GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Trentino occidentale => Escursioni estive in Trentino => Ortles - Cevedale - Le Maddalene - Vegaia / Tremenesca => Topic aperto da: trabuccone - 14/09/2013 16:33
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Gita effettuata il 2 Settembre 2013
Questa salita mi è venuta in mente durante le mie numerose visite alla suggestiva Val Venezia. Ho sempre guardato l'affascinante ma docile Palon de la Mare con interesse e, dopo averlo salito in Giugno con gli sci dall'omonima vedretta, mi ispirava una nuova ascensione per l'apparentemente comodo vallone che dal Pian Venezia prende quota in direzione della cima. Sulla mappa le linee altimetriche fanno presagire a qualche sbalzo roccioso di poca rilevanza.
Mi porto quindi in macchina a Malga Mare la sera prima (quel giorno aveva piovuto) e, dopo una scomoda notte, inizio la salita in solitaria di prima mattina con una parziale copertura nuvolosa. Mi innalzo in breve al Pian Venezia da dove scendo verso il fiume passando a fianco delle panche da pic nic: un piccolo ponticello permette il passaggio sull'altra sponda ed inizio a risalire l'evidente immenso vallone cercando di evitare i salti rocciosi più rognosi.
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Il fondo del vallone
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Camoscio
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Si sale con le prime luci
La salita è lunga e laboriosa, spesso incontro frane ciclopiche e placche laboriose da superare, ma sempre nei limiti dell'escursionismo ravanatorio :) Branchi di camosci mi girano spesso attorno. Ad un certo punto la dentellata cresta a sinistra si ricongiunge con la più morbida dorsale di destra chiudendo davanti il vallone: superato un risalto roccioso ripido, mi ritrovo si di una larga e affascinante piana che lambisce il ghiacciaio de la Mare. Davanti a me la Catena Rossa con i suoi pinnacoli facilmente aggirabili si staglia suggerendomi la via.
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La Catena Rossa si aggira a sinistra
Salendo a sinistra dei gendarmi inizio ad affiancare un ripido nevaio che presto mi costringe a rimontare la cresta scivolosa e con qualche placca infida.
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Sguardo indietro alla Catena Rossa
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Il Vioz con la Vedretta Rossa
Finalmente sono al dosso a quota 3546m dove forzatamente calzo i ramponi per salire prudentemente sul ghiacciaio sommitale. Il panorama, anche se ormai conosciuto, è grandioso! :D
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Il Gran Zebrù
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Il Cevedale
Le nuvole mi si parano davanti nella marcia verso la cima ma non lambiscono ancora la vetta. Toccata una parte di cresta rocciosa molto facile, mi unisco alla più sicura traccia che sale dalla normale delle "tredici cime": la seguo lungo il glaciali ma morbidi pendii bianchi del Palon.
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La vetta del Palon è ormai vicina
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Cresta del Palon de la Mare
In breve, stando particolarmente attento ai chiari e pochi crepacci (sempre molto distanti dalla traccia), arrivo su questo splendido quanto accessibile balcone che domina molte delle cime circostanti. La felicità è al culmine :D e le nuvole ancora mi lasciano in pace.
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Vetta del Palon de la Mare
Prudentemente continuo sulla cresta in direzione del mansueto Vioz, un pò annuvolato nel lato sud, ma completamente scoperto dal lato glaciale. La cresta dapprima facile nel tratto innevato, si fa più impervia e marcia nel tratto di roccia dove, muovendomi con i ramponi, devo stare molto attento ad alcuni passaggi su ghiaino molto infido.
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La cresta verso il Vioz
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Tratto roccioso di cresta
Metto dunque piede sull'immenso Ghiacciaio dei Forni con un pò di timore conoscendone l'estensione e la maestosità: a breve distanza una cordata di due toscani perlustrano la cresta rocciosa dalla quale sono sceso, dicono che stanno tornando al Rifugio Mantova. Ne approfitto dunque per unirmi a loro, sebbene non con la corda, ma stando a breve distanza che è già comunque una sicurezza in più. Nel proseguimento della traversata il mio occhio cade costantemente sull'elegante sagoma innnevata della Punta San Matteo.
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Punta San Matteo
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Seguo le tracce ;)
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Quasi al Vioz
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Punta Linke
In breve eccomi sulla rassicurante sommità del Vioz sentendomi quasi a "casa".
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La cresta del Vioz
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La croce di vetta
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La sempre spettacolare Nord della Presanella
Dopo una meritata pasta al Rifugio Mantova, prendo informazioni dal gestore circa la discesa. Mi informa che, oltre al sentiero che dai Doss dei Cembri gira dietro al crinale e percorre in costa tutta la Val de la Mare, si può scendere direttamente dalla cresta che costeggia la Vedretta Rossa ma presenta dei passaggi un pò "rognosi", altrimenti provando con calma per i valloni che scendono da Cima di Rocca.
Percorro la rampa per il battuto sentiero, quindi, poco prima del Brik, imbocco il ripido vallone che cala ad est con prudenza e cercando di smuovere il meno possibile i sassi che ne riempiono il fondo. Dopo una violenta discesa dove i miei ormai consumati scarponi hanno faticato parecchio a tenermi in piedi, giungo ad una prima piana ancora abitata da un nevaio. La tregua dura poco: un altro vallone pieno di frane ciclopiche mi si para davanti costringendomi a contiuni saliscendi usando le braccia. Intravedendo il Dente di Vallenaia più in basso e noto un chiaro passaggio erboso che gira dietro alla cima rocciosa: cerco di raggiungerlo passando per una frana impervia semiricoperta dalla vegetazione. Giungo quindi alla verde spalla e guardo un'ultima volta l'immenso vallone disceso
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Il vallone che discende dal Brik
Giunto nella Vallenaia, taglio tutto il versante cercando di raggiungere l'evidente traccia che scollina la dorsale "Lavina Rossa". Arrivo quindi ad un brullo prato da cui vedo ormai il parcheggio di Malga Mare. Un'ultima fregatura si interpone tra me e la macchina: seguendo la traccia piuttosto chiara, ad un passo dal bacino artificiale, mi sbarra la strada un salto roccioso impraticabile. Mi tocca tornare in su un bel pò per poter intercettare il fondo del vallone e raggiungere finalmente il sentiero 127 che in breve mi riporta alla base dove mi viene quasi da baciare la macchina :P
In conlcusione un giro effettuabile da allenati e soprattutto "ravanatori", senza difficoltà tecniche anche se su certi tratti di ghiacciaio sarebbe ovviamente opportuno legarsi
Sviluppo: 18,5 Km
Dislivello: 2000m
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Un altro grande e spettacolare giro, come lo sono sempre i tuoi... non ci sono parole! Bravissimo! :D
Complimenti come al solito!! Anche le foto sono splendide :)
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Un altro grande e spettacolare giro, come lo sono sempre i tuoi... non ci sono parole! Bravissimo! :D
Complimenti come al solito!! Anche le foto sono splendide :)
Grazie Edel! Sono stato molto fortunato col tempo, al mattino c'erano dei nuvoloni paurosi :)
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Veramente stupendo!
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Un gran bel giro, complimenti!
Ho fatto parecchie volte la traversata Cevedale - Vioz, ma non avevo ancora provato a chiudere da questa parte.
Tempo fa sono sceso a malga Mare dal passo vedretta Rossa seguendo dapprima il ghiacciao e poi il rio vedretta Rossa (tra l'altro sono quasi annegato cercando di guadarlo...)
Poi un altra volta dal Vioz sono sceso alla malga Salare e poi su strada interminabile a malga Mare.
Prima o poi proverò anche la tua alternativa :)
Hai preso anche una giornata Top!
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Un gran bel giro, complimenti!
Ho fatto parecchie volte la traversata Cevedale - Vioz, ma non avevo ancora provato a chiudere da questa parte.
Tempo fa sono sceso a malga Mare dal passo vedretta Rossa seguendo dapprima il ghiacciao e poi il rio vedretta Rossa (tra l'altro sono quasi annegato cercando di guadarlo...)
Poi un altra volta dal Vioz sono sceso alla malga Salare e poi su strada interminabile a malga Mare.
Prima o poi proverò anche la tua alternativa :)
Hai preso anche una giornata Top!
Grazie Nantes! Sono stato davvero fortunato con la giornata ;) Comunque la chiusa è stata davvero un travaglio, io consiglierei in ogni caso la "stradina intermbinabile". Pensavo davvero di non farcela più in quei valloni selvaggi e inclinatissimi; la discesa dalla Vedretta Rossa sembra comoda fino alla parte del fiume che si stringe e diventa ripida, mi chiedo come ci si potrebbe racapezzare in quel canale. Invece è stata una bella trovata la salita da quel vallone lì, so che è conosciuta come scialpinistica ma è anche ottima come estiva in quanto arrivi senza ramponi già praticamente in cresta a 3600m. :)
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Bello sto giro, anch'io una volta salivo le montagne viste dal vivo senza ne guide ne itinerari, magari certe volte non si arrivava alla meta ma sono sempre state belle avventure e alla fine lasciavano molta soddisfazione
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Cavolo che super-ravanata. Complimenti veramente....tutte quelle pietraie mi dan da fare solo a guardarle in foto... :D
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Bello sto giro, anch'io una volta salivo le montagne viste dal vivo senza ne guide ne itinerari, magari certe volte non si arrivava alla meta ma sono sempre state belle avventure e alla fine lasciavano molta soddisfazione
Esatto!! ;) Non si è mai certi quando si prende una via nuova, ma la soddisfazione anche solo di provare a salire dove gli occhi hanno guardato è una gran emozione
Cavolo che super-ravanata. Complimenti veramente....tutte quelle pietraie mi dan da fare solo a guardarle in foto... :D
Grazie Guido! :) La salita è stata anche piacevole, la discesa un incubo, non pensavo fosse così laboriosa. Sarebbe stato meglio il sentiero anche se mooooolto più lungo :P
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Certo che ne hai di coraggio! :) A quelle quote certa nuvolaglia.... Sono salito alcune volte sul Vioz, rammento una bella nevicata di fine agosto, in un'altra occasione una slavina a circa 3000 mt proprio sul sentiero che avresti dovuto fare in discesa ci costrinse a rinunciare. Insomma ti è andata di lusso ;)
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Certo che ne hai di coraggio! :) A quelle quote certa nuvolaglia.... Sono salito alcune volte sul Vioz, rammento una bella nevicata di fine agosto, in un'altra occasione una slavina a circa 3000 mt proprio sul sentiero che avresti dovuto fare in discesa ci costrinse a rinunciare. Insomma ti è andata di lusso ;)
Si il meteo è stato clemente e poi il meteo doveva essere in miglioramento nel pomeriggio :) Certo ho avuto molti dubbi guardando il Vioz che si annuvolava, ma non si è mai coperto davvero e questo mi ha spinto a continuare in quella direzione dove sapevo che sarei potuto rientrare per sentiero in sicurezza
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Tra gli obbiettivi di quest'estate c'era anche il Palon de La Mare...sempre rimandato xche "troppo docile" dai compari di cordata e (a mia presunzione) troppo crepacciato nella parte finale per rischiarsi la solitaria.
Questa è la seconda relazione che leggo di una solitaria e questi crepacci lontani dalla traccia mi rincuorano. Interessante il giro con il Vioz annesso, ma avendolo fatto lo scorso anno credo opteró o per la bia normale a/r o se possibile, ambiente e fiato permettendo magari il vicino Rosole :)
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Da un toscano quasi adottivo della Val di Pejo (17 anni di frequentazione ...), che tante volte ha ammirato il Palon dal basso (ma una anche, seppur di poco, dall'alto, dalla cima del Vioz), un grande "Grazie" per queste belle immagini e questo entusiasmante racconto :)
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Domenica vado in esplorazione alla Forcola per vedere la salita al Palon da una via che consigliano dal Larcher, soprattutto se l’intenzione è una solitaria…Partiti dal rifugio in direzione Forcola si devia poco dopo seguendo un sentiero che attraversa un ruscello; si segue poi una traccia tenendo sulla destra la cresta del Zufal risalendo la vedretta della Mare fino all’omonimo Col per poi deviare a sx per la cima.. qualcuno lo ha già fatto?