se penso che poco meno di un'anno fà ho scritto questo post
http://girovagandoinmontagna.com/forums/index.php?topic=3973.msg51498#msg51498 era il 14/09/2010 e oggi scrivo questo, mi vengono un pò i brividi. Qui davvero capisco quanto cacchio sono determinato e la cosa non può far altro che piacermi!!!
Bene, si parte Venerdì alle 8.00 per andare a Pejo Fonti dove prendiamo la funivia arrivando allo Scoiattolo, successivamente seggiovia per Doss dei Cembri 23xx.
Le guide suggeriscono di andare su lenti, più lenti che si può per poi riuscire a passare una notte decente al rifugio. in 4 ore siamo su, senza corse, senza strappi, solo con un mare di nuvole e pioggerellina fine fine che ci accompagna... il percorso a mio avviso è molto facile, sembra un'autostrada quasi.. fores a parte il famoso Brik ma non mi sembra nien di chè... forse tutte ste ferrate nel Brenta mi hanno un pò fatto abbassare la mia soglia di "paura"... boh.. chissà..
Arrivati al Rifugio Mantova si prende posto nei letti (il rifugio è molto bello), e con Davide decidiamo di andare su al Vioz, 20 min e siamo su, 2 foto di rito, si torna si cena e si va a "dormire"...
La mia notte non è stata delle più rosee, continuavo ad andare in bagno, vuoi forse x la bottiglia di acqua da 1,5L scolata in serata (ma ci voleva) vuio anche per il mal di testa che si è presentato appena mi son sdraiato.... peccato perchè stavo benissimo al rifugio e non soffrivo assolutamente di nessun disturbo...
Sabato mattina ore 5 ci si alza, colazione, prepariamo gli zaini, montiamo l'imbrago, moschettoni, picche e quant'altro e ci incamminiamo, facciamo il Vioz, poi appena scesi si incominciano a legarsi le cordate. Io sono nella prima cordata con la guida alpina (mmmmm).... si parte destinazione Palon de la Mare, appena scesi verso la piana che porta alla cresta per Palon de la Mare, incontriamo 2 seracchi ben nascosti ma che la guida prontamente individua e ci consiglia di "saltarli", così facciamo e saliamo in cresta , prima attraverso sfasciumi e roccette (che con i ramponi sono piuttosto facili da superare, se non per la difficoltà fisica e la respirazione.....), poi su cresta nevosa STUPENDA
che rafforza in me questa dipendenza dalle creste (che ora inizierò a capire quali sono quelle easy da poter fare perchè devo sfamarmi di creste), fino ad arrivare in cima a Palon 3704. La giornata a differenza dalle previsioni è fantastica, si vede praticamente tutto, scorgiamo anche il Piz Bernina con la sua imponente mole nevosa che lo sovrasta.
Attendiamo l'arrivo delle altre cordate (perchè la nostra tirava... infatti ho patito ...), e discendiamo attraverso ghiacciaio o neve verso il bivacco Colombo, per fare una pausa cibo... (qui ho sbagliato tutto non cibandomi a sufficienza di zuccheri), si riparte e si punta Monte Rosole, su sfasciumi detritici non più tenuti insieme dal permafrost quindi risulta davvero instabile la risalita, ma la si fa "easy mode" in conserva, (non serviva, ma per sicurezza....), l'arrampicata è stupenda, metto alla prova tutte le tecniche imparate al corso di arrampicata di questo autunno/inverno e salgo che è un piacere... arriviamo alla Cima del Monte Rosole 3531, non ci fermiamo neanche e scendiamo verso il passo che porta alla ripida salita del Cevedale, qui la stanchezza inizia a farsi sentire, saliamo verso il Cevedale, a 3/4 di salita io scoppio, mi prende l'agitazione, ho un calo di zuccheri suppongo e la mia testa inizia a fare bruttissimi pensieri, la guida mi esorta a stare tranquillo, così dentro di me continuo a ripetermi "Alan sei forte"... e a passo da lumaca (come d'altronde è d'obbligo dopo uno sforzo simile) e nella nebbia (perchè il tempo è cambiato) continuo la mia marcia.
Raggiungiamo una cordata di 5 persone, uno di questi è letteralmente distrtutto, si butta a terra continuamente e il suo capocordata deve utilizzare mezzi non proprio dolci per farlo ragionare ad alzarsi e continuare perchè altrimenti li non avrebbe avuto rosee possibilità di riprendersi... la situazione mi fa ancora più fastidio, così chiedo in 2 parole alla guida di superare quella cordata.... "Bicio avanti", lui mi capisce subito, ma quando li superiamo siamo praticamente sulla cresta del Cevedale, il mio respiro si fà sempre più superficiale e la mia testa non va... cerco di bere, di mangiare qualcosa ma non riesco a ingerire nulla, trovo conforto in 2 caramelline da succhiare contententi zuccheri e sali...
Come in un momento di lucidità abbraccio Davide e gli faccio i complimenti, attendiamo le altre cordate (momento eterno) e ridiscendiamo dal Cevedale, era in programma anche la Zufall ma le condizioni ce lo hanno impedito, così seguiamo la traccia che porta al Casati, dove ci fermiamo a fare il punto, ci rifocilliamo e riesco a mangiare qualcosa.. mi sento molto meglio passo dopo passo e riacquisto fiato e forza e testa, così superato il ghiacciaio in discesa ci leviamo l'attrezzatura e inizio a divorarmi panini, biscotti e quant'altro ho nello zaino...
il dislivello di discesa è impressionante... arriviamo fino al ZufallHutte dove mangio na fetta di strudel che penso di non averne mai mangiata una così grande nella mia vita... una buona radler e giù fino al pulmino...
Un'esperienza fantastica, sopra ogni aspettativa, mi sto appassionando davvero a quello che sono non tanto le alte quote ma le creste, gli sfasciumi, le roccette, tutto ciò che mi mette alla prova in montagna.
Alcuni dati tecnici
1 giorno - 1264m
2 giorno - 670 m salita - 2100 m discesa