22.09.14
Altri due giorni liberi dal lavoro ed il meteo sembra finalmente a favore di noi escursionisti anche se un pò in ritardo, due giornate con cielo azzurro che posso dedicare a delle belle camminate. Il primo lo impegno per un giro in una zona che mi è molto a cuore, quella della Val Venezia.
Così, in mattinata, mi porto su per la martoriata stradina che sale a Malga Mare e mi incammino in direzione del Lago Careser: nel cielo viaggiano veloci le nuvole ma le previsioni per il pomeriggio sono più che buone.
Il sole splende verso la PresanellaIl sentiero prende quota tra i brulli prati e gli sparuti alberi, il panorama, anche se classico, rimane sempre meraviglioso con la mole del Vioz che si staglia alle mie spalle.
Il Vioz alle mie spalleFinalmente compaiono le case dell'Enel che preannunciano l'arrivo al Lago Careser: in breve sono sulla sponda del bacino colorato di un bell'azzurro vivo e leggermente mosso dal vento freddo. Inizio a percorrere la riva destra su di un sentierino di servizio perennemente girato a scattare foto a Vioz e Palon de la Mare
L'azzurro Lago CareserVioz e Palon de la MareFavolosa veduta sul ViozGiunto alle spalle del lago, seguo degli ometti fino ad un ponte di ferro sul torrente immissario dove incrocio il sentiero nuovo che porta verso il ghiacciaio del Careser
Panoramica sul Lago CareserI segni, senza una traccia precisa, si inoltrano nella piatta valle fino ad un grande sbarramento dove precipita il torrente: in pendenza accentuata risalgo a sinistra raggiungendo una zona di grosse e lisce rocce. Discendo un poco in direzione del lago di fusione a monte della cascata dove è sistemato un ponte di ferro sul quale però non passa il sentiero (immagino sia un ponte di servizio).
Lago di fusione del CareserAbbandonato dunque il segnavia, risalgo liberamente sempre su roccioni e comode placche fino ad un salto di roccia che si vince facilmente grazie ad una grossa cengia.
Camoscio di vedettaLe cime VeneziaIn breve, per sfasciumi e qualche nevaio, raggiungo la cresta nei pressi di Cima Saent dove finalmente la vista spazia in tutte le direzioni
Lontano il Lago CareserPanorama sul Ghiacciaio del CareserDa qui la cresta è notoriamente facile e percorrerla con una giornata così è davvero un piacere: continuo dunque verso le mète intermendie, Cima Careser e Mezzena
Da Cima Careser verso la Cima Rossa di SaentVeduta verso la Val di RabbiInfine, con una tirata, sono sulla panoramica sommità di Cima Rossa di Saent, dove la visuale sui giganti del gruppo alla luce pomeridiana toglie il fiato
Cima Rossa, panorama sul CevedaleZoom sul CevedaleVioz, Palon e CevedaleL'intento era di proseguire per le Cime Venezia e Martello ma la stanchezza dei precedenti giorni di lavoro si fa sentire e in breve mi addormento seduto su un roccione al sole poco sotto la vetta. Mi riprendo quasi un'ora dopo piuttosto frastornato ed inizio svelto la discesa perchè le ombre iniziano ad allungarsi: calo dunque per la cresta, perdo quota tra sfasciumi e nevai in direzione di alcuni laghi al centro dell'immensa valle del Careser
Su sfasciumeLaghi di fusioneNumerosi sono gli specchi d'acqua che occupano quello che un tempo era il letto della vedretta. Continuo su terreno terroso con interminabili saliscendi (la traccia che attraversa il bacino dovrebbe stare più sotto) cercando di perdere quota il meno possibile. Attraverso una vecchia lingua glaciale leggermente crepacciata ma molto ridotta e, in breve, intercetto il segnavia del sentiero che risale al Passo di Lago Lungo.
La vecchia lingua glaciale Le controsalita non è troppo allettante, ripida e su terreno infido ma per fortuna molto breve. Ritorno al sole al passo quota 3149 con ormai la luce radente che rende la visuale davvero suggestiva
Verso Lago Lungo e PresanellaIl vallone dell'antica Vedretta Marmotta con Cevedale, Gran Zebrù ed OrtlesMi fiondo giù per il ripido sentiero che richiede molta attenzione per diversi tratti rocciosi fino alle favolose Pozze ormai rese cupe dalla luce sfavorevole quindi continuo in discesa verso Lago Lungo
Suggestivo controluce in Val VeneziaArrivo nei pressi del Lago all'ombra mentre la Presanella pian piano si incendia
Presanella tra nuvole e coloriGiungo al Pian Venezia ormai al crepuscolo mentre la Presanella mi dona un ultima, idilliaca, immagine
Fuoco sulla PresanellaRiesco ad arrivare alla macchina senza la frontale per poco e mi metto in marcia verso la Val Genova per un altro favoloso giro in Adamello l'indomani
Difficoltà: Escursionisti esperti
Dislivello: 1500 metri
Sviluppo: 21 Km