Da anni conosciamo Cecilia e Lorenzo gestori del rifugio Dorigoni e tutti gli anni ci fa piacere andare a trovarli quando sono in rifugio. Quest’anno il tempo inclemente non ci ha dato ancora la possibilità ma sembra che oggi sia la giornata giusta.
Lasciamo l’auto al posteggio Plan, prima del divieto di accesso per il posteggio al Coler che raggiungiamo tramite sentiero. Proseguiamo costeggiando il Rabbies raggiungendo le cascate del Saent. Raggiunto il punto di sorveglianza Dos de le Cros proseguiamo per il Baito Campisol. Fin qui è tutto indicato. Dal Baito comincia il percorso suggerito da Lorenzo che sulle carte non c’è, sulla nostra l’ha disegnato lui. Imbocchiamo il sentiero verso la Forborida, poco dopo sulla dx un grosso ometto segnala la traccia da prendere. Saliamo ripidamente entrando nella solitaria Val Campisol fino a raggiungere il Baito Campisol Alto. Fino a qui la traccia è evidente e ben segnalata da ometti. Dal baito ci sono due possibilità. Tenere la dx e quindi tornare sul sentiero 128 per il rifugio Dorigoni all’altezza del Baito di quota 2281 oppure andare a sx in direzione delle creste e salire a Cima Careser, nostra meta.
Ometti non ne vediamo né da una parte né dall’altra e nemmeno tracce. Dal disegno sulla cartina e da quanto ci aveva detto, per raggiungere la cresta e quindi Cima Careser, dobbiamo seguire e passare i vari dossi e avvallamenti della valle seguendo la linea più comoda. Cerchiamo di fare in questo modo e così facendo riusciamo a intravvedere qualche ometto o resto di ometti. Raggiungiamo quindi una prima cresta ma quella buona è quella dietro che si raggiunge intorno a quota 2930 m. Sulla cresta gli ometti sono più frequenti e seguendoli si evita di finire su terreno troppo mosso.
La cima in sé non è niente di particolare anzi è solo una piccola elevazione su cui è stato messo quest’ometto però ha o meglio avrebbe un panorama eccezionale su Vioz, Palon della Mare, Cevedale, Brenta probabilmente anche Adamello e Presanella ma purtroppo anche se la visibilità è ottima queste punte sono nascoste, rimangono fuori solo quelle attorno al ghiacciaio del Careser. Punta Mezzana, la Rossa di Saent, la Punta Martello e le Venezie. Dopo una bella sosta scendiamo alla Bocca di Saent e quindi al rifugio Dorigoni dove faremo una lunghissima sosta.
Come previsto, lasciamo gli amici molto tardi e, nonostante stiamo scendendo dal sentiero classico per il rifugio, non c’è più anima viva in giro. Ci accompagnano solo i rumori della valle.
Arriviamo al posteggio con le ultime luci ma grazie a questo eviteremo il rientro in massa che ascoltando la radio sembra più un bollettino di guerra!
Dati GPS: Dislivello 2006 m; km 23,90
Qui trovate qualche foto e la traccia GPS
http://www.hikr.org/tour/post85689.html