In vetta a Cima Boai con vista sui "giganti" del Gruppo del Cevedale: da Punta S. Matteo 3678 al M. Vioz 2645
Avevo adocchiato spesso questa
cima isolata sopra Vermiglio, che sovrasta la meravigliosa e ampia
Val Comasine sul versante nord. Vista la stagione avanzata però decido la salita dal versante sud, almeno sto al sole invece che in ghiacciaia.
Scendendo dal versante Est con vista sulla Presanella
Parto da Fraviano 1260, sopra Vermiglio. Ho in mente il solito giro ad anello però le info sono scarse, l’idea è infatti di tentare di scendere dal
versante Est. Volevo partire da
Dasare 1309 ma mi infogno con l’auto in un intrico di stradine strettissime dentro il paese per cui rinuncio. Parto tardissimo dopo le 10.15, quindi piglio il
sentiero 126, piuttosto avaro di indicazioni, specie ai bivi con nuove strade forestali dove manca qualunque indicazione. Grazie al gps del cello mi destreggio bene.
Larici "incendiati" di colori meravigliosi, in alto la Presanella
Verso Colle di Boai
Val Saviana, sullo sfondo la dorsale di Cima Palù
"Sfumature di larici"...
L’inizio è assai ripido, solo verso i
Masi Saviana la stradella diventa meno erta. Raggiunta
Malga Saviana 1917, faccio breve sosta e poi riparto, il tempo stringe e le ore di luce sono poche: non voglio trovarmi al buio su terreno ignoto e per di più fuori traccia.
Salendo per l'ertissimo sentiero 126, sullo sfondo l'Alta Val Saviana
Breve sosta a Malga Saviana
L'erta micidiale per il Colle Boai
Il versante nord della forcella di Colle Boai, in centro la dorsale di Cima Palù, sullo sfondo il Redival
Il paesaggio è bellissimo coi boschi di larici “incendiati” di colori.
Abbandono il sentiero per la Bocchetta Saviana per affrontare la
micidiale rampa che sale al Colle Boai 2588, un canalone davvero ripidissimo.
La traccia con segnavia 126 è appena visibile tra l’erba stopposa e scivolosa, bisogna stare attenti, un inciampo e si fila a valle senza scampo.
Il sentiero sale a stretti zig zag e diventa sempre più ripido man mano che si sale. Poco sotto la forcella incontro tre indigeni che stanno scendendo: mi rassicurano sulla discesa per versante est come avevo previsto, ci sono costoni ampi e poco ripidi, anche se senza sentiero.
I tre indigeni scendono dal ripido canalone verso Val Saviana
Punta Taviela, Punta Linke e M. Vioz
Vista sulla Presanella
Cima Forzellina al centro vista salendo a Cima Boai
Raggiunta la
forcella di Colle Boai 2588 si apre uno spettacolo eccezionale, ma ci vuole ancora mezz’ora per facile cresta e sono finalmente alla
Cima Boai 2685, dopo circa 4 ore di dura salita. Panorama eccezionale a 360 che spazia dalla
Presanella alle
Dolomiti di Brenta, fino al
Vioz. Divoro i panini, faccio foto, guardo i panorami sconfinati e poi tocca scendere purtroppo, sono già le 15 passate e ho appena due ore e mezza di luce.
In vetta a Cima Boai, vista sulla Valle Comasine e il Vioz sullo sfondo al centro
Dalla cima verso la Val di Sole, sullo sfondo a sx il Brenta
Vista verso la Val di Pejo, a sx il vioz
Superata una pietraia facile poco sotto la cima,
calo per l’ampia dorsale pratosa senza grosse difficoltà,
non ci sono tracce ma l’orientamento è elementare. Arrivato ad un
rudere di una baita, come mi avevano detto i tre indigeni, trovo
qualche traccia discontinua che mi permette comunque di abbassarmi di quota evitando l’
erba secca assai scivolosa.
La discesa per il versante est di Cima Boai non ha sentieri o tracce, ma è piuttosto facile
Le praterie d'alta quota: l'erba secca è piuttosto scivolosa
Scendendo per il versante est, ci siamo: il rudere della baita e la radura in basso a cui puntate per scendere verso Malga Boai
Calando verso valle tiro le somme: un'altra giornata spaziale...
Il versante est digrada dolcemente con ampie balze
Grazie al Gps del cello trovo facilmente la direzione per una
radura a monte di Malga Boai: trovo una
buona traccia nel bosco che cala di quota fino a due baite ristrutturate, da dove scende una
ripida strada forestale che mi conduce a
Malga Boai 1807. Ora il più è fatto, ormai sono sulla forestale e se arriva il buio sono al sicuro.
Dalla malga tuttavia decido di tagliare per una vecchia stradella, senza indicazioni, che mi permette di evitare i larghi tornanti della forestale, risparmiando diversi chilometri, fino a intercettare la forestale più in basso verso la chiesetta di
Dasare a quota 1309.
Il sole cala inesorabile e le ore luce si assottigliano; vista sulla Presanella
Di qui rientro alla macchina alle 17.30 giuste giuste, ha appena fatto buio ma ancora una volta sono sano e salvo. Una possibile alternativa per un rientro più largo era scendere per la cresta nord del monte Mason, interccetare la forestale e rientrare dai Masi Gaggio per un traversone di cui però, nonostante sia segnato sulle carte, nessuno sa nulla.
Ultimi raggi di sole a Malga Boai, ma ora sono al sicuro sulla strada forestale
Quasi buio...
Scendendo verso Fraviano all'imbrunire, incontrando bellissime baite...
Ed eccomi arrivato al termine della escursine, alla bella piazza di Fraviano dove ho la macchina
In conclusione
un giro magnifico e ultrapanoramico, in posti pochissimo o per niente battuti. Tecnicamente non difficile, anche se bisogna arrangiarsi con l’orientamento per scendere dal versante Est senza sentiero o traccia. Dislivello 1425, sviluppo 16 km.
Il percorso