Arrivo in Vedetta Alta m 2627Spettacolosa escursione ieri nelle
Maddalene (Alta Val di Non). Partenza dal solito t
unnel di Proves a quota 1650, raggiunta
Malga Cloz e poi il
Malghetto di Cloz con il
sentiero n 7. Poco dopo abbandono il sentiero per andare a prendere la
dorsale SE di Cima Belmonte, la mia meta. L’idea “segreta”, se ci sono le condizioni, è di fare la cresta e traversare poi a
Vedetta Alta m 2627. Si sale senza difficoltà per la dorsale con qualche passaggino di 1° su facili roccette, qualche tratto leggermente esposto ma niente di che. Alle 10.30 sono in vetta di
Cima Belmonte 2459, panorama grandioso, cielo terso, temperatura mite, zero vento. Un sogno per essere fine novembre.
Dopo la solita schifosa mezza barretta e le foto di rito, osservo la cresta che traversa alla Vedetta Alta. Tutto il versante sud è praticamente pulito, ma c’è un passaggio impervio che gira sul lato nord dove la situazione è radicalmente diversa, con circa 30 cm di neve fresca su costoni ripidi. Sono dell’idea di rinunciare, quando arriva in vetta una coppia di indigeni a cui chiedo informazioni. Sono pratici della zona e possibilisti, anche perché ho dietro i ramponi (che avevo saggiamente portato prevedendo situazioni di questo tipo). Decido di provare, vedo un tizio in lontananza che fa la stessa via e parto. Da Cima Belmonte si cala per dorsale ovest, si perdono subito 100 metri di quota poi il sentiero fa un lungo traversone, a tratti un po’ esposto, con brevi passaggi attrezzati con catenelle. In mezz’ora sono alla forcelletta a quota 2400 dove c’è il passaggio chiave. Mi affaccio sul versante nord e non è un bel vedere: costone molto ripido pieno di neve, le tracce salgono a ridosso della cresta. Metto i ramponi e provo. La neve fonda cede e devo assestare ben bene ogni passo, piantando saldamente anche i bastoni. Ci sono alcuni passaggi rognosi su roccia, dei piccoli salti, coi ramponi che stridono sulla pietra, c’è solo una catenella utile, le altre sono sotto la neve. In qualche maniera e con molta calma, stando molto concentrato, guadagno quota, sempre facendo molta attenzione, il ripido scivolo nevoso sottostante non lascerebbe scampo. Per fortuna il tratto difficile non è troppo lungo, saranno circa 300 metri scarsi, poi finalmente si esce di nuovo sul lato sud. Tolgo i ramponi e faccio l’ultimo tratto sul filo di cresta, anche qui con attenzione perché sotto c’è un costone pratoso ripidissimo e se si “parte” non ci sono molte possibilità di fermarsi. Poco dopo le 12 sono sulla
Vedetta Alta m 2627!
Da qui il panorama è persino più strepitoso che dal Belmonte, arrivano in vetta alla spicciolata diversi escursionisti che vengono su dal più facile e pulito versante sud. Resto in vetta fin verso le 14.30, quando sono l’ultimo a scendere
Tutti tornano calando fino a Malga Kessel, io decido di rientrare mantenendomi in quota col vago sentiero, che però conoscevo avendolo fatto più volte in precedenza, che costeggia in basso a circa 2250 metri di quota, la Vedetta Alta e Cima Belmonte passando per
i ruderi dell’ex Malga Belmonte. Verso le 15.30 chiudo l’anello ricongiungendomi col sentiero n 7, quindi di nuovo al Malghetto di Cloz, Malga Cloz e al parcheggio dove ho l’auto.
Un’altra giornata da incorniciare questa settimana, dopo i bellissimi giri del Pavione e Cima Folga. Clima ancora incredibilmente mite, assenza di vento, visibilità eccezionale. I versanti sud sono puliti ovunque fin quasi a 2600 metri, quelli nord però rimangono ostici. Un novembre così comunque ce lo ricorderemo
Sviluppo 13 km, disl. 1200.
Giro d'orizzonte dalla cima di Vedetta Alta