Lago Rotondo m 2427Ecco la relazione alla salita di Cima Tremenesca m 2882 come promesso
Le difficoltà iniziano fin da subito, dopo il paese di Menas non ci sono indicazioni, salvo quelle per Malga del Monte Bassa, che non interessa. Infatti la stradella giusta è quella che al bivio sale sulla sinistra, si sale di poco in auto fino a quota 1600 circa. Si parte con baldanza lungo la stradella che sale con vigorosi strappi per poi diventare sentiero. Si sale fino a circa 1900 metri quando il sentiero traversa sull'altro versante e si incontra una strada forestale che non c'e' sulla pessima carta kompass 095 in scala 1:35000. Poco male, riprendo a salire e poco dopo finalmente il paesaggio si apre con vista grandiosa sulla val di Sole e sul Brenta. Eccoci a Malga del Monte Alta m 2106. Qui arriva anche la mazzata psicologica. Il cartello dice: Passo Valletta h 1.50. Ho sottovalutato le distanze sulla carta, abituato alle 1:25.000. Il gruppo di montagne è molto arretrato rispetto al fondovalle, dove non si vede neppure. Breve sosta alla malga (con locale sempre aperto, senza brande, fontana all'esterno) e ripartenza.
Si sale la bella dorsale pratosa sopra Malga del Monte ma ben presto il sentiero di perde nell'erba. Delle tracce maligne mi inducono a scendere dalla dorsale e quando ho perso troppa quota mi accorgo che finirò nel solito casino di sfasciumi ed erba alta. Poco male, scendo nel vallone e riattacco a salire, quindi riprendo il sentiero 121 che con ampi zig zag risale delle bellissime balze erbose fino sotto lo strappo finale del passo. Sulla pessima Kompass non è chiaro dove sia e quanto sia alto Passo Valletta, pare strano che cima Valletta sia alta solo 2694 metri! Infatti quella è la quota del passo Valletta, 2691 metri per la precisione come recita il cartello. Il panorama che si apre arrivando al passo è fantastico! Si vedono i tre magnifici laghi in sequenza con colori diversi: uno azzurro, uno verde e quello piu basso color blu cobalto. Faccio una sosta per rifiatare, mi sono già ciucciato 1100 mt di dislivello.
Arrivano da Cima Mezzana, scendendo per sfaciumi orrendi e con l'aria abbacchiata, due tizi (gli unici incontrati in tutta la giornata), anzi una coppia: sono duramente provati, hanno risalito la cresta sud di cima mezzana, un casino allucinante dicono. Ora proseguono per cima Valletta, che pare la cima a ovest sopra al passo con la croce, e invece è molto piu arretrata verso nord. Gli chiedo quale è secondo loro cima Tremenesca (dal passo non si capisce), estraggono un libro e mi indicano con sicurezza Cima Valletta
Riprendo il cammino e mi illudo di raggiungere Cima Tremenesca traversando a nord ovest, senza alcuna traccia, per costoni erbosi e senza perdere troppo quota. Passo sotto cima Valletta sul fianco est senza grosse difficoltà, quindi arrivo sul ciglio di un vallonazzo con pietraie che mi separa da quella che credo sia Cima Tremenesca. Prima di buttarmi nel vallonazzo mi viene l'idea di osservare meglio da un piccolo poggio nei pressi. Quando l'ho salito mi accorgo con orrore che non è cima Tremenesca quella che mi sta davanti, ma che è la cima che sta un bel po' DIETRO! Che fare? Non si vede la cresta quindi non si sa se si può traversare o meno. Considerando le creste circostanti tutte molto tormentate e rognose, decido di non rischiare e di scendere di quota, aggirare la montagnazza che mi sta davanti e pigliare il vallone giusto. La discesa, pur di evitare il vallonazzo con pietraie oscene, è insidiosa lungo una dorsale con salti di roccia poco simpatici. Riesco con difficoltà a scendere nel vallone e attraversando una dura pietraia arrivo finalmente nel ripidissimo costone erboso che si arrampica sul fianco est di Cima Tremenesca. La guida del Gadler se la cava sbrigativamente indicando la salita per "un intaglio" della cresta SE: grazie tante, ma quale? La cresta SE è tutta un casino di intagli!
Sono colto da molti dubbi: salire? Rinunciare? Il costone est sembra davvero molto ripido. Decido di provare ad andar su, se diventa pericoloso torno indietro. Salgo faticosamente la rampa, bandando bene a dove metto i piedi. I primi tre quarti bene, l'ultimo tratto come prevedevo diventa ancora più ripido ma, quel che è peggio, finisce a ridosso della cresta rocciosa che è un ammasso incasinatissimo di macigni e sfasciumi. Con molto "intuito" riesco a trovare la via meno rognosa e arrivare fin poco sotto la cima, che è una placconata di roccia inclinata: dall'altra parte un orribile precipizio
Risalgo con attenzione anche la placconata e finalmente sono in cima, dove c'è a melapena il posto per sedersi. Il panorama è davvero grandioso, si vedono sotto i laghi della valle di Soprasasso, le Maddalene, il Brenta, la spettacolare valle di Cercen con lo sfondo i ghiacciai del Cevedale.
Sono abbastanza stanchino e ora c'e' il problema del rientro: l'idea è di evitare il costone ripido e insidioso della salita e traversare via per le creste, che però si rivelano ben presto impraticabili. Sono tutti macigni instabili e franosi. Scendo allora sul fianco est di Cima Tremenesca per un canalino franoso un po' meno ripido, fino a che non intercetto una traccia di sentiero che traversa verso sud. E' larga quanto uno scarpone, la seguo con molta attenzione traversando diversi tratti esposti. Dopo appena 500 metri la traccia si perde in una pietraia oscena che sono costretto ad attraversare, per poi risalendo un'anticima di 2800 metri. Dalla vetta mi rendo conto di essere finalmente di fronte al vallonazzo che avevo aggirato all'andata. Poco male, scendo, risalgo le pietraie e sono finalmente a nord-est di Cima Valletta, in vista di Passo Valletta che raggiungo facilmente per la stessa via dell'andata. Quindi inizia la lunga discesa. L'idea di fare una digressione verso i fantastici pascoli che scendono a Malga Bronzolo viene scartata per l'ora un po' tarda e la fatica che si fa sentire. Arrivo alla macchina dopo la lunghissima discesa con i piedi che FUMANO. Levo le scarpe e sono sicuro che gli effluvi potrebbero uccidere all'istante qualsiasi esemplare di zanzara tigre nel raggio di 1800 metri.
Conclusione: gran bel giro ma veramente incasinato e piuttosto faticoso. La bellezza strepitosa dei posti vale sicuramente la sfacchinata. Oltretutto ora sarebbe tutto relativamente più semplice dopo essermi schiarito le idee con questa prima esperienza