La Val di Pejo e la Val di Rabbi sono tra i luoghi che più mi affascinano, quindi quando ho l'occasione sono sempre entusiasta di fare un giro in quelle zone.
L'11 agosto, con un amico di Malè e una sua collega decidiamo di fare La traversata da Malga Mare al Colèr, in val di Rabbi passando per la Bocca di Saènt.
Partiamo da Malga Mare, in Val di Pejo, alle 7 di mattina e prendiamo il sentiero che sale diretto verso il Lago artificiale del Careser, che raggiungiamo con passo molto tranquillo in un paio d'ore. La giornata si presenta molto buona: c'è qualche nuvola, che tuttavia non sembra minacciosa e la temperatura fresca fa si che non si sudi molto. Attraversiamo la diga e costeggiamo il lago tenendoci alla sua sinistra. Superato lo specchio d'acqua si procede in una valle selvaggia solcata da un vivace torrente; alle nostre spalle incombe la mole maestosa del Vioz con il suo ghiacciaio imbiancato di recente da una nevicata estiva.
Superiamo un ripido scalino roccioso seguendo la traccia ben segnata sulla sinistra e ci troviamo nella conca che un tempo era interamente occupata dalla Vedretta del Careser. Lo spettacolo è desolante: quello che un tempo era un imponente ghiacciaio è ora ridotto a cinque unità frammentate che ogni anno perdono un importante volume d'acqua. Arriviamo alla base di ciò che resta della vedretta poco dopo mezzogiorno. Il ghiacciaio si presenta come un pendio piuttosto uniforme, per nulla crepacciato, ricoperto da un leggerissimo strato di neve caduta nei giorni precedenti. Lo superiamo senza difficoltà in una quarantina di minuti e raggiungiamo la Bocca di Saènt Meridionale (3121 m).
Io e il mio amico decidiamo che sarebbe un peccato fare un giro del genere senza conquistare una vetta, quindi lasciamo gli zaini alla bocca e saliamo sulla vicina Cima di Mezzena (3172 m), che raggiungiamo in una decina di minuti. Il panorama è fantastico e spazia dalle cime della dorsale Vioz - Cevedale - Marmotta - Venezie alla Presanella che si mostra e si nasconde dietro a un velo di nubi.
Torniamo alla bocca dove recuperiamo gli zaini e iniziamo la discesa nella bellissima Val di Rabbi, punteggiata da una miriade di laghetti con dei colori incredibili che coprono tutte le sfumature dal verde all'azzuro. Il sentiero è molto ripido, ma sempre ben segnato e ci fa perdere quota velocemente portandoci nel bel fondovalle solcato dal neonato torrente Rabiès. Alle tre raggiungiamo il rifugio Saènt - Dorigoni dove ci godiamo una meritata radler e un paio di panini. ben Rifocillati iniziamo la discesa dal rifugio che si rivela lunga e micidiale per le ginocchia. Fortunatamente l'ambiente ripaga ampiamente le fatiche.
Raggiungiamo la località Colèr, dove il mio amico aveva portato la macchina la sera prima, verso le sei e mezza stanchi ma soddisfatti.