GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
TECNICA => Orientamento e cartografia in montagna => Topic aperto da: AGH - 27/10/2011 18:57
-
Nel recente giro a cima conca ho trovato le solite tabelle segnavia rotte... A Passo Cagnon di Sopra il palo era divelto e gettato a terra. Nel rialzarlo per rimetterlo in posizione mi sono accorto che la tabella non è in legno come credevo (vedi allegato) ma di una materiale sintetico plasticoso...
Mi sono ricordato dunque della teoria del "danno strutturale" di Mau...
Altra cosa strana: c'era solo una tabella rotta: ma se fossi un vandalo sarebbe più logico fracassarle tutte, e non una sola... ;D
Insomma è davvero strano: o c'è un cretino (o più cretini) che si diverte a rompere sistematicamene le tabelle, oppure c'è qualche altra spiegazione... ma quale? :)
-
non sono sintetiche, è una sorta di gesso!
ti illumino subito! i vandali sono bovini xD
li ho sorpresi mentre si grattavano la capocchia sulla punta di un segna via
-
non sono sintetiche, è una sorta di gesso!
ti illumino subito! i vandali sono bovini xD
li ho sorpresi mentre si grattavano la capocchia sulla punta di un segna via
è una ipotesi che avevo fatto anche io, che però regge solo in zona a pascolo. A Valcion avevo rimesso in piedi un palo e al ritorno era già per terra, e nei dintorni c'erano delle vacche che guardavano da un'altra parte ;D
Mi pare difficile però che i bovini vadano a rompere le tabelle in alta quota dove non ci sono pascoli... a questo punto potrebbero essere selvatici? Credo che anche in lagorai ci sia il contagio della rogna sarcoptica che colpisce i camosci e che provoca un prurito terribile.... Potrebbe essere una spiegazione, mah...
-
è una ipotesi che avevo fatto anche io, che però regge solo in zona a pascolo. A Valcion avevo rimesso in piedi un palo e al ritorno era già per terra, e nei dintorni c'erano delle vacche che guardavano da un'altra parte ;D
Mi pare difficile però che i bovini vadano a rompere le tabelle in alta quota dove non ci sono pascoli... a questo punto potrebbero essere selvatici? Credo che anche in lagorai ci sia il contagio della rogna sarcoptica che colpisce i camosci e che provoca un prurito terribile.... Potrebbe essere una spiegazione, mah...
hi hi hi... ;D
Potrebbe darsi che gli animali si grattino e poi facciano cadere il paletto.
Le insegne non essendo di legno quindi si frantumano al suolo.
Speriamo non ci sia alcun deficente che si diverte ma che piuttosto sia una motivazione come questa.
Però anche la SAT... e metterle di legno no eh? ???
-
Il problema è proprio dato dal materiale di cui sono fatte le tabelle, che non è per niente resistente, anzi...non vale un tubo e si rompe facilmente a causa degli sbalzi di temperatura ;D
Ne ho parlato giusto domenica scorsa sull'Ortigara con alcuni amici, che si occupano della manutenzione sentieri CAI...nei pressi del baito Ortigara abbiamo trovato una serie di cartelli aggiustati sul retro con placchette di alluminio e chiodi da legno...
...idem anche per i paletti di sostegno...è stato usato il legno sbagliato, che sotto le intemperie marcisce facilmente...invece del "peso" si dovrebbe usare la "castegnara", che sotto la pioggia e la neve non marcisce ;D
-
A dire il vero mi stupisce un pochino che la SAT oppure il CAI non abbiano avuto una visione lungimirante nell'installazione della segnaletica!
...sempre che questa sia la motivazione delle rotture.
Anche io se devo installare lo steccato in giardino penso subito al legno più adatto per resistere alle intemperie, figurarsi in montagna!!!
:o
-
Secondo me, stanno un po' sperimentando i materiali più idonei. Da quel che mi è sembrato di intuire domenica scorsa, col tempo dovrebbero sostituire man mano tabelle e pali con nuovi materiali...
-
Il problema è proprio dato dal materiale di cui sono fatte le tabelle, che non è per niente resistente, anzi...non vale un tubo e si rompe facilmente a causa degli sbalzi di temperatura ;D
Ne ho parlato giusto domenica scorsa sull'Ortigara con alcuni amici, che si occupano della manutenzione sentieri CAI...nei pressi del baito Ortigara abbiamo trovato una serie di cartelli aggiustati sul retro con placchette di alluminio e chiodi da legno...
ho notato anche io i cartelli "rappezzati"... L'ipotesi del materiale che si rompe per gli sbalzi di temperatura (magati col gelo) mi pare realistica... Comunque ho provato a chiedere alla sat, vediamo se si sbilanciano ;D
-
Cercando un po' in giro ho trovato questi documenti sulla segnaletica dei sentieri:
http://www.cai.it/uploads/media/3.6_-_Tabella_segnavia_01.pdf (http://www.cai.it/uploads/media/3.6_-_Tabella_segnavia_01.pdf)
http://www.accademiamontagna.tn.it/sites/www.accademiamontagna.tn.it/files/La%20segnaletica%20SAT.pdf (http://www.accademiamontagna.tn.it/sites/www.accademiamontagna.tn.it/files/La%20segnaletica%20SAT.pdf)
https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:4ciUp__X_MMJ:testdb.lanponet.it/caipiemonte/attachments/article/218/CAI_GRP_dpag165.doc+&hl=en&pid=bl&srcid=ADGEESjoyI1x9DrCsqCTjBQ2Opavmj3Nsj6cy2s_Lzea_EnOd__1DGWuelPRfwe89STfQ9rMK3Mo_Eo76xIutFlwBY6ghPOWSJnnsdidcVslvO8GGGeFo6AXoSkuIXLdnyo0xsRp0uxH&sig=AHIEtbT4NjEuXa2hi-aXj6qEHrnOxng0YQ (https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:4ciUp__X_MMJ:testdb.lanponet.it/caipiemonte/attachments/article/218/CAI_GRP_dpag165.doc+&hl=en&pid=bl&srcid=ADGEESjoyI1x9DrCsqCTjBQ2Opavmj3Nsj6cy2s_Lzea_EnOd__1DGWuelPRfwe89STfQ9rMK3Mo_Eo76xIutFlwBY6ghPOWSJnnsdidcVslvO8GGGeFo6AXoSkuIXLdnyo0xsRp0uxH&sig=AHIEtbT4NjEuXa2hi-aXj6qEHrnOxng0YQ)
Nei documenti dal CAI e della SAT dice che i cartelli dovrebbero essere di legno (possibilmente legno locale) ma sono ammessi anche in altri materiali, cioe' in pratica la plastica.
Secondo me hanno hanno scelto di farli di plastica perche' probabilmente gli costa molto meno del legno verniciato e stampato. Nell'ultimo documento c'e' una lista di fornitori dei cartelli, fra cui uno di Borgo che probabilmente rifornisce la SAT. Magari si potrebbe telefonare per avere spiegazioni.
Viene anche menzionato un materiale plastico prodotto da una ditta svizzera (il FOREX) che e' in pratica una specie di polistirolo molto denso e compatto, facile da lavorare e particolamente adatto per la segnaletica. Il problema e' che questo materiale va bene per le insegne fissate ai muri ma probabilmente all'aperto non ha la resistenza e la durata nel tempo del buon vecchio legno.
Mi stupisce che CAI e SAT abbiano deciso di permettere l'uso di materiali non biodegradabili per la segnaletica dei santieri. Col tempo questi cartelli si romperanno un po' alla volta e lasceranno rifiuti plastici un po' dappertutto.
-
Magari si potrebbe telefonare per avere spiegazioni.
bravo, interessante :) Telefoni tu? :)
PS: insomma mi sa che MAU ci aveva preso :)))
-
Il problema e' che questo materiale va bene per le insegne fissate ai muri ma probabilmente all'aperto non ha la resistenza e la durata nel tempo del buon vecchio legno.
ma in questo caso si tratta di pochi anni! Le tabelle in forex (suppongo sia quello il materiale nella foto) sono molto belle e suppongo molto meno costose, ma se durano così poco non ha veramente senso. Le vecchie tabelle in legno durano almeno 10 anni...
Rilevo peraltro che in alcuni parchi, Adamello e Paneveggio, hanno adottato delle (orride) tabelle in metallo anodizzato...
-
Comunque viene esplicitamente detto:
"Va però detto che le tabelle a sfondo “naturale” generalmente dopo 3-4 anni scuriscono e diventano poco visibili, facendo venir meno la loro funzione."
...a me sembra un invito a realizzarle in "altri materiali"
-
Cercando un po' in giro ho trovato questi documenti sulla segnaletica dei sentieri:
http://www.cai.it/uploads/media/3.6_-_Tabella_segnavia_01.pdf (http://www.cai.it/uploads/media/3.6_-_Tabella_segnavia_01.pdf)
http://www.accademiamontagna.tn.it/sites/www.accademiamontagna.tn.it/files/La%20segnaletica%20SAT.pdf (http://www.accademiamontagna.tn.it/sites/www.accademiamontagna.tn.it/files/La%20segnaletica%20SAT.pdf)
https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:4ciUp__X_MMJ:testdb.lanponet.it/caipiemonte/attachments/article/218/CAI_GRP_dpag165.doc+&hl=en&pid=bl&srcid=ADGEESjoyI1x9DrCsqCTjBQ2Opavmj3Nsj6cy2s_Lzea_EnOd__1DGWuelPRfwe89STfQ9rMK3Mo_Eo76xIutFlwBY6ghPOWSJnnsdidcVslvO8GGGeFo6AXoSkuIXLdnyo0xsRp0uxH&sig=AHIEtbT4NjEuXa2hi-aXj6qEHrnOxng0YQ (https://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:4ciUp__X_MMJ:testdb.lanponet.it/caipiemonte/attachments/article/218/CAI_GRP_dpag165.doc+&hl=en&pid=bl&srcid=ADGEESjoyI1x9DrCsqCTjBQ2Opavmj3Nsj6cy2s_Lzea_EnOd__1DGWuelPRfwe89STfQ9rMK3Mo_Eo76xIutFlwBY6ghPOWSJnnsdidcVslvO8GGGeFo6AXoSkuIXLdnyo0xsRp0uxH&sig=AHIEtbT4NjEuXa2hi-aXj6qEHrnOxng0YQ)
Nei documenti dal CAI e della SAT dice che i cartelli dovrebbero essere di legno (possibilmente legno locale) ma sono ammessi anche in altri materiali, cioe' in pratica la plastica.
Secondo me hanno hanno scelto di farli di plastica perche' probabilmente gli costa molto meno del legno verniciato e stampato. Nell'ultimo documento c'e' una lista di fornitori dei cartelli, fra cui uno di Borgo che probabilmente rifornisce la SAT. Magari si potrebbe telefonare per avere spiegazioni.
Viene anche menzionato un materiale plastico prodotto da una ditta svizzera (il FOREX) che e' in pratica una specie di polistirolo molto denso e compatto, facile da lavorare e particolamente adatto per la segnaletica. Il problema e' che questo materiale va bene per le insegne fissate ai muri ma probabilmente all'aperto non ha la resistenza e la durata nel tempo del buon vecchio legno.
Mi stupisce che CAI e SAT abbiano deciso di permettere l'uso di materiali non biodegradabili per la segnaletica dei santieri. Col tempo questi cartelli si romperanno un po' alla volta e lasceranno rifiuti plastici un po' dappertutto.
Proprio interessanti i link!
Grazie mille! ;D
-
::)...imparare qualcosa in materia dagli svizzerotti NON guasterebbe ! ;D
http://www.atse.ch/uploads/file/Manuale%20segnaletica%20dei%20sentieri.pdf (http://www.atse.ch/uploads/file/Manuale%20segnaletica%20dei%20sentieri.pdf)
-
PS: insomma mi sa che MAU ci aveva preso :)))
Sono felice di averci, forse, "preso" ... non tanto x voler aver ragione a tutti i costi ... quanto perchè - d'accordo che la madre delgi stupidi è sempre incinta - ma xchè, forse, almeno sappiamo che non ci sono così tanti "stupidi" in giro x le montagne ... :D ... anche se qualcuno di sicuro c'è ...
Il dubbio mi era venuto x aver visto troppi cartelli rotti e troppi pali abbattuti in zone diverse ed anche abbastanza lontane fra loro ... ma l'intuizione - sperando che sia esatta - l'ha avuta mia moglie, dubitando della ipotesi "vandalismo" ... Mi ha fatto notare, quando ci siamo imbatuti in diversi cartelli rotti, come molto spesso la frattura si verificava nel punto dove sono messe anche le viti con cui il cartello è attaccato al paletto... forse, questa specie di gesso si comporta come il parabrezza dell'auto quando viene colpito da un sasso ... si frantuma a raggiera .. insomma, la dove ci sono le viti, forse, dopo averle infisse, si crea una piccola frattura che poi si allarga ... è un'ipotesi .. (vedi foto allegate)
-
::)...imparare qualcosa in materia dagli svizzerotti NON guasterebbe ! ;D
http://www.atse.ch/uploads/file/Manuale%20segnaletica%20dei%20sentieri.pdf (http://www.atse.ch/uploads/file/Manuale%20segnaletica%20dei%20sentieri.pdf)
...i nostri paletti di legno però sono eco compatibili. - ma meno duraturi.
Le loro insegne sono in alluminio verniciato - le nostre in forex, bellissime esteticamente ma davvero fragili.
Probabilmente loro hanno optato per una soluzione duratura, che non sarebbe male come idea anche per la SAT!
-
Esempio di cartello nello Yosemite National Park ed in Lombardia (Cornone di Blumone)...
-
... Mi ha fatto notare, quando ci siamo imbatuti in diversi cartelli rotti, come molto spesso la frattura si verificava nel punto dove sono messe anche le viti con cui il cartello è attaccato al paletto... forse, questa specie di gesso si comporta come il parabrezza dell'auto quando viene colpito da un sasso ... si frantuma a raggiera .. insomma, la dove ci sono le viti, forse, dopo averle infisse, si crea una piccola frattura che poi si allarga ... è un'ipotesi .. (vedi foto allegate)
Sono d'accordo ma solo in parte.
Non conosco le caratteristiche del forex, ma secondo me c'e' una debolezza strutturale del materiale, che si comporta, fatte le debite proporzioni, come un cemento armato senza ferri, cioe' si rompe facilmente se si tenta di piegarlo. Il legno e' invece piu' resistente (se tagliato per lungo) perche' le fibre di cui e' composto si comportano come i ferri del cemento armato e rendono il materiale molto piu' elastico e resistente al piegamento. Viceversa se lo si taglia nell'altro senso (a fette) anche il legno non ha nessuna resistenza e si rompe facilmente. Stessa differenza fra legno e truciolato.
Detto questo e' evidente che un materiale fragile come il forex si rompe piu' facilmente nel punto dove fa leva tirandolo, cioe' dove e' attaccato al palo con le viti. Ma non e' che si rompe da solo perche' ci sono le viti. Si rompe perche' qualcuno va li' e lo tira con le mani. I due cartelli che hai fotografato a distanza di 600m sullo stesso sentiero ed entrambi rotti mi fanno pensare che sia opera della stessa mano.
Riguardo alla scelta del materiale migliore gli svizzeri hanno scelto la soluzione piu' robusta, piu' brutta e piu' costosa (ma loro non hanno di questi problemi visto quello che si paga nei rifugi). CAI e SAT hanno invece scelto la soluzione piu' economica anche se alla prova dei fatti non funziona bene e alla lunga saranno soldi buttati al vento.
Probabilmente sarebbe stato meglio continuare a usare i vecchi cartelli di legno verniciato di bianco, che pero' hanno il problema che con gli anni e col sole si rovina la vernice. Oppure, ma non so se sia tecnicamente possibile, cartelli di legno rivestito in forex, che unirebbe i vantaggi di entrambi i materiali (resistenza meccanica e facile stampabilita').
Mi stupisce un po' che nessuno abbia fatto delle prove sulla resistenza di questi materiali o, se le hanno fatte, che abbiano deciso di puntare sul costo invece che sulla qualita' e sulla compatibilita' con l'ambiente.
-
Ma il forex è inquinante poco, molto o moltissimo? E il legno autoclavato, quello utilizzato nei punti di ristoro? Alcuni sentieri hanno come segnavia a livello del terreno dei picchetti fatti con legno trattato così.
-
...Detto questo e' evidente che un materiale fragile come il forex si rompe piu' facilmente nel punto dove fa leva tirandolo, cioe' dove e' attaccato al palo con le viti. Ma non e' che si rompe da solo perche' ci sono le viti. Si rompe perche' qualcuno va li' e lo tira con le mani. I due cartelli che hai fotografato a distanza di 600m sullo stesso sentiero ed entrambi rotti mi fanno pensare che sia opera della stessa mano.
....
In effetti anche questa potrebbe essere un'ipotesi valida ... ;)
-
Ma il forex è inquinante poco, molto o moltissimo? E il legno autoclavato, quello utilizzato nei punti di ristoro? Alcuni sentieri hanno come segnavia a livello del terreno dei picchetti fatti con legno trattato così.
http://it.wikipedia.org/wiki/Forex_%28stampa%29 (http://it.wikipedia.org/wiki/Forex_%28stampa%29)
Ettore
-
Ok, vedo che è il materiale ideale per le tabelle... Ecologico e indistruttibile.
-
Ok, vedo che è il materiale ideale per le tabelle... Ecologico e indistruttibile.
MA... A dire il vero a me non sembra nè ecologico nè indistruttibile.
Wikipedia non lo dice. E dalle foto non si direbbe neanche indistruttibile.
Che sia duraturo nel tempo, essendo pvc, può darsi. Infatti Wikipedia cita:
Il Forex è un materiale plastico costituito di PVC espanso o semi-espanso, è conosciuto anche come Vekaplan. Può essere impiegato per la stampa diretta, nel settore della comunicazione, per la creazione di cartelli di grande dimensione, insegne, plastici, modelli, allestimenti punto vendita, scenografie televisive e teatrali, oggettistica promozionale, serigrafia. Nel settore dell'edilizia per architettura d’interni, pareti, mobili, rivestimenti di facciate, condotte anticondensa, cappe aspirazione e ventilazione, fai-da-te.
Ed anche nel settore dell’industria per la produzione di contenitori e rivestimenti per apparecchiature elettriche ed elettroniche, impianti di sviluppo e stampa, giocattoli, mobili, pannelli per porte, rivestimenti per nautica.
-
Diversi anni fa, parlavo con un costruttore di aerei acrobatici ( non eromodelli ! ) e secondo lui ed altri costruttori, il miglior materiale in quanto leggerezza, robustezza, elasticità e durata, era quello che definiva " il composito di Dio " in quanto soddisfaceva tutte le caratteristiche richieste da questo tipo di aerei.
Composito in quanto formato da fibre longitudinali parallele tenute assieme dalla cellulosa.
IL LEGNO !!
Ettore
-
Dai che forte!!
Un tizio che conosco io fa aereomodellismo e li costruisce con la balsa (non chiedetemi cosa sia) e con la vetroresina.
Dice siano materiali molto robusti e flessibili.
Bella quella del legno!
-
MA... A dire il vero a me non sembra nè ecologico nè indistruttibile.
;D ;D ;D ;D ;D ;D ;D
-
Dai che forte!!
Un tizio che conosco io fa aereomodellismo e li costruisce con la balsa (non chiedetemi cosa sia) e con la vetroresina.
Dice siano materiali molto robusti e flessibili.
Bella quella del legno!
Ho fatto eromodellismo per 30 anni, prima di inziare a volare con il deltaplano a motore ;) il legno di balsa è un legno sudamericano estremamente leggero, negli anni 70 era sparito dal mercato perchè la Boeing lo usava come riempitivo nei 747 ;D
Ettore
-
ho notato anche io i cartelli "rappezzati"... L'ipotesi del materiale che si rompe per gli sbalzi di temperatura (magati col gelo) mi pare realistica... Comunque ho provato a chiedere alla sat, vediamo se si sbilanciano ;D
Speriamo che - se risposta ci sarà - sia una risposta "veritiera" ;)... non sappiamo, per ora, la causa ... certo che la risposta "atti vandalici" ... potrebbe ... far comodo ... ;) ...
-
Speriamo che - se risposta ci sarà - sia una risposta "veritiera" ;)... non sappiamo, per ora, la causa ... certo che la risposta "atti vandalici" ... potrebbe ... far comodo ... ;) ...
in effetti all'inizio mi pareva scontata l'azione di qualche imbecille. Poi i dubbi mi sono venuti vedendo che i cartelli rotti erano diffusi dalla panarotta fino a cima d'asta, quindi ho cominciato a dubitare fosse l'opera di un imbecille singolo... ;D Poi pero' ragionando meglio anche questa ipotesi mi è sembrata poco probabile. Sono ormai anni che vedo in giro cartelli a pezzi, possibile che un gruppo di cretini sia così ostinatamente imbecille? L'unico cartello rotto trovato a passo cagnon domenica scorsa mi ha fatto dunque propendere per un problema di materiali, poiché un vandalo "serio" avrebbe rotto tutti i cartelli e non uno solo. Questo mistero si fa sempre più interessante. Certo che se uscisse fuori che è un problema di materiali la Sat non ci farebbe una gran figura :(
-
Effettivamente i cartelli di legno che ho visto erano intatti e in piedi. Se uno ne ho proprio la voglia ("spizza") abbatte anche quelli.
-
Proprio oggi ho fatto caso ai cartelli,nuovi ed in materiale sintetico,imbullonati alla forcella delle Zole in Vigolana.Il problema secondo me è che il materiale è leggero e fragile per cui i bulloni che lo fissano al palo in legno prendono gioco.I cartelli scorlavano tutti e con una semplice bava di vento,per cui con sollecitazioni maggiori penso sia facile si spacchino.Forse basterebbero rondelle abbastanza larghe e l'interposizione di un pezzo di gomma,anche un ritaglio di camera d'aria, tra cartello e palo per migliorare la tenuta (?)
-
Proprio oggi ho fatto caso ai cartelli,nuovi ed in materiale sintetico,imbullonati alla forcella delle Zole in Vigolana.Il problema secondo me è che il materiale è leggero e fragile per cui i bulloni che lo fissano al palo in legno prendono gioco.I cartelli scorlavano tutti e con una semplice bava di vento,per cui con sollecitazioni maggiori penso sia facile si spacchino.Forse basterebbero rondelle abbastanza larghe e l'interposizione di un pezzo di gomma,anche un ritaglio di camera d'aria, tra cartello e palo per migliorare la tenuta (?)
Sempre sul piano delle ipotesi, alla fine la tua ipotesi non è troppo distante dalla mia, quando ho scritto che "... molto spesso la frattura si verificava nel punto dove sono messe anche le viti con cui il cartello è attaccato al paletto ...", ipotizzando che quello fosse il punto debole .. ovviamente di un materiale non adatto allo scopo ..
:D
-
Sì Mau,
questo può spiegare alcune rotture;quelle che interessano la porzione lontana dai bulloni penso dipendano da una intrinseca debolezza del materiale,magari sensibile anche alle condizioni di temperatura (?)
-
Oggi ho fatto un giro in val Venegia, :D hanno aggiunto dei cartelli nuovi ai vecchi, i nuovi sono in alluminio.
Ettore
-
Oggi ho fatto un giro in val Venegia, :D hanno aggiunto dei cartelli nuovi ai vecchi, i nuovi sono in alluminio.
Ettore
ma infatti, anche in val d'aosta son in metallo, perchè non farle anche qui? magari sarebbe una soluzione più definitiva.
-
Oggi ho fatto un giro in val Venegia, :D hanno aggiunto dei cartelli nuovi ai vecchi, i nuovi sono in alluminio.
Ettore
Ah quindi la SAT si è accorta del problema!!!
-
Non sono della SAT, nell' angolo in basso a destra c'è scritto: " bike dolomiti lagorai " sono ad uso e consumo dei ciclisti, tra le informazioni c' è il numero del percorso, la distanza in Km ed il dislivello.
Per il resto, colori e dimensioni sono identici agli altri.
Ettore
-
Non sono della SAT, nell' angolo in basso a destra c'è scritto: " bike dolomiti lagorai " sono ad uso e consumo dei ciclisti, tra le informazioni c' è il numero del percorso, la distanza in Km ed il dislivello.
Per il resto, colori e dimensioni sono identici agli altri.
Ettore
Scusa, ma il numero riportato è quello del percorso SAT oppure del percorso Bike dolomiti?
...azz ma perchè la SAT non interviene? se la bike dolomiti si è accorta che serve un cartello metallico, penso che anche la SAT potrebbe fare qualcosa a riguardo...
-
Non sono stato chiaro >:( il numero non è quello dei sentieri, ma quello del percorso Bike, tra l' altro, quei cartelli ci sono anche sulle strade asfaltate secondarie, le ho viste ad es. nel comune di Carano, e nelle strade dove ci sono solamente quei cartelli, i pali sono di acciaio inox!
Ettore
-
Ieri ho visto i nuovi cartelli SAT che sostituiscono quelli recenti fatti di un materiale sintetico che era spesso soggetto a rotture (molti avevano sospettato atti di vandalismo ma la vastità del fenomeno ha fatto propendere per il materiale non adatto).
I nostalgici rimpiangeranno quelli alla vecchia maniera, in legno: questi nuovi sono più sottili e, si spera, più solidi dei precedenti
-
ma dico io: a Padova c'è un buon laboratorio di prova resistenza materiali: corde, moschettoni, ecc. Hanno lavoro fin sopra la testa. Forse la SAT di TN è restia a usare un laboratorio veneto ?(fra l'altro mi risulta essere unico in Italia)
-
Tra le cause di rottura dei vecchi cartelli, forse non é stata considerata a sufficienza, oltre alla fragilità strutturale del materiale, l'azione del vento. É chiaro che lo scuotimento dovuto al vento (specie dei cartelli messi in zonte ventose come passi e forcelle) esercita una forza meccanica che insiste sulla parte dove ci sono le viti di fissaggio. Provocando, alla lunga, la rottura.
-
Ci vorrebbe una segnaletica come questa, asportabile solo da un cataclisma.
-
Ieri ho visto i nuovi cartelli SAT che sostituiscono quelli recenti fatti di un materiale sintetico che era spesso soggetto a rotture (molti avevano sospettato atti di vandalismo ma la vastità del fenomeno ha fatto propendere per il materiale non adatto).
I nostalgici rimpiangeranno quelli alla vecchia maniera, in legno: questi nuovi sono più sottili e, si spera, più solidi dei precedenti
Sinceramente, ammetto di essere uno dei nostalgici dei vecchi cartelli e pertanto di preferire il legno alla plastica/ferro.
D'altro canto, però, capisco la necessità della SAT di posizionare in loco segnavia più solidi e duraturi. Alla fin della fiera, l'importante è non perdersi e avere adeguate indicazioni ;).
Addio bei cartelli legnosi ;D...
-
Mi è capitato di trovare veri e propri cartelli riciclati dalla SAT.
Cioè cartelli in legno che riportavano una scritta incisa, sopra la quale vi era incisa una nuova scritta , col risultato di renderli illeggibili!
Dovrei aver delle foto a casa, appena ho un minuto le metto qui.
Mi era parso molto strano che la SAT si perdesse in così poco, ma il risultato era davvero osceno... stasera cerco le foto... ::)
-
Ecco che ho trovato i cartelli (sovrascritti) di cui parlavo...
Anche questi mi sembrano di quel materiale plastico
ciaoooo
-
Ecco che ho trovato i cartelli (sovrascritti) di cui parlavo...
Anche questi mi sembrano di quel materiale plastico
Che macello, dubito pero' siano opera della Sat...
-
parlando con un ex presidente Sat, ha ammesso il problema del materiale non adatto per i cartelli. Il mistero è dunque risolto. Ieri peraltro c'era un articolo su l'Adige dei resp. dell'Eco Museo dell'Argentario che lamentava problemi di "vandalismo" della segnaletica, mentre è probabile che il danno derivi appunto dai materiali con cui sono stati fatti i cartelli
-
un nuovo appassionante enigma (oddio ;D) della saga dei cartelli rotti...
Ora è la volta dei pali: io ne ho visto un paio la settimana scorsa spezzati, presso il passo Val Mattio in Lagorai, ma mi dicono che ne hanno visto diversi rotti in giro... Possibile che anche la qualità dei pali sia difettosa tanto da non reggere le intemperie, come in precedenza i cartelli? Sarebbe il colmo...
Pistacchio mi ha fatto notare la rottura in corrispondenza del nodo... secondo lui potrebbe essere il legno di scarsa qualità