GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino Occidentale => Escursioni invernali in Trentino => Ortles - Cevedale - Le Maddalene - Vegaia / Tremenesca => Topic aperto da: Guido - 25/06/2012 17:35

Titolo: Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 17:35
Vi racconto “brevemente” di questa super ravanata e di come alla fine in realtà sia difficile e costi saper rinunciare.
Di ritorno dal Nepal e già in partenza per la Cina, riesco a strappare al mio amico Luca una ravanata mortale; può solo venerdì e sabato, quindi richiesto un permesso al lavoro, alle 5 del mattino di venerdì ritrovo a VR nord, e via verso Santa Caterina Valfurva fino all' albergo dei Forni...dove la nostra intenzione è quella di salire fino al Monte Vioz, rimanere a dormire al bivacco invernale e il giorno seguente affrontare la traversata al San Matteo e poi ridiscendere alla macchina. Per il sabato mattina le previsioni meteo non erano delle migliori, ma confidando nel fatto che l'instabilità del tempo era prevista verso la tarda mattinata e nel fatto che non ci fosse una vera e propria perturbazione in arrivo, parto abbastanza fiducioso, il mio compare meno ;D, con la consapevolezza  del fatto che, tempo inclemente, saremmo potuti comunque scendere per la via di salita senza affrontare l' intera traversata. Alle 10:00 circa arriviamo a Santa Caterina dove, ahimè, la strada è bloccata dai lavori in corso e una lunga fila di imprecatori, noi compresi,  ;D si sta spazientendo aspettando che si liberi... Questo primo imprevisto ci fa ritardare di una buona ora, ma finalmente verso le 11, sotto un sole cocente, riusciamo a partire sci in spalla lungo la forestale che porta al grazioso rifugio Branca, terrazzo spettacolare sul ghiacciaio dei Forni. Qualche escursionista estivo con famiglia ci guarda con curiosità, rispondendo alle domande stupite dei propri bambini.  :) Dopo una buona coca al rifugio, soli, ci incamminiamo lungo l'infuocata morena sotto il sole di mezzogiorno e ben presto il rifugio scompare quando il sentiero si inerpica ripidamente verso sinistra a scavallare una sella di detriti e massi erratici che milioni e milioni di anni hanno reso una vera e propria montagna.
Alla quota di circa tremila metri, passando di fronte a mostruosi seracchi che sottolineano il grande cambio di pendenza, raggiungiamo la lingua del ghiacciaio che sale al Palon de la Mare. Qui dopo un pranzetto veloce e una rinfrescata con l'acqua di fusione che scorre copiosa, calziamo gli sci e con quella monotonia che rende lo sci così affascinante, riprendiamo la salita lungo un maestoso e docile pendio. Il sole brucia e le nuvole ogni tanto regalano un po' di ombra e vento, ma è veramente caldo e la fatica si fa sentire...in alcuni tratti fatti a "conca" la neve è marcia e quindi pericolosa perchè può nascondere l'insidia di un qualche crepaccio.... Dopo un ripido pendio, al cambio di pendenza procediamo legati, poichè sono visibili numerosi crepacci, fino a giungere a quella che è la spalla E-NE del Palon a quota 3500m e guardando oltre ci accorgiamo di essere saliti troppo, ora siamo sulla lingua che conduce al Palon quando avremmo dovuto scavallare a quota più bassa per un canalino roccioso per ritrovarci su quella parte di ghiacciaio che sale alla Linke e al Vioz. Dalla spalla è possibile scendere sul ghiacciaio sottostante solamente attraverso un ripido canale con esposizione a sud e neve marcia e pessima. Proviamo a cercare un passaggio sulla linea di crinale per cercare di perdere meno quota, ma non c'è verso e alla fine ci tocca affrontare il canale che ci porta via un bel po' di tempo, quota ed energie... Verso le tre del pomeriggio siamo sul ghiacciaio a nord del Vioz, a quota 3300 circa, un gigantesco pendio abbastanza piatto che con gli ultimi sforzi ci fa lambire prima cima Linke e poi infine la cima scoperta del Vioz. Grande soddisfazione, la nuvolosità pomeridiana anche se ci nasconde in parte l'immenso panorama, è addirittura preferita per il refrigerio agognato che porta con sè, ci guardiamo intorno prima di scendere a sud, verso Peio: non c'è nessuno, dopo il rifugio Branca non abbiamo incontrato anima viva, nè un animale, nè un corvaccio, nessuno. In piccolo e con l'umiltà di sciocchi uomini di città che vanno fuori porta, quasi con imbarazzo, immagino come un bambino le emozioni che hanno provato gli uomini in altri tempi durante le grandi e ignote traversate e ne assaggio un frammento.  Anche il rifugio Vioz deve ancora aprire e quindi siamo completamente soli, dopo la breve discesa di roccette verso le cinque di sera saliamo all'accogliente e pulito locale invernale e dopo aver scaldato un po' la neve per fare acqua, fatto due battute e scaldato due tigelline con prosciutto e formaggio sul fornello  :P , schiacciamo fino alle otto uno tra i pisolini migliori della nostra vita....  :D
La sera ci scaldiamo un risotto disidratato, parliamo rigorosamente di montagna, dei progetti per il giorno successivo: avevamo addocchiato una discesa ripida dalla pala nord di Punta Cadini, sogni ad occhi aperti, ci godiamo il silenzio e il tramonto, che prepotente entra dalla finestra del grazioso locale. All’improvviso si alza un vento impetuoso, che ricorda le frane e le valanghe e anche il terremoto. Un vento che ci ricorda che siamo appollaiati su un crinale in alta montagna, che sembra voler sradicar le rocce, ma comunque, come se fossimo in realtà finalmente tornati a casa nostra, dopo poco sprofondiamo senza fatica in un sereno sonno ristoratore.  La sveglia è alle quattro e mezza, guardiamo fuori dalla finestra, il cielo è velato, nel primo chiarore del mattino decisamente plumbeo. Non facciamo in tempo a mangiare qualche biscotto che il vento ricomincia a tuonare e in pochi minuti, tutto il cielo si copre di grigio e in poco tempo le rocce scoperte del rifugio, la stessa finestra del bivacco, diventano bianche di grossi fiocchi di neve che soffia furibonda tutto intorno al rifugio.  Ci rendiamo conto che le nostre velleità di traversate e discese ripide con gli sci sfumano immediatamente, anche perchè il meteo aveva previsto un peggioramento a partire dalla tarda mattinata e in parte l’avevamo messo d’acconto, anche se non ci aspettavamo una bufera di neve in piena regola alle cinque del mattino. Fatto sta che già la sera avevamo traguardato con la bussola la via di rientro, per l’evenienza di venir sorpresi dalla nebbia o dal maltempo, ma in questo caso le condizioni erano proibitive anche solo per muoversi. Il vento soffia troppo forte. Aspettiamo. In realtà è quasi piacevole, quasi come se fossimo davanti al camino. In fondo non siamo REALMENTE in pericolo e senza via di fuga, anche il ghiacciaio attraversato non è particolarmente pericoloso, non presenta punti ostici da attraversare né zone terribilmente crepacciate, si tratta solo di imboccare il passaggio giusto che porta da un bacino all’altro scavallando il crinale, quello che all’andata abbiamo accuratamente saltato.  Dopo circa una mezz’ora il vento si placa anche se non smette di nevicare, ma decidiamo comunque di partire. Sono le sei, risaliamo al monte Vioz per le roccette ormai tutte imbiancate, e poi scendiamo verso il docile ghiacciaio seguendo dapprima le nostre tracce del giorno precedente e poi, una volta che queste si sono perse tra neve e vento, la traguardatura della bussola, mano a mano che ci allontaniamo dalla cresta rocciosa, la visibilità diminuisce e ben presto non vediamo più nulla; derapando scendiamo nel più totale whiteout, avendo avuto l’oculatezza di prendere le coordinate per eventualmente dovere risalire... Dopo poco ci accorgiamo che il pendio sul quale stiamo scendendo è troppo ripido, lo capiamo solo perchè la neve alzata dalla derapata rotola giù, nel grigio, molto velocemente. Dobbiamo risalire, ci rendiamo conto che non sarà facile scendere e ancora meno trovare il passaggio, siamo inzuppati dalla neve bagnata, e anche se non ci sentiamo in pericolo e non lo siamo, e  abbiamo pensato che probabilmente il passaggio l’avremmo trovato, ci siamo chiesti quanto ci sarebbe voluto e se avevamo voglia di vagare per ore nel ghiacciaio sotto la neve con tutti i rischi connessi, considerato anche il fatto che il meteo prevedeva un peggioramento nel corso della giornata e quindi era inutile aspettare per un miglioramento. Infine, saggiamente, decidiamo di risalire al Vioz e di seguire  il sentiero estivo che scende a Peio. Questo significa scendere con gli scarponi da sci e gli sci in spalla per 2200m di dislivello e poi dover abbandonare la macchina a una settantina di km di distanza con due passi di montagna, il Tonale e il Gavia, da dover affrontare chissà come per tornare a riprenderla. Detto fatto. Non è tardi e sotto i 2800 metri il tempo e la visibilità un po’ migliorano, la discesa sul sentiero innevato e ghiacciato tra neve e pioggia è abbastanza straziante, ma una volta giunti al Doss dei Cembri, ci rincuora la gentilezza del rifugista dell’omonimo rifugio che ci accompagna in fuoristrada fino alla cabinovia, che a Dio piacendo era funzionante e che prendiamo al volo, per un risparmio netto di 1000m di discesa!   E così siamo a Peio e son solo le dieci della mattina....non vi racconto dell’odissea affrontata per recuperare la macchina, considerato che non esistono mezzi pubblici che attraversano dal Tonale al Gavia, infine arriverò a casa alle nove di sera dopo pìù di otto ore passate in strada, ma la beffa più grande di tutte è che dopo poche ore il tempo era volto al bello... alla faccia delle previsioni....
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: AGH - 25/06/2012 17:46
bellissimo questo racconto!!! Ma quando l'avete fatto questo giro? Hai qualche foto?
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 17:52
la gita è stata fatta in data 22-23 giugno.
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 17:54
foto
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 17:56
foto
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 17:59
foto
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 18:03
foto
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: AGH - 25/06/2012 18:18
fantastico! Un'esperienza dura ma ora penso la ricorderai con molta soddisfazione. Come hai recuperato l'auto?

PS: scusa l'ignoranza, ma in caso di crepacci non è pericoloso essere solo in due? Se uno ci casca dentro non so se l'altro riesce a fermare la caduta...
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 25/06/2012 18:49
fantastico! Un'esperienza dura ma ora penso la ricorderai con molta soddisfazione. Come hai recuperato l'auto?

PS: scusa l'ignoranza, ma in caso di crepacci non è pericoloso essere solo in due? Se uno ci casca dentro non so se l'altro riesce a fermare la caduta...

abbiamo preso un taxi fino a cles e poi un amico ci ha graziosamente prestato la macchina...altrimenti eran cavoli amari.

certamente è meglio in tre,  dipende da un sacco di cose, dalla lunghezza della corda, dalla ripidità del pendio, qualità della neve, dall'esperienza, poi con gli sci è decisamente più facile arrestare il compagno.   e poi è un po' come le valanghe... si cerca di evitarli...  ;D se poi ci finisci dentro è tutto un altro programma...  :o
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: miki - 25/06/2012 19:19
grande Guidone!!  ;) ;D e.. ignobili previsioni :o.. 
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: paolo m. - 26/06/2012 08:44
Complimenti e resoconto ben scritto, coinvolgente quanto un racconto di avventura!
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Alan - 26/06/2012 09:56
gran bella giornata Guido!!! e che panorami!!!  ;D ;D
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: P52 - 26/06/2012 11:12
Bel giro e ... buone gambe.
Non ho capito per quale ghiacciaio siete saliti, se quello da SO o quello grande da S; dalla descrizione sembrerebbe il primo.
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 26/06/2012 11:26
Esatto. Dal branca si sale sulla morena e poi si monta sul ghiacciaio che sale al Palon. Poco dopo bisogna scavallare ( segnato in verde) per montare sul ghiacciao "grande", noi siam saliti sulla spalla del Palon e poi scesi molto dopo (discesa in blu).  :)
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: enry69 - 26/06/2012 14:53
Bella Guido. Sappiamo bene che queste cose possono capitare. Meglio non rischiare e fare il "giro lungo".
Ottimo racconto. Mi pareva di esserci... ;)
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: ellek - 26/06/2012 18:58
...oggi al vioz il tempo non era miglire di quello che hai trovato tu...peccato ero salita apposta per qualche foto :-)
nel bivacco invernale non era passato nessuno dopo voi due, i gestori hanno rinunciato ad aprire il rifugio oggi, impossibile per l'elicottero fare i rifornimenti che sono parcheggiati al doss dei Gembri.
bye
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: PassoVeloce - 27/06/2012 08:49
E bravo Guidone!!In ogni caso pur sempre una bella esperienza...anche se immagino le imprecazioni al risveglio  :-X  ;D certo che dover tornare a S.Caterina è una bella menata  ???
...oggi al vioz il tempo non era miglire di quello che hai trovato tu...peccato ero salita apposta per qualche foto :-)
nel bivacco invernale non era passato nessuno dopo voi due, i gestori hanno rinunciato ad aprire il rifugio oggi, impossibile per l'elicottero fare i rifornimenti che sono parcheggiati al doss dei Gembri.
bye
Come è messo il sentiero?c'è tanta neve?punti "critici"?
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Guido - 27/06/2012 11:19
...oggi al vioz il tempo non era miglire di quello che hai trovato tu...peccato ero salita apposta per qualche foto :-)
nel bivacco invernale non era passato nessuno dopo voi due, i gestori hanno rinunciato ad aprire il rifugio oggi, impossibile per l'elicottero fare i rifornimenti che sono parcheggiati al doss dei Gembri.
bye

Peccato...mi aveva detto infatti il gestore che dovevano aprire martedì.... :-\

E bravo Guidone!!In ogni caso pur sempre una bella esperienza...anche se immagino le imprecazioni al risveglio  :-X  ;D certo che dover tornare a S.Caterina è una bella menata  ???Come è messo il sentiero?c'è tanta neve?punti "critici"?

No, tanta neve no, c'è qualche punto dove la neve ostruisce un po' il sentiero, ma non ricordo nulla di "ostico".
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Alan - 27/06/2012 14:03
Peccato...mi aveva detto infatti il gestore che dovevano aprire martedì.... :-\

No, tanta neve no, c'è qualche punto dove la neve ostruisce un po' il sentiero, ma non ricordo nulla di "ostico".
Grazie, serve anche a me....
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: ellek - 27/06/2012 18:54
No, tanta neve no, c'è qualche punto dove la neve ostruisce un po' il sentiero, ma non ricordo nulla di "ostico".
il sentiero ha ancora qualche brevissimo tratto con neve e anche l'ultima salitina prima di arrivare al rifugio è innevata, nulla di difficoltoso! oggi a peio c'era "un sole come una polenta" (detto pegajese) e l'elicottero ha fatto le sue rotazioni per il rifornimento...così a occhio  (!) direi che il rifugio è aperto.
bye
Titolo: Re:Monte Vioz da Albergo dei Forni.
Inserito da: Alan - 28/06/2012 10:56
il sentiero ha ancora qualche brevissimo tratto con neve e anche l'ultima salitina prima di arrivare al rifugio è innevata, nulla di difficoltoso! oggi a peio c'era "un sole come una polenta" (detto pegajese) e l'elicottero ha fatto le sue rotazioni per il rifornimento...così a occhio  (!) direi che il rifugio è aperto.
bye
Ottimo! Grazie mille delle informazioni!!