè e gli altri) che in realtà presenta rischi nella realtà molto contenuti. In realtà il loro errore dal punto di vista puramente razionale è speculare a quello degli overconfident... solo che questi semplicemente non finiscono sotto la valanga... ;-)
La mia è solo una disquisizione nata dall'esperienza e non vuole giudicare nessuno, poichè credo che ognuno sia libero di fare quello che vuole in montagna senza essere condizionato da altri, per quello che raramente dispenso consigli quando incontro qualcuno in montagna...