Nelle gite spesso parto con un'idea per poi cambiarla in corso d'opera. E' il caso di questa traversata nella bellissima zona della Tremenesca, poco frequentato satellite meridionale del gruppo Cevedale. Qui sul forum è invece stato ben descritto grazie ai nostri "orsi" trentini.
Decido quindi anche io di inoltrarmi tra queste brune montagne che nascondono perle incredibili, laghi e pianori silenziosi.
Lascio la macchina a San Bernardo nei pressi del campo sportivo e mi inoltro rapidamente nella Valle di Valorz.. il freddo pungente di questa giornata (6 Ottobre) mi porta a velocizzare parecchio il passo ed in breve mi trovo sotto l'immensa parete che chiude l'ombrosa vallata. Il sentiero taglia la bastionata senza mai essere esposto fino a vincere il salto. Salendo nella rada vegetazione di larice, mi imbatto in un bivacco
Salendo in Valle di Valorz BivaccoIl sentiero, ora con pendenze gradevoli, giunge al lago di Soprasasso, una meraviglia per gli occhi così incastonato nei bruni prati e contornato dai larici
Il lago di SorpasassoSeguendo il segnavia 121, risalgo la splendida vallata sulla sinistra orografica giungendo così nei pressi del Lago Rotondo
Sguardo indietroAbbandono quindi il sentiero per raggiungere il Lago Quarto dove si ha una chiara visuale della salita alla Cima Tremenesca
La cima Tremenesca con il canalone erboso di salitaLago QuartoLa via è univoca, il grande pendio aumenta gradualmente di pendenza fino ad un punto dove bisogna traversare sulla destra portandosi in direzione della vetta. Scegliendo con cura uno dei canalini terrosi, conquisto la dorsale poco sotto la sommità che raggiungo abbastanza facilmente. La visuale dalla Tremenesca è a 360 gradi, uno splendore nonostante alcune velature indugino ad occidente. Scatto le foto di rito!
I laghi della Valle ValorzLa cresta verso la Valletta e le Dolomiti di BrentaLa visuale ad occidente con la vicina Cima Vallenaia e la Presanella sullo sfondoE qui decido per la "variante in corso d'opera": inizialmente volevo portarmi a Passo Valletta, percorrere un traverso sul versante sud e tornare giù per la Val Saleci ma la curiosità per il tenebroso versante nord ha la meglio. Finalmente ho l'occasione per dare un'occhiata al famoso canalone che si dice essere una manna per gli scialpinisti esigenti.
Il canale Nord con bella visuale sul CevedaleRitorno dunque sui miei passi per qualche metro lungo la cresta e compio un breve traverso esposto fino all'imbocco del canale. Delicatamente inizio la discesa ma mi rendo conto di aver intrapreso una via difficoltosa. In inverno è di sicuro più semplice procedere su un pendio così franoso perchè, previo l'uso di ramponi e piccozza, il terreno diventa uniforme. Ora le insidie sono maggiori: spesso muovo materiale oppure il terreno gelato crea uno scivolo pericoloso, la digressione è penosamente lenta e mi devo bloccare nella parte più bassa dove un tratto decisamente ripido sbarra l'uscita. Sta di fatto che, lo so è ridicolo, mi tornano utili i ramponi, i quali mi aiutano, come una zappa, a far presa sul terreno. Disarrampicando per qualche roccia più salda riesco infine ad uscire dall'ostico canale e mi porto velocemente al di fuori di esso fino ad un terrazzo erboso dove posso ammirarlo in tutta sicurezza
L'estetico canale Nord della Tremenesca, ci rivedremo in primavera!Vioz, Palon de la Mare e CevedaleL'idea ora inizia a prendere vera forma: scendo ulteriormente per una bella valletta, poi per un franoso pendio fino ad aggirare la grossa costola NW che scende dalla vetta. Risalgo quindi sulla destra per portarmi in quella che dovrebbe essere la piana "Lavina Rossa" o "Laghetti" su Kompass. Una piana lo è di certo, purtroppo tutt'altro che un comodo ed idilliaco prato d'alta quota come altre volte mi è capitato. Un immenso mare di pietroni mi attende interrotto solo dal bellissimo laghetto Tremenesca dove faccio una sosta più lunga.
Laghetto Tremenesca verso Cima Ponte VecchioIl verde colore del fondaleProseguo per la pietraia infame con eterni su e giù fino sotto al Passo Tremenesca che, fortunatamente, si presenta piuttosto agevole.
Sguardo indietro alla pietraia percorsaUna vaga traccia risale a tornanti il valico che vinco abbastanza velocemente, ma la ravanata non è ancora finita: ora mi attende un traverso tra erba e sassi in direzione del Passo Polinar dove posso intercettare il sentiero di discesa. Infine anche questa è fatta!
Dal Passo Tremenesca al Passo PolinarTrovata la traccia, scendo per sentierino un pò esposto che taglia lo scosceso versante ovest del Polinar; dopo svariati su e giù posso tirare un sospiro di sollievo e mi godo la bellissima luce del tardo pomeriggio sul dossone denominato "Campo Secco".
Bellissima luce radente a Campo SeccoL'ultimo saluto al sole nei pressi del bivioUn cartello indica un'alternativa di discesa non presente sulle mappe in direzione di Malga Campo Secco, ma decido di scendere per il sentiero 171 che precipita nell'ormai buio versante nord. Passo per Malga Polinar ed infine torno in Val di Valorz quando ormai è sera.
Giro magnifico che richiede allenamento e voglia di ravanare in pietraie ostiche. Esplorazione scialpinistica andata a buon fine!
Dislivello: 2150 metri
Sviluppo: 22 Km