Bella e "laboriosa" traversata sulla selvaggia cresta che collega Cima Vese al Passo Palù. Il sentiero parte da Terzolas dove si trovano le prime indicazioni per la Cima Vese: si attraversa la frazione di Arnago, quindi ci si inoltra nel bosco tagliando numerose volte la strada forestale. Il primo tratto è il più noioso, si svolge in vegetazione piuttosto blanda ma che pian piano, con l'aumentar della quota, diventa senza dubbio più attraente. Raggiungo Malga Terzolas con le prime luci del mattino dove già realizzo che sarà una giornata nuvolosa... pazienza...
Malga TerzolasSuperato questo tratto interminabile, inizio a vedere i primi larici e intuisco l'avvicinamento a quota 2000. Il sentiero diventa una debole traccia che intaglia un ripido prato e guadagna quindi l'impervia dorsale della Vese, dove la vista si apre anche se già pienamente intaccata dalle nuvole.
Palon de la Mare e CevedaleCresta di Cima VeseLa cresta presenta alcuni tratti rocciosi che si evitano passando sulla sinistra, per ripide balze erbose ma in breve si raggiunge l'agognata vetta dopo 1650 metri di salita. Salto la vicina cima Lac, già conquistata in ciaspole a Dicembre, e calo velocemente al Pas de l'Om.
Verso Passo de l'Om, Cima MandrieRiprendo la salita alla Cima delle Mandrie, evitando il Lainert, superando il tratto impegnativo senza troppi problemi: sono in vetta, ormai le nuvole fanno parte del panorama a quanto pare.
Cima delle Mandrie, la Cima Vese sullo sfondoOra comincia la parte "laboriosa": il sentiero sparisce, rimangono i segni bianco-rossi. A veder la Kompass, sembrerebbe che la traccia eviti i gendarmi rocciosi poco più avanti, ma non è così. Tutta la cresta, anche il più minimo dislivello, lo si deve percorrere tenendo presente che si procede sempre più lentamente per via dell'asprità della stessa.
L'impervia cresta tra Cima della Mandrie ed il torrione quotato 2552mDi fatto mi trovo davanti ad un torrione davvero troppo scosceso, facilmente superabile con semplice arrampicata di I grado, ma un pò troppo esposto per i miei gusti (lo tento fino ad un certo punto, ma non me la sento di proseguire oltre).
Il ripido torrione quotato 2552mCalo quindi in un ripido canalino erboso sul versante ovest ed inizio ad intagliare gli inclinati pendii toccando una cresta, dopodichè un'altra subito dopo che risalgo una volta intuito il superamento del tratto critico sulla dorsale principale. Proseguo dunque in discesa fino a toccare una forcellina, quindi risalgo su ora più facile traccia, alla Cima Zoccolo. Ridiscendo nuovamente, sempre immerso nel nebbione fino a quando le nuvole decidono di graziarmi, lasciandomi uno spiraglio di visibilità sulla Val Bresimo e sulla cresta appena percorsa.
La testata della Val Bresimo con la Malga BordolonaSguardo indietro verso la lontana Cima Mandrie e l'appena raggiunto Cima ZoccoloRiesco pure a beccare dei camosci
Camosci in crestaL'ultima elevazione è l'impervio Castel Pagano, che si raggiunge facilmente lungo la dorsale sud
La via di salita sud al Castel PaganoIn breve sono in cima, le nuvole si sono un pò sollevate, riesco perfino a vedere chiaramente il Gioveretto stagliarsi con la sua splendida piramide e Cima di Quaira.
Punta di Quaira e Cima Gioveretto di sfondoMi aspetta la discesa al Passo Palù per il versante nord, caratterizzato da un saltino roccioso non evitabile: il sentiero sparisce ma trovo un camino comodo che in un paio di metri di spaccata mi porta sul suo fondo ripido e friabile.
Il camino della via nordo al Castel PaganoCon attenzione, mi calo per il ghiaione senza più difficoltà, arrivando in breve al Passo Palù.
Malga PalùVelocemente giungo alla Malga Palù dove mi sorge il dubbio del ritorno: scendere a Rabbi e prendere l'autobus oppure seguire una lunga forestale in costa che riporta lungamente verso Terzolas. Voglio avere fiducia della rete trasporti, scendo a rotta di collo verso San Bernardo seguendo l'ultima tratta del Bonacossa: in breve tocco le case di Stablum, quindi Panasa ed infine il paese in fondovalle.
Scorcio della Val di RabbiCon sgradita sorpresa, il primo autobus utile passa alle 15.54 e sono solo le 14.30. Mi incammino, pensando di non poter mai arrivare a piedi lungo la noiosissima asfaltata: infine, cammina cammina, arrivo a Terzolas prima dell'autobus che avrei dovuto prendere, raggiungendo così la macchina.
Sviluppo 29 Km (20Km di sentiero)
Dislivello 2600m
Gpsprofilo altimetrico