GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TECNICA => Orientamento e cartografia in montagna => Topic aperto da: AGH - 14/05/2015 16:54
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La frase può sembrare forte, estrapolata dal contesto di una intervista più ampia, ma credo meriti comunque una riflessione...
Voi cosa ne pensate?
https://youtu.be/JgciRh4ew5A
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Dal suo punto di vista (che coincide col mio) ha ragione: tanti aggeggi come il gps o l'artva possono instaurare false sicurezze o certezze, non sono inutili ma devono essere l'ultima scoperta dopo il contatto a pelle nuda colla natura. In altre parole se non sono in grado di leggere una piantina, di usare la bussola, di avere orientamento e direzionalita' non devo affidarmi al gps.
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Il ragionamento di fondo di Gogna (che lo ricordo è stato un grande alpinista) lo condivido: l'unica obiezione che farei è che lui, a differenza di tanti di noi, ha potuto sviluppare una pratica ed una conoscenza enormi ed ha quindi una esperienza irraggiungibile rispetto al classico escursionista domenicale. Io quindi non sarei magari così tranchant: è giusto non dipendere totalmente da un apparecchio (sarebbe da incoscienti) ma avere uno strumento in più in certi casi può evitare di passare grossi guai
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La frase può sembrare forte, estrapolata dal contesto di una intervista più ampia, ma credo meriti comunque una riflessione...
Mi sembra di sentire parlare quelli che "ai miei tempi..." (riferito a Gogna, non a te AGH)
Lui dice che chi compra un casco è convinto di essere in sicurezza. Per come la vedo io invece, chi compra un casco è attrezzato. L'essere in sicurezza è il saper usare correttamente l'attrezzatura. Fare esperienza senza casco è una questione di fortuna: quando ti arriva un sasso in testa hai finito di fare tutto, anche esperienza.
Che poi ci sia gente chi si faccia male perché eccede nella stima delle proprie capacità, questo è un altro discorso. Ma può capitare al turista imbranato convinto che casco e imbrago lo trasformino nel novello Bonatti, come anche alla persona espertissima di montagna che perché "io ho esperienza, non mi serve il casco" prende un sasso in testa mosso da un camoscio 200mt più in alto.
tanti aggeggi come il gps o l'artva possono instaurare false sicurezze o certezze,
vuol dire che la persona non ha capito come funzionano e a cosa servono.
In altre parole se non sono in grado di leggere una piantina, di usare la bussola, di avere orientamento e direzionalita' non devo affidarmi al gps.
se non sai leggere una cartina e usare una bussola e pretendi di usare il gps in montagna vuol dire che l'hai scambiato per un navigatore satellitare.
vuol dire che la persona non ha capito come funzionano e a cosa servono.
Il ragionamento di fondo di Gogna (che lo ricordo è stato un grande alpinista) lo condivido: l'unica obiezione che farei è che lui, a differenza di tanti di noi, ha potuto sviluppare una pratica ed una conoscenza enormi ed ha quindi una esperienza irraggiungibile rispetto al classico escursionista domenicale.
Praticamente è come se uno del calibro di Ayrton Senna dicesse ai giorni nostri che chi guida macchine con l'ABS non farà mai l'esperienza vera con la strada.
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Scusate,ma il paragone con l'ARTVA è stupido!
Si parla di GPS,ma i tanto amati smartphone?
Gli strumenti elettronici sono solo degli agevolatori,non possono sostituire esperienza e competenza,ma sono molto utili in particolare in caso di guai.
Ho rispetto per Gogna e la sua storia,ma quando proprio questi "personaggi" perdono il senso del limite e sparano cazzate ad effetto mediatico mi viene la tristezza,quella che deriva dal sapere che anche i grandi scivolano sulla più stupida buccia di banana....
Il GPS può anche essere visto come uno strumento che limita i pericoli e le rogne a chi dovrà soccorrerti,quindi rimanendo sul filosofico,una forma di rispetto per gli altri.
Più prosaicamente anche Gogna può trovarsi incasinato dal buio o dalla nebbia e non vedo perchè in tali casi rifiutare un aiuto tecnologico,conoscendone limiti e funzioni e senza delegarlo in toto a scegliere per noi.
"Ai miei tempi si andava senza":si faceva però anche senza tante altre cose,come le sponsorizzazioni,gli avvicinamenti in auto,l'abbigliamento tecnico,i soldini derivanti da serate,articoli interviste ecc,si faceva a meno dei media che ti costruiscono come personaggio di riferimento.Magari ricordarsi anche di questo e non approfittare della posizione di privilegio per atteggiarsi a guru in modo superficiale e sciatto....
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Kob ma hai ascoltato tutto l'intervento?
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Si,ho ascoltato tutto ed in buona parte sono d'accordo.Rilevo però che certe posizioni ,sicuramente estremizzate dalla sintesi del titolo "Chi compra il GPS non è libero" devono essere criticate o mediate.
Indurre a scelte emotive invece che razionali è spesso un errore ed il ruolo di opinion maker è tanto più forte quanto più la persona è autorevole in un certo campo...
La libertà nel caso specifico sta nella competenza acquisita (cartine, bussola,info pregita),nella esperienza sul campo, e sul ricorso al GPS quando necessario/utile e non come prima ed unica metodica di orientamento.
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Concordo totalmente con l'analisi di Kobang.
Avverto nelle parole di Gogna un tono pontificatorio che l'espressione, peraltro pacata e misurata, non alleggerisce. Inoltre le argomentazioni mi sembrano molto deboli, non supportate da spiegazioni convincenti. "Chi compra il GPS non è libero", basta, il verdetto è emesso, senza appello. Perché? Forse perché la "wilderness", lo spirito puro e selvaggio dell'andar per monti viene contaminato dalla tecnologia? Quando essa serve ed è utile, talvolta indispensabile, per la sicurezza, ben vengano le progressioni tecnologiche e informatiche sviluppate per alpinismo ed escursionismo. Trovo l'esempio del casco e dell'imbrago totalmente fuori luogo e mi meraviglia che un grande alpinista come lui sentenzii senza argomentare validamente.
Sul fatto "eroi o pazzi", non mi addentro nell'esaminare la seconda definizione. La prima è tutta per i componenti dei soccorsi alpini: ricordo i quattro fassani, morti il 26 dicembre 2009. Per me, quelli sono eroi.
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Voi cosa ne pensate?
Gogna sarà bravissimo come alpinista, ma in questa intervista faccio fatica a seguire il suo ragionamento:
"noi riteniamo che più sicurezza c'è meno libertà c'è"
Eh?
"nel senso che la sicurezza è una cosa che ti viene dall'a... te la impongono ah beh c'ho il casco ... ma non è vero che sei una persona sicura"
Aaaaah ma quindi voleva dire che rispettare la dotazione di sicurezza (di legge o di buon senso) non implica essere al sicuro... ehm... ma dai? E io che pensavo che pagando l'assicurazione e avendo le cinture più 8 airbag potessi guidare come un pazzo a fari spenti nella notte :) che tanto non mi sarebbe successo nulla.
Ma il discorso libertà che c'entra?
"... deve capire che la prima cosa è di avere esperienza diretta della montagna, senza tutte queste cose che tu ti sei comprato e quindi non sei una persona libera perchè ti hanno detto che è così invece è sbagliato e ti hanno impedito di prendere la tua responsabilità..."
Eh? Esperienza diretta? Qui mi son perso... di nuovo. Se ho il gps non mi prendo responsabilità? Perchè? Sembra uno di quei discorsi di certi anziani "eh ai miei tempi queste cose non c'erano..."
Sarebbe come se McEnroe dicesse che Dokovic è uno che che non gioca il vero tennis perchè non ha la racchetta di legno come quella che usava lui.
"... se hai preso questa responsabilità" (del rischio) "allora sei una persona libera ... mentre invece se hai comprato un gps non sei libero"
Eh? Quindi? Se vado in montagna col gps sono per definizione un pirla senza testa sulle spalle? Ma dai? Se lo lascio a casa divento tutt'uno con la natura? Libero per definizione?
Faccio fatica a seguirlo, sarà che, anche da altre interviste, mi sembra uno di quelli che "oh la sicurezza sulle strade/sul lavoro/sugli altri ci vuole MA se toccate ME e i miei interessi siete solo degli oppressori burocatri..."
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Una volta mi sono perso nella nebbia in montagna, e avessi avuto il GPS avrei baciato manina.
Ne sono uscito lo stesso, ma ho seriamente rischiato di dormire all'addiaccio in condizioni non proprio ideali, diciamo da probabile assideramento.
Almeno due volte invece sono uscito bene da situazioni di nebbia in montagna proprio grazie al GPS.
Conoscendo varie categorie di frequentatori della montagna, ho notato che gli scialpinisti sono stati i primi ad adottare entusiasticamente il GPS, e se ne possono ben capire le ragioni.
Gli escursionisti sono stati la seconda categoria ad adottare lo strumento.
Invece gli alpinisti in genere sono molto refrattari. Questo fatto mi sembra strano, dato le vie alpinistiche partono da luoghi (il cosiddetto punto di attacco) che di norma si raggiungono percorrendo tratti più o meno lunghi fuori sentiero, a volte con tracce di passaggio impercettibili o inesistenti. Idem, talvolta, per i percorsi di rientro.
Quindi una traccia GPS non è che sarebbe poi così fuori luogo.
Credo si tratti di una categoria molto tradizionalista, o dall'atteggiamento elitario, o entrambe le cose.
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A me pare che il discorso vada inteso in maniera meno radicale: a me è parso di intuire che sotto, magari mal espresso, ci fosse un concetto di velocità, del tutto subito, dell'omologazione.
Cioè, estremizzando:
- non ne so nulla di montagna, vedo i filmati o gli spot, compro tutto il necessario, vado, mi godo la mia giornata in piena libertà come "quelli là". Ma "quelli là" chi sono? I miei eroi? No, non li conosco nemmeno, ma i filmato era accattivante, i colori belli. Che figo, sono stato anch'io come loro. -
Perfetto, benvenuto nel grande circo. Probabilmente, amico mio, non sai nemmeno su che monte sei stato, non te lo sei guadagnato crescendo, hai solo copiato, inconsapevolmente catturato nell'ingranaggio. Non hai comprato quello che, nel tempo, hai capito ti poteva servire per crescere, per migliorare, per spingerti oltre. Non hai comprato un paio di scarponi che ti sorreggano la caviglia perchè sai che tendi a prendere storte, hai comprato un paio di scarponi rossi come quelli del depliant. Non hai comprato il GPS perchè sai che, sapendolo usare, ti può cavar d'impaccio se, per errore, ti sei spinto troppo oltre, ma perchè ce l'hanno tutti. Quindi non sei libero.
Scusate l'intervento un po' romanzato.
Tornando nel mondo dei normali (parlo per me) ed entusiati frequentatori della montagna quali siamo, penso che comprare il GPS non vuol dire non essere liberi, perchè si è liberi di non usarlo se non serve, o liberi di usarlo se se ne ha voglia.
Io non ce l'ho, mi piace troppo usare i vecchi metodi e sono allergico agli apparecchi a pila, ma non direi mai che è uno strumento che non serve o che non mi potrebbe essere utile in futuro o potrebbe esserlo stato in qualche occasione nel passato. Semplicemente, finora non ho sentito l'esigenza di averlo.
Se e quando lo comprerò e deciderò di usarlo, mi sentirò libero allo stesso modo.
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Sono piuttosto d'accordo con Pièsospinto. Il titolo è fuorviante, colpa mia :) Se si legge però tutto il contesto, il ragionamento di fondo è valido, ed è: sviluppate la vostra esperienza e conoscenza interiore piuttosto che "appoggiarvi" a troppi aggeggi tecnologici.
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Sono d'accordo con l'analisi di piesospinto, probabilmente quello è il concetto che voleva esprimere Gogna.
Ma per come l'ha esposto rischia di ottenere il risultato opposto, ovvero un'orda di persone che vogliono fare un'esperienza di integrazione completa con la montagna senza nessuna misura di sicurezza "perché il sosia di Cocciante con le ciabatte ha detto che chi usa il casco non è libero".
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se avessi messo un altro titolo al thread sono certo che la discussione avrebbe avuto un altro andamento :)
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se avessi messo un altro titolo al thread sono certo che la discussione avrebbe avuto un altro andamento :)
non c'è dubbio, probabilmente io avrei chiuso il video nei primi 30 secondi.
vedi però come, anche solo nel piccolo di questo forum, un titolo piuttosto che un altro permette di dirottare l'attenzione. figurati se uno va a dire su youtube che "la sicurezza è una cosa che ci impongono dall'alto".
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I titoli servono a catturare un minimo l'attenzione, è chiaro che possono sembrare forzature se considerati estranei al contesto. Gogna non mi pare uno dogmatico che sentenzia, anche se in un video di pochi minuti si rischia comunque di essere fraintesi... Ripeto, a me il ragionamento di fondo pare condivisibile...
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Con tutto il rispetto per il personaggio, a me pare proprio che sentenzi e pontifichi.
Posso essere d'accordo con i suoi discorsi sulla libertà e le sue critiche alla cultura eccessiva della sicurezza.
Non sono d'accordo invece con la costituzione di un organo apposito, formato da un'elite di persone, con lo scopo di vigilare sulla nostra libertà.
https://www.youtube.com/watch?v=8-nFUmUk90A (https://www.youtube.com/watch?v=8-nFUmUk90A)
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Non posso che essere d'accordo con l'analisi di Kobang.
Avverto nelle parole di Gogna un tono pontificatorio che l'espressione, peraltro pacata e misurata, non alleggerisce. Mi vien da pensare che le vette
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secondo me il discorso di Gogna è riassumibile in pochissime parole, ovvero:
se non si sa usare la testa non c'è strumento che ti possa salvare
personalmente uso il gps in montagna almeno dal 2001 ... ma lo uso solo per gusto personale, per tenere traccia dei percorsi fatti, perché ho una passione di fondo per la topografia
mai e poi ma mi sono minimamente sognato che fosse utile per non perdermi
per quello DEVE esserci una pianificazione, una preventiva conoscenza dei luoghi, una valida cartina, una discreta capacità di orientarsi
riguardo il discorso eroi:
so di dire una cosa forte e assolutamente non politicamente corretta ... secondo me la stragrande maggioranza di chi muore per soccorrere il prossimo non è eroe ma incosciente
è aberrante pensare di sacrificare ulteriori vite in nome di un soccorso
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secondo me il discorso di Gogna è riassumibile in pochissime parole, ovvero:
se non si sa usare la testa non c'è strumento che ti possa salvare
personalmente uso il gps in montagna almeno dal 2001 ... ma lo uso solo per gusto personale, per tenere traccia dei percorsi fatti, perché ho una passione di fondo per la topografia
infatti anche io non sarei così drastico con Gogna. Il problema è che fare esperienza è un processo lunghissimo e non si finisce mai d'imparare. E la gente oggi va sempre di fretta... Riguardo il gps non nego la sua utilità, non ne ho mai avuto uno ma uso un semplice logger per registrare le tracce