Autore Topic: Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?  (Letto 4811 volte)

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Offline P52

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« il: 24/06/2013 15:09 »
A quanto sembra, a distanza di una quindicina d'anni si è ripetuta la stessa tragedia con quasi lo stesso numero di vittime .... un macello! Non sono mai salito su quella montagna, l'ho girata da sotto un po' da tutti i lati e non mi dispiacerebbe poterla un giorno fare prima di essere "rottamato" per raggiunti limiti d'età. Così come l'ho vista non mi sembra essere una "montagna maledetta" quale invece risulta dalle cronache.
A suo tempo avevo parlato con qualcuno del Casati in merito alla disgrazia di qualche anno prima, allora non c'era internet e l'unica informazione si aveva dalla stampa o da rare testimonianze dirette. Se ricordo bene si diede la colpa alle condizioni ad alto rischio della neve e la zona era quella della spalla NE che appare come un "facile fazzoletto" nevoso; mi fu detto che partì un intero lastrone trascinando chi ci stava sopra nell'abisso fin sul ghiacciaio di Solda.
Da quanto ho letto sembra che ieri sia successa esattamente la stessa cosa. Ora so che la montagna ha i suoi rischi irrinunciabili ma parlare di fatalità mi sembra inopportuno anche se ognuno è libero di fare ciò che vuole come la nord dell'Ortler a prescindere dal cimitero che ci sta alla base del canalone.
(presa da Google Heart)

Offline Alan

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #1 il: 24/06/2013 16:03 »
Ho sentito molte forse troppe versioni.

Io sono rimasto a:

Prima cordata, vetta alle 8 circa dalla normale, in fase di discesa uno è caduto e si è tirato dietro tutti gli altri.

Seconda cordata, vetta alle 10 circa dalla NORD, in fase di discesa uno è caduto , e come sopra...

Offline Guido

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #2 il: 24/06/2013 16:05 »
A quanto sembra, a distanza di una quindicina d'anni si è ripetuta la stessa tragedia con quasi lo stesso numero di vittime .... un macello! Non sono mai salito su quella montagna, l'ho girata da sotto un po' da tutti i lati e non mi dispiacerebbe poterla un giorno fare prima di essere "rottamato" per raggiunti limiti d'età. Così come l'ho vista non mi sembra essere una "montagna maledetta" quale invece risulta dalle cronache.
A suo tempo avevo parlato con qualcuno del Casati in merito alla disgrazia di qualche anno prima, allora non c'era internet e l'unica informazione si aveva dalla stampa o da rare testimonianze dirette. Se ricordo bene si diede la colpa alle condizioni ad alto rischio della neve e la zona era quella della spalla NE che appare come un "facile fazzoletto" nevoso; mi fu detto che partì un intero lastrone trascinando chi ci stava sopra nell'abisso fin sul ghiacciaio di Solda.
Da quanto ho letto sembra che ieri sia successa esattamente la stessa cosa. Ora so che la montagna ha i suoi rischi irrinunciabili ma parlare di fatalità mi sembra inopportuno anche se ognuno è libero di fare ciò che vuole come la nord dell'Ortler a prescindere dal cimitero che ci sta alla base del canalone.
(presa da Google Heart)

Beh, per prima cosa la dinamica dei fatti non è ancora chiara.  Poi a mio avviso non è mai facile, nè ၤel tutto corretၴo o giusto esprimere giuၤizi sulla fatalၩtà o meno di una morte. La prima cordata sembra stesse scendendo alle 8:30, orario giusto considerando la giornata piuttosto fredda. Se decine di persone hanno fatto la cima e sono scese e se uno è scivolato o gli si è staccato un quadrato di neve sotto i piedi non è fatalità? e non è fatalità essere stati legati a proprio a colui che è scivolato? 
Senza intento polemico, parli di volerla fare e poi ammonisci e metti in guardia che la montagna sia "oggettivamente" troppo pericolosa e che quelli che ne provano l'ascensione siano in cerca di rogne, non è un controsenso?
« Ultima modifica: 24/06/2013 16:09 da Guido »
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline Alan

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #3 il: 24/06/2013 16:37 »
PS:
ma la discesa in certe condizioni non si fa sempre slegati?

Offline Guido

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #4 il: 24/06/2013 17:02 »
PS:
ma la discesa in certe condizioni non si fa sempre slegati?

è piuttosၴo controverso, io valuto caso per caso, anche perchè non dipende solo dalle condizioni, ma anche con chi ti leghi, e anche COSA ti lega alla persona con cui decidi di legarti, perchè se sei con un tuo amico meno esperto, cinismo e logica vorrebbero non ti legassi, ma uno più esperto che trattiene dall'alto può evitare una scivolata e salvarti la vita. La cosa difficile è VALUTARE caso per caso, per cui ci vuole esperienza. Non esistono assoluti...ci sono norme, considerazioni, indicazioni non sempre valide.
« Ultima modifica: 24/06/2013 17:46 da AGH »
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline P52

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Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #5 il: 24/06/2013 20:09 »
.... parli di volerla fare e poi ammonisci e metti in guardia che la montagna sia "oggettivamente" troppo pericolosa e che quelli che ne provano l'ascensione siano in cerca di rogne, non è un controsenso?

Tra volerla fare e farla in condizoni di rischio elevato passa qualche differenza come fare la nord dell'Ortler a mezzogiorno in aprile. Non mi pare di aver sentito o letto un qualcosa di certo sulla dinamica degli incidenti. Ho letto di un commento di Messner, per quanto il personaggio sia enigmatico e controverso, ha detto che era caldo e c'era tanta neve, il che farebbe supporre che le condizioni di rischio non erano "normali".
Come ho riferito non l'ho mai salito ma non mi sembra che quel pezzo (se è quel pezzo) sia così infido chè se uno scivola si trascini dietro tutta la cordata, oppure i compagni non erano preparati allo "strappo"? La neve era ghiacciata o no? Se era ghiacciata procedevano in conserva senza assicurazione? Allora considerando che le vittime non erano sprovveduti, ma anche questo spesso non serve ad aumentare la sicurezza, per far partire tre alpinisti contemporaneamente e in due casi a poca distanza temporale l'uno dall'altro continuo a pensare per entrambi i casi ad un cedimento di un lastrone esteso.
Se qualcuno l'ha fatto cosa si ricorda di quel tratto?

Offline renrav

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #6 il: 24/06/2013 21:00 »
...Se qualcuno l'ha fatto cosa si ricorda di quel tratto?
Pendenze moooooooooolto sostenute ed esposizione massima. Le condizioni della neve sono la chiave di questa ascesa.
Ieri (23.06.13) la neve era un po' più dura del marmo anche dove prendeva il sole (potentissimo rigelo).

Un procedere legati su quei tratti è una pazzia, o c'è un ancoraggio fisso o niente corda, se uno vola trascina anche gli altri legati non c'è scampo. In sostanza questi tratti si affrontano confidando nelle proprie capacità, diversamente meglio rimanere gìù.
non esiste notte tanto lunga che impedisca al sole di sorgere

Offline livioz

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #7 il: 24/06/2013 21:58 »
Al TGR questa sera ha parlato un testimone, la guida alpina Fabio Lenti. Dalla breve intervista non si capisce bene la sua ricostruzione, ma su LeccoNotizie c'è il suo racconto del primo incidente, quello delle 8 del mattino, causato dalla neve molto molle a 3500m. Le cordate erano in discesa, lui era due cordate dietro e stavano scendendo tutti girati faccia a monte per sicurezza. I tre sfortunati invece scendevano più velocemente girati faccia a valle; un istruttore CAI li avrebbe anche avvisati del pericolo e consigliato loro di girarsi, i tre gli hanno risposto che si sentivano sicuri, forse perché con la neve molle credevano di poter fermarsi in caso di caduta. Fabio Lenti non li ha visti cadere, ma forse ha raccolto la testimonianza di quelli davanti, in quanto dice che al Colle della Bottiglia avevano rallentato la caduta, ma non abbastanza per fermarsi prima del salto di roccia.


Offline PassoVeloce

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #8 il: 25/06/2013 08:42 »
Un procedere legati su quei tratti è una pazzia, o c'è un ancoraggio fisso o niente corda, se uno vola trascina anche gli altri legati non c'è scampo. In sostanza questi tratti si affrontano confidando nelle proprie capacità, diversamente meglio rimanere gìù.
beh ma allora con questa logica nessuno andrebbe più legato da nessuna parte.. anche a fare cose più difficili..dove magari non c'è ne ghiaccio nè roccia da ancorarsi con qualcosa, se c'è solo neve stai lì a fare una sosta con la picozza?boh...
Al TGR questa sera ha parlato un testimone, la guida alpina Fabio Lenti. Dalla breve intervista non si capisce bene la sua ricostruzione, ma su LeccoNotizie c'è il suo racconto del primo incidente, quello delle 8 del mattino, causato dalla neve molto molle a 3500m. Le cordate erano in discesa, lui era due cordate dietro e stavano scendendo tutti girati faccia a monte per sicurezza. I tre sfortunati invece scendevano più velocemente girati faccia a valle; un istruttore CAI li avrebbe anche avvisati del pericolo e consigliato loro di girarsi, i tre gli hanno risposto che si sentivano sicuri, forse perché con la neve molle credevano di poter fermarsi in caso di caduta. Fabio Lenti non li ha visti cadere, ma forse ha raccolto la testimonianza di quelli davanti, in quanto dice che al Colle della Bottiglia avevano rallentato la caduta, ma non abbastanza per fermarsi prima del salto di roccia.
Sappiamo benissimo che quella pala è micidiale e prende subito il sole, penso che alle 8 la neve fosse proprio molle come avevo trovato io l'anno scorso a fine maggio.. io gran parte della parte ripida in discesa a lato della spalla fin sopra al collo di bottiglia, ovvero fuori dal potenziale scivolo, l'avevo fatto faccia a monte perchè nonostante avessi i Grivel con antizoccolo si formava lo stesso! scendendo frontale o cmq laterale per portarmi verso la fascia rocciosa dovevo continuare a battere con la picca per rimuovere la neve...ero anche scivolata un attimo ma avevdo la corda tesa e avendo subito piantato la picozza non mi ero manco mossa.. cmq poi scendendo faccia a monte era molto meglio in quanto si piantavano le punte dei ramponi ed era quasi impossibile scivolare avendo anche le picozze sempre ancorate..
E' pericolosa la neve dura ok..ma la neve bagnata come si trova lì è peggio del sapone...penso che anche un eventuale autoarresto con picozza sia molto difficile in quanto la neve non ha consistenza per un bel pò si spessore..

Offline Alan

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #9 il: 25/06/2013 09:27 »
Ieri sera ero in SOSAT e si è discusso anche di questo con Faletti e il presidente, sostanzialmente la sezione quando fece il GZ, posizionò delle corde fisse sulla pala, cosa incredibilmente laboriosa per qualsiasi tipo di spedizione autonoma come quella di domenica.

Da quel che ne sò io e da quel che è venuto fuori ieri sera, è stata una tragedia evitabile.
Non aggiungo altro...

E sono daccordo con Renrav, slegati...
Se si vanno a fare quelle cose, si da il presupposto che uno sappia andare e abbia sicurezza e competenza per poterlo fare. (Il GZ non scherza)!!!

Riprendo la citazione qui sopra e aggiungo
è come fare la Nord dell'Ortles ad aprile a mezzogiorno, con un rampone solo ....

Offline PassoVeloce

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #10 il: 25/06/2013 09:42 »
Ieri sera ero in SOSAT e si è discusso anche di questo con Faletti e il presidente, sostanzialmente la sezione quando fece il GZ, posizionò delle corde fisse sulla pala, cosa incredibilmente laboriosa per qualsiasi tipo di spedizione autonoma come quella di domenica.
quale pala? tutta la pala ovvero i 500m dal Collo di Bottiglia in su, o forse nell'ultima pala di 50m che porta alla cresta e alla cima?
penso ci sia un pò di differenza... ma poi non sono saliti legati? quando vado con la SAT in ghiacciaio facciamo sempre codate da 3-4...vuoi dire che sul GZ un 'uscita con la SAT nessuno si lega?  :o

Offline Alan

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #11 il: 25/06/2013 09:56 »
quale pala? tutta la pala ovvero i 500m dal Collo di Bottiglia in su, o forse nell'ultima pala di 50m che porta alla cresta e alla cima?
penso ci sia un pò di differenza... ma poi non sono saliti legati? quando vado con la SAT in ghiacciaio facciamo sempre codate da 3-4...vuoi dire che sul GZ un 'uscita con la SAT nessuno si lega?  :o

I dettagli tecnici non li sò, se vuoi sentire il presidente SOSAT, lui potrà darti indicazioni più tecniche, non gli ho chiesto.
Lui ha accennato solo al posizionamento di corde fisse su tutta la zona a rischio, quindi suppongo verso la cima!! Non avendo mai fatto il gz non sò indicarti con precisione

Offline Guido

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Re:Sei morti sul Gran Zebrù .... un perché?
« Risposta #12 il: 25/06/2013 11:06 »
Io credo che sul gran zebrù le condizioni siano critiche quando ci sia neve dura o ci sia pericolo valanghe di neve bagnata.  Io come Renrav credevo ci fosse neve marmorea, eravamo a poca distanza dal GZ domenica, ma se un testimone dice che la neve era molle non ho motiၶo di dubitarne, più che molle però, come dice messner a questo punto credo che fosse scivolosa, quella neve che ti scappa sotto i piedi... che quando affondi "stacca" un pezzo e ti fa da zattera. Altrimenti fosse stata solo molle e stabile le condizioni sarebbero state buone. Per quanto riguarda la discesa legati, dipende da molte cose. Però c'è differenza se si scende con attenzione e corda tesa o come se la corda non ci fosse...
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