Ghiacciaio del Careser
In una precedente escursione avevo provato a salire un tratto verso il
Ghiacciaio del Careser ma per l'ora tarda ero stato costretto a tornare indietro, ripromettendomi però di tornarci con più calma. Ed eccomi deciso a ritentare: non ho una meta precisa, salvo fare una libera esplorazione del circo glaciale del Careser, raggiungendo almeno
la bocca del ghiacciaio. Con l'auto raggiungo dunque
Malga Mare (dopo le ore 8.00 si pagano 5 euro) e quindi col
sentiero O-123 mi arrampico fino alla
diga del Careser. Costeggio la riva sud per comodo stradello quindi convergo, seguendo una vaga traccia e degli ometti, verso la passerella Enel che mi permette di superare il rio e passare sul versante opposto dove c'è il sentiero SAT O-104a che sale gradualmente l'ampio vallone.
Lago del Careser
Lago Careser e Vioz sullo sfondo
Cima Pontevecchio e Cima Cavaion sullo sfondo
Sua maestà il Vioz
Il torrente scende fragorosamente nella valle
All'ingresso del circo glaciale
Il paesaggio diventa finalmente selvaggio e spettacolare, mi inoltro nella valle quasi pianeggiante costeggiando il torrente, per poi affrontare il facile rampone che sale verso il ghiacciaio. Quando mi affaccio sul circo glaciale è una sensazione magnifica: sono perso nel nulla, fuori dal tempo, in un paesaggio primordiale. Ci sono vari specchi d'acqua, piccole lagune con spiagge ghiaiose o sabbiose dove confluiscono torrenti da varie direzioni. All'orizzonte
Cima Marmotta e le
Cime Venezia. Il ghiacciaio ancora non si vede, rintanato più in alto dietro un grande gradone roccioso.
Specchi d'acqua
Cima Venezia sullo sfondo
Risalgo costeggiando laghi e torrenti
Nella morena
La grande morena da dove il ghiacciaio si è ritirato
Il magnifico paesaggio morenico
Abbandono il sentiero e costeggio gli specchi d'acqua per fare foto, poi seguo le rive dei torrenti verso il ghiacciaio: mi rendo subito conto che i torrenti non sono guadabili, troppo impetuosi per via del gran caldo che ha
accelerato il disgelo. Devo quindi abbandonare l'idea di perlustrare
la parte superiore del circo glaciale dove ci sono altri specchi d'acqua formatisi di recente negli ultimi anni, a causa del ritiro del ghiacciaio. Compio un traverso su sabbie e ghiaioni per riprendere il sentiero SAT che mi conduce al cospetto del Ghiacciaio del Careser. Che colpo d'occhio meraviglioso!
Spettacolo!
Un torrente scende fragorosamente tra le rocce
Anche questo ghiacciaio come tanti altri è in sofferenza grave e si sta consumando progressivamente anno dopo anno. Un lago dalle acque color smeraldo si è formato alla bocca del ghiacciaio, mentre lontano rimbomba il fragore di una cascata. La voglia di andare sul ghiacciaio e salire fino alla Bocca di Saent è tanta, ma sono da solo e sarebbe una grave imprudenza. Sono rapito da questi paesaggi fantastici, inebriato girovago per osservare e fare foto. Dal lago sotto il ghiacciaio si diramano torrenti che frusciano leggeri tra le ghiaie, mentre più in alto scorrono torrenti più impetuosi che erompono dal ghiaccio per scendere a balzi tra le rocce. Ma inutile dilungarsi in descrizioni, meglio mettere un po' di foto...
Il lago di fusione alla base del ghiacciaio
Eccomi alla bocca del ghiacciaio del Careser!
Sono nel nulla, nella natura primordiale
Il ghiaccio si fonde con le elevate temperature di agosto
Ultimo sguardo al ghiacciaio prima di scendere
I torrenti che escono dal ghiacciaio e dal lago di fusione sono inguadabili...
Scendo per percorso libero verso
il fondo del circo glaciale fino ai laghetti formati dai torrenti, impossibile passare, per salire sotto cima Venezia dovrei tornare giù alla passarella in legno e passare sul versante opposto e poi provare a risalire da lì. Lo farò in una futura occasione, l'idea è solo rimandata. Torno quindi a valle e anziché rientrare per la via dell'andata costeggio il
bacino del Careser sulla riva nord, quindi raggiungo il
Lago Nero e, quando sono in vista del
Lago Lungo, abbandono di nuovo il sentiero per scendere direttamente tagliando per in costone fino a intercettare il sentiero 146 che mi riporta a valle.
Poco prima di Malga Mare faccio una deviazione per seguire il sentiero che porta fin sotto la bellissima Cascata che fa un salto di quasi 30 metri.
Si scende a valle
Sguardo verso Cima Marmotta e Cima Venezia
Costeggio torrenti e lagune, Cima Pontevecchio sullo sfondo
Le luci del pomeriggio
Pontevecchio e Cavaion
Il torrente del ghiacciaio
Il grande vallone che scende verso il bacino del Careser
Eriofori punteggiano le rive del torrente
Riecco il Vioz
Di nuovo al lago Careser, ma sulla riva nord stavolta
Vioz m 3645
Eccomi al Lago Nero
Vista verso il fondovalle, con la Presanella sullo sfondo
Scendendo verso Malga Mare
Pian Venezia
La cascata sopra Malga Mare
Giro spettacolare, tutto sommato abbastanza facile a parte le esplorazioni fuori sentiero dove bisogna stare attenti vicino ai corsi d'acqua dove ci sono lagune, fango e sabbie mobili. Idem per le zone dove il ghiacciaio è nascosto sotto la terra e le pietre, potrebbero aprirsi voragini inaspettate
Sviluppo 21,5 km, disl. 1100 metri circa.
La mappa (hi-res
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