Escursione di venerdì 8 agosto 2014
Lo scorso anno dalla Vedetta Alta/Hochwart avevo adocchiato, verso sud-ovest, la bella dorsale che porta al Seekopfl e Samerberg
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Verso sud-ovest: Seekopfl, Samerberg, M.Brez, Cima Lavazzè/Seespitz, Cima Olmi/IlmenspitzAll’inizio dell’estate metto in programma un’escursione sulle Maddalene, con l’intento di salire anche sul Seekopfl e Samerberg.
Di rinvio in rinvio, arrivo al primo giorno di ferie
. Il tempo sembra bello fino al tardo pomeriggio poi sono previsti dei temporali serali. Eh, sì, magari fosse andata così
. Già in tarda mattinata compare la nebbia (all’inizio va e viene, basta aspettare), poi rimane
. Urca che rabbia, quest’anno me la ritrovo sempre. La prossima volta mi porto i fendinebbia invece del cappellino
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La relazione della giornataVicino alla chiesa di Proves/ProveisDal centro di Proves (1420 m), seguendo il segn. 3 TV (per Matzlaun e Proveiser Steig), scendo fino a poco dopo un tornante, dove prendo la strada in salita (cartello stradale Matzalaun). Procedo un po’ su strada asfaltata, passando vicino ad una cappellina, fino a raggiungere il bivio per Matzlaun. Qui (1392 m) trovo il cartello, segn. 11, per Kessel Alm e Hochwart. Il cielo è di un azzurro che quasi non ricordo più in questa strana estate, il verde dei campi sembra quasi irreale, come del resto tutto intorno a me. Non c’è nessuno in giro, eppure la giornata è magnifica e la stagione si presta bene alle escursioni.
A una mezz’oretta circa dalla partenza trovo i cartelli con segn. 6 per Malga Revò. L’asfalto cede presto posto ad una bella sterrata che risale la Mairberg, attraversando il Rio Masseria/ Mairbach.
Cornicolo (a destra) e Cima Belmonte (a sinistra)MairbachBelli i panorami verso il fondovalle...
Proves e sullo sfondo le Dolomiti del BrentaCima Belmonte (a destra) e Vedetta Alta (a sinistra)Vedetta Alta (a destra) e dorsale che porta al M.Ometto/Mandlspitz (a sinistra)A quota 1600 circa prendo un sentierino, direzione nord-est, che tra radi boschi di conifere e prati mi porta alla Malga Revò (1735 m).
Panorama da Malga Revò Fuori all’aperto ci sono un gruppetto scout di Padova e il gestore, un simpatico signore vicentino. Mi fermo giusto il tempo per salutare e scambiare 2 parole.
Malga Revò Dalla malga salgo in direzione nord un po’ liberamente (tra rivoli d’acqua e prati) e un po’ seguendo il segn. 6 fino al Malghetto di Cloz (1894 m).
Malghetto di ClozIl Cornicolo è proprio davanti a me, bello e verdeggiante. Non ci sono indicazioni per la cima ma il percorso è talmente evidente che non c’è pericolo di sbagliare.
CornicoloPiù avanti, in direzione nord- ovest, trovo i segni bianco-rossi (segn.7) che seguo per breve tempo e che lascio puntando al Cornicolo.
Panorama della salitaSalgo dove trovo il percorso più agevole, la temperatura è piacevolissima e in un primo momento il “cappello” sul M.Ometto non è fonte di preoccupazione (beh meteo Bolzano non sbaglia mai, dico tra il serio e il faceto
).
Croce di vetta del CornicoloArrivo alla prima cima della giornata, il M.Cornicolo/Kleiner Kornigl (2311 m) e i panorami davanti a me sono grandiosi: il M.Luco/Laugen (a est), Malga Cloz, Revò, Proves e in lontananza le Dolomiti del Brenta (a sud), Cima Belmonte, Cornicoletto, Vedetta Alta (ad ovest ) e le Cime della Val Falcomai (a nord), parzialmente coperte.
M.Luco/LaugenMalga Cloz, Malga Revò e ProvesPercorro la bella dorsale verso il Cornicoletto/Spitzner Kornigl (2418 m) , fino a raggiungere la vetta, indicata da un bel mucchio di sassi con sopra una croce in legno. I panorami sono sempre meravigliosi e solitari, gli stessi del Cornicolo, solo spostati verso ovest.
Verso il CornicolettoUno sguardo in avanti, il percorso che mi aspetta Vista su Lana e la conca MeraneseCornicoletto, arrivoooQuasi ci sonoM.CornicolettoCroce di vettaIl crinale dal Cornicolo al Cornicoletto e il M.Luco in mezzoMi abbasso un po’ e poi risalgo, su sentierino agevole, fino ad arrivare a Cima Belmonte/Schongrubspitz (2459 m), indicata da un mucchio di sassi.
Cima BelmonteCima Belmonte e dietro il CornicolettoIl posto inviterebbe ad una sosta ma la Vedetta Alta è già coperta di nebbie e non sono molto tranquilla, perché conosco il percorso solo fino a lì (fatto due volte lo scorso anno), poi so che potrei avere problemi in caso di scarsa visibilità (salvo tornare sui miei passi)
. Scendo da Cima Belmonte e arrivo alla selletta di quota 2256 (qui arriva da sud il sentiero 10 e da nord il 22), dove vedo le prime persone della giornata che stanno salendo dal Lago Zoccolo. Sono ancora lontane per un saluto e non conoscendo la loro mèta, preferisco non attendere.
Guardando il percorso fattoVerso la Val d’UltimoVerso la Vedetta AltaCammino su roccette prima sul versante Val di Non, poi sul versante Val d’Ultimo/Ultental per poi tornare al primo. Ci sono brevi tratti attrezzati semplici in condizioni normali, forse una piccola esposizione ma niente di che. Poi con la nebbia non si vede niente, né in alto, né in basso
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Versante Val d’UltimoPochi passi e poi ritorno a camminare sul versante Alta Val di Non Val d’Ultimo, bella anche tra le nebbie Un piccolo strappo e sono in cima alla Vedetta Alta/Hochwart (2627).
Vedetta AltaArriva qualcunoNessuno in giro, la nebbia avvolge tutto, panorama zero. Vabbè è passato da poco mezzogiorno e la fame si fa sentire. Prima firmo il libro di vetta e poi mi abbasso di qualche metro verso la Val d’Ultimo, dove c’è un magnifico balcone panoramico. Attendo un po’, arrivano in vetta anche i due escursionisti che avevo visto salire (loro si fermano però vicino alla croce).
L’attesa di oltre mezz’ora mi regala
per pochi attimi una bella veduta sul sottostante Lago Zoccolo.
Lago ZoccoloHochwartseePosso solo immaginare, davanti a me, alcune cime salite in passato : l’Orecchia di Lepre/l’Hasenohr, il Sasso/Peilstein, il Nero/ Schwarzer , il Drei Hirten Spitze…
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Ritorno alla croce e mi fermo un po’ a parlare con la coppia di Legunto-Merano arrivata dopo di me. Ci scambiamo alcune impressioni e possibili giri in Val d’Ultimo/Ultental.
Finita la pausa pranzo, foto, vedute scarse ma godibili, insieme scendiamo verso sud-ovest. Alcune caprette, poco sotto la vetta, ci fanno ciao (c’erano anche lo scorso anno).
La prima parte del percorso (segn.20) è in comune, poi le nostre strade si dividono: loro scendono verso nord-ovest (verso Hochwartsee prima e Seegruben Alm poi), io verso sud –ovest (segn. 11). Dopo un po’ lascio il sentiero segnato e scendo liberamente su percorso pietroso, poco agevole. Sulla Tabacco sembra che il sentiero si sposti troppo verso est, in realtà non è corretto perché il segn. 11 ricalca i puntini neri evidenziati sulla cartina. Vabbè dopo un fuori pista, riprendo il sentiero in prossimità di una bella zona verde con delle pozze d’acqua (sono i pascoli di M.ga Kessel, sento i campanacci delle bestie al pascolo); rimango un po’ più alta (2294 m) per non perdere troppa quota.
Crinale del M.OmettoPunto alla forcella di quota 2340 m che mi porta all’Alpe Samerberg, dove i pascoli sono costellati da rivoli d’acqua, da pozze e da un laghetto (Samer See).
Forcella di quota 2340Davanti a me, verso sud il bel crinale che porta al M.Ometto/Mandlspitz (2395 m) mentre alla mia destra quello che porta al Samerberg. Purtroppo la nebbia toglie un po’ di magia al posto. Mi guardo intorno, cercando il punto di salita per il Seekopfl, indicatami dal referente di zona.
Lago S.Giustina (Cles)Samer SeeSbuca la croce del M.Ometto"Eh sì, la salita al Seekopfl da nord è improponibile senza adeguata attrezzatura e questa via è la sola per una girovaganda solitaria, poco propensa all’ arrampicata . Dalla sella si può salire direttamente al Seekopfl per cresta sud-est oppure, alla sella, proseguire in direzione ovest passando a fianco del laghetto e salire alla sella tra Samerberg e Seekopfl".Naturalmente scelgo la prima via
. Il crinale sud-est è abbastanza ripido ma non presenta alcuna difficoltà. Belli (per quel che ho potuto vedere in rarissimi momenti) i panorami sull’Alpe Samerberg e sulla Einertal (Ultental). Raggiungo la vetta del Seekopfl (2564 m),
Vettacammino (saliscendi) poi su dorsale in direzione ovest fino al Samerberg (2568 m)
Verso SamerbergVettae quindi giù per dorsale sud (poco verde e tanti sassi) fino ad incrociare il sentiero 19 B che porta al Samerjoch/Passo di Brez.
In un raro momento in cui la nebbia dirada, intravedo il grande ometto di pietra e punto in quella direzione.
Da questo riferimento mi dirigo verso est, seguendo i preziosi segni bianco e rossi del sentiero Bonacossa 133. A volte i segni spariscono tra le nebbie e girovago un po’ per i pascoli tra mucche e cavalli che brucano l’erba.
A quota 2100 circa lascio il sentiero 133 e prendo il 12 che scende in direzione sud-ovest verso Stiebergalm (1854 m).
StiebergalmMi fermo giusto per mangiare qualcosa (ottimo lo strudel e lo yogurt con i mirtilli rossi).
Ho visto allontanarsi gli ultimi escursionisti e quando arrivo alla malga, il silenzio regna sovrano. Il cagnolino Billy mi viene incontro, una bambina biondissima di pochi anni (Maria) gioca fuori, i ragazzi più grandi danno una mano, chi nella stalla e chi in cucina. Beh, il posto è ideale per riposarsi un po’.
Dopo una sosta piacevolissima, un po’ a malincuore prendo la sterrata che scende verso valle, fino ad incrociare il sentiero che passa nel bosco per poi ricollegarsi con la stradina. Giunta al ponte sul rio Kirchbach lo attraverso e su bel sentiero arrivo a Proves (vicino al campetto da calcio). L’auto è lì vicino.
Questo giro nelle Maddalene mi è piaciuto molto, peccato per la nebbia pomeridiana.
La bellezza dei posti, i panorami grandiosi e i silenzi arcani (quando non arriva il suono dei campanacci delle bestie al pascolo) mi sono rimasti nel cuore.
@renrav (ultentalista-maddalenista), grazie delle informazioni. Senza il tuo aiuto non avrei mai percorso la dorsale Seekopfl_Samerberg Cartina: Tabacco 042
Sentieri: 11, 6, 10, 22, 20, 11, 133, 12, 19 e qualche fuori pista
Dislivello: 1800 circa
Distanza: 20,5 km
Traccia