Per oggi le previsioni non sono un granché ma i temporali sono stati relegati al pomeriggio/sera per cui pensavamo di fare un giro nelle Maddalene, non troppo alte e dove poter allungare o abbreviare il giro a nostro piacimento. Di notte invece zac! Si accende la lampadina, rifugio Bozzi e poi Punta di Ercavallo o alla meno peggio almeno i laghi. Detto fatto…
La mattina in Val di Non e Sole il cielo non dà molte speranze ma andando verso la Val di Pejo sembra ci sia più luce e, di fatto, al posteggio al Fontanino è quasi sereno. Saliamo alla Malga Celentino e prendiamo il sentiero panoramico sopra il Lago Palù in direzione Forcella di Montozzo. Giunti alla forcella, notiamo che sulla Val Grande c’è un bel nero che promette poco. vaghiamo sopra al rifugio osservando i resti del villaggio militare e poi lo raggiungiamo. Entriamo per chiedere quanto ci vorrebbe per andare in punta, ma il meteo ci convince poco. Il simpatico gestore dopo averci chiesto che tipo di camminatori siamo e avendo ricevuto in risposta che siamo buoni camminatori ma assolutamente non corridori, fa due conti e afferma che ci vogliono circa 50 minuti al bivio e 1,30 h per la cima, circa 2,30 h. Accidenti pensavamo meno, però se scendiamo direttamente in Trentino dovremmo guadagnare molto andando a prendere il sentiero che sale alla Forcella molto più in basso, tanto sul lato Trentino sono tutti prati per cui una volta individuato il sentiero per la Forcella non ci sono problemi per raggiungerlo. Facciamo due conti, a Cristina andrebbe anche bene fermarsi qui, ma quando gli faccio notare che se scendiamo subito, alle 14,00 siamo alla macchina, e che quasto è l’ultimo giorno di ferie, si convince a tentare. Andiamo. Non fidandoci dei 50 minuti stimati dal bresciano cerchiamo di allungare il passo, tanto qui è in piano, di fatto al bivio ci arriviamo in 50 minuti precisi per cui altro che 1,30 per la cima pensiamo, mai fidarsi di valligiani bresciani e bergamaschi ! Invece o abbiamo capito male o non so ma anche se saliamo ora più tranquillamente, qui si trovano ancora resti ben evidenti di un villaggio militare e quindi perdiamo tempo a scattare foto e ad osservare meglio la zona, in cima ci arriviamo ben prima dell’ora e mezza stimata. Purtroppo anche se siamo ora in anticipo e dalla cima vediamo chiaramente che scendendo come avevamo pensato abbrevieremo molto il percorso del ritorno, il tempo sembra sempre peggiorare sopra la Val Grande, il Corno Tre Signori è sparito in nubi belle nere. Scendiamo, e ricordavo bene, velocemente alla sella erbosa sotto la cima e qui, sorpresa, ora troviamo una traccia indicata con grossi ometti, cosa che anni fa non c’era, del resto ora anche la salita alla Punta di Ercavallo è tutta bollata con segnavia CAI che non ricordavamo. Si scende ripidamente nella conca sottostante, probabilmente la traccia e gli ometti portano verso il lago a destra tornando alla sella di Montozzo come avevamo fatto anni fa oper tornare in Lombardia, noi invece proseguiamo diritti verso il centro della valle, costeggiamo due laghi e cercando di spostarci sempre più a sx raggiungiamo il sentierone che sale alla Forcella di Montozzo, combinazione arriviamo nei pressi di un grosso ometto, non sappiamo se indica qualcosa di preciso perché, di fatto, poi, non ce ne sono altri fin sotto alla Punta di Ercavallo. Riprendiamo il sentiero fatto alla mattina ma invece di tornare alla Malga Celentino deviamo verso Malga Palù, raggiunto il lungo lago ci fermiamo sulle sue sponde e ci godiamo un meritato riposo anche se breve purtroppo. Alla fine poi abbiamo avuto sole per tutta la giornata e il temporale come da previsioni è arrivato in serata quando ormai eravamo a casa al sicuro!
Dati GPS:
Dislivello salita 1770
Km 24,97