Autore Topic: [ORTLES - CEVEDALE]Cima Venezia 3386m in traversata dal rif Dorigoni a M.ga Mare  (Letto 6953 volte)

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Offline Guido

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Escursione del 6-7 agosto.

Giunti all'imbocco del parco Nazionale dello Stelvio in Val di Rabbi, tipo parco giochi...si sale per strada semi-asfaltata e traboccante turisti fino alla malga Stablasol...il caldo è allucinante, optiamo per salire per la rampa in mezzo al bosco perchè il sole picchia veramente forte ed è l'ora di pranzo...
La salita al Dorigoni è celebre per essere sfiancante, prima una super-rampa nel bosco, poi un lungo sviluppo a mezza costa su collinoni che non ti fanno mai vedere il rifugio fino all'ultimo...(1100m circa)
Arrivati nel primo pomeriggio, dopo tre ore abbondanti di salita di cui le ultime sotto sole cocente, ci riposiamo e rifocilliamo nel bellissimo e ospitale rifugio, ci tengo a sottolinearlo, che non è nemmeno affollato (la salita scoraggia molti turisti) qualche turista, un paio di escursionisti, una famiglia e una coppia che avrebbe fatto la cima rossa di Saent.   :)
La mattina seguente verso le 5 partiamo per la bocca di Saent che ci introdurrà dopo 700m di ripido dsl nella conca del ghiacciaio del Careser, ormai ridotto ad essere molto poco profondo a causa dell'effetto delle rocce scure e dell'essere appunto in una specie di conca...ci teniamo verso la dorsale delle venezie, senza però montare sulla cresta, cercando di mantenere un percorso in pari per arrivare verso la fine del ghiacciaio ad una dorsale secondaria di cima venezia che useremo facilmente per montarci sopra.
Optiamo quindi per continuare lungo la cresta fino a cima Marmotta e da lì piegare lungo la dorsale fino ad arrivare sopra al lago lungo dove è posto il TOTEM di discesa (un palo alto sui 4 m che indica dove uscire e dove entrare sul ghiacciaio (essendo in una conca i cui fianchi esterni sono piuttosto ripidi),questo è il punto più delicato dell'escursione: infatti la cresta che separa cima Marmotta da cima Venezia è abbastanza delicata con un paio di passaggi esposti sul II grado, una volta superata cima Marmotta le difficoltà calano drasticamente anche se è un po' una seccatura arrivare fino al palo con percorso abbastanza lungo e  articolato su dorsale camminabile ma scomoda.
Giunti al palo, per ripidissimo sentiero si scende fino al lago lungo, poi a quello del Careser e infine si giunge a Malga Mare dove qualcuno ci verrà a prendere...
Indicativamente impiegate una decina di ore per compiere l'escursione. (un paio perse per attraversare in sicurezza la cresta, probabilmente nell'altro verso risulta meno difficoltosa in quanto in salita)
« Ultima modifica: 29/10/2009 12:55 da Claudia »
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

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Offline radetzky

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bello, complimenti anche x aver scelto la salita al Dorigoni via Campisol  (il "baito dopo il bosco") e Valletta che anch'io prediligo (poco battuto e salita subito dura e secca ma con un pò di ombra).
Le dieci ore che segnali ovviamente comprendono la salita al Dorigoni penso..
Ciao
quando che le pegore le va a destra.. mi vago a sinistra. e quando le va a sinistra mi vago a destra !

Offline Guido

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Le dieci ore che segnali ovviamente comprendono la salita al Dorigoni penso..
Ciao

Grazie Rad, no le dieci ore sono solo per la traversata con cima dal dorigoni a malga mare.
Nel caso si voglia effettuare solo la traversata del ghiacciaio, in questo modo evitando dorsali e creste rognose, dal dorigoni a malga mare ci vorranno indicativamente 6 ore.
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Offline radetzky

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Nel caso si voglia effettuare solo la traversata del ghiacciaio, in questo modo evitando dorsali e creste rognose, dal dorigoni a malga mare ci vorranno indicativamente 6 ore.

infatti, non avevo idea della tempistica x la via delle creste che ad occhio sembrano meno rognose (almeno viste dalla bocca di Saent) . Grazie x la conferma
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Offline AGH

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una volta superata cima Marmotta le difficoltà calano drasticamente anche se è un po' una seccatura arrivare fino al palo con percorso abbastanza lungo e  articolato su dorsale camminabile ma scomoda.

noi, dal palo a forcella a quota 3149 , abbiamo provato l'anno scorso a salire a cima marmotta ma abbiamo desistito.

http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=1443.0;highlight=careser

Abbiamo provato allora a scendere ai margini della vedretta, che però è bersagliata da frane e macigni... alla fine abbiamo rinunciato. La cresta ci è sembrata rognosa, forse impercorribile a piedi, specie la prima parte partendo dalla forcella... ma non avendola percorsa ci è rimasto il dubbio...

Confermi che è percorribile?
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Offline Guido

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peeeeerò ha dato una bella imbiancata...guarda il gran zebrù che differenza... :o

allora: da cima marmotta al palo non abbiamo incontrato difficoltà insormontabili:è anche vero che è soprattutto roccette, una bella ravanata, anche perchè come hai descritto bene bisogna stare all'occhio ai numerosi sassi mobili, sfasciumi e frane.
Diversa la situazione da cima marmotta a cima venezia, molto più delicata, franosa ed esposta, per farla in discesa abbiamo impiegato quasi 2 ore.
« Ultima modifica: 31/08/2009 15:54 da Guido »
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Offline Guido

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mi pare di ricordare che nei pressi del palo è un pochino più ostica, con qualche lastrone anche, ma dopo salendo è più "camminabile" senza troppi problemi.
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Offline AGH

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mi pare di ricordare che nei pressi del palo è un pochino più ostica, con qualche lastrone anche, ma dopo salendo è più "camminabile" senza troppi problemi.

infatti partendo dal palo e percorrendo la cresta abbiamo trovato subito tratti rognosi, anche esposti, oltretutto non si riusciva a vedere bene oltre, quindi temendo salti di roccia siamo scesi sulla vedretta e abbiamo provato da li, eravamo quasi arrivati alla dorsale, aggirando il tratto di cresta rognosa e traversando diverse zone franosette, ma vista l'ora tarda abbiamo poi desistito. La zona comunque appariva un po' pericolosa, sulla neve c'era una quantità di sassi, anche grossi, precipitati dall'alto
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Offline Guido

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sì, è una zona molto franosa, assolutamente da evitare al disgelo e magari dopo appunto burrascate o forti accquazzoni, è tutto mobile...  :-X
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Offline nantes

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Un bel giro in una zona dove probabilmente non avrai trovato molta gente;

poi quest'anno ho notato anch'io che i versanti in quota sono molto franosi, probabilmente per la quantità di neve di quest'inverno e poi il gran caldo dell'estate;
ci vuole delicatezza  8) (e anche fegato)

Offline PassoVeloce

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Complimenti bella traversata!Cavolo che creste!!  :-X ...e giornata spettacolare! ;)

Offline Claudia

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Guido, come sempre i miei complimenti...  ;) Veramente giri di alto livello, specie di coraggio  ;D