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Senza dubbio.Lo zero termico estivo spesso a 4400-4700 m e il micidiale prolungarsi della stagione estiva, con la stagione di ablazione che spesso si prolunga fino a fine ottobre/inizio novembre (anche quest'anno terminerà con le nevicate copiose dei prossimi giorni ... sempre che non torni l'hp subtropicale dal 4-5 novembre come qualche modello sembra suggerire ) fanno molto più male ai ghiacciai degli inverni poco nevosi.Mettiamoci anche le calure spesso anticipate. Anni tipo il 2009, il 2014 o il 2018 hanno visto l'arco alpino molto ben innevato fino a fine marzo o anche inizio aprile (quest'anno per esempio la neve era molto abbondante) ma il manto si è fuso rapidamente con settimane di caldo precoce e di assenza o quasi di nevicate primaverili.
Neve abbondante dici? secondo me era abbondante sul fronte piemontese (Cervino in primis) ma non sul nostro fronte orientale. Ha fatto freddo si, quindi quella che è venuta si è fermata tutta, ma non credo sia stato un ottimo anno, di quelli che per capirci rimpolpano i ghiacciai. è stato un inverno sufficiente, poi vanificato dalle temperature estive.
Avete ragione, servirebbe un mix di fattori per invertire la tendenza: autunni generosi in termini di precipitazioni ed estati non troppo calde. Il fatto è che sempre più spesso, negli ultimi anni, l'autunno diventa una stagione anonima dove domina per mesi l'hp (vedi l'autunno 2015 e l'autunno 2016), senza concedere nulla in termini di precipitazioni e con costanti temperature sopra norma. Il massimo (in termini negativi per i ghiacciai, ovviamente) è stato avere un autunno abbastanza secco nel 2016 (mi pare di ricordare uno o due episodi perturbati a novembre, comunque non eclatanti, poi il nulla), un inverno infame (qualche precipitazione tra febbraio e inizio marzo ma sempre "stitico" in media) e un'estate allucinante, secchissima e calda infernale. Quest'anno probabilmente è andata un po' meglio, l'inverno è stato più generoso anche se a detta di miei amici scialpinisti in quota non è che ci fosse tutta questa neve poiché ad ogni perturbazione seguiva sempre un gran vento; il problema è che in primavera ha fatto poco o niente e l'estate, giugno a parte, è stata decisamente calda e secca con zero termico costantemente sopra i 3800-3900 con punte addirittura a 4600