Impianto solare a Malga CereLa SAT è contro gli impianti solari con pannelli a terra. Cosa ne pensate?
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La SAT in un documento si è espressa contro gli impianti solari con panelli installati a terra: cita il caso di Fondo val di Non, dove due ettari e mezzo di bosco in località Embriz de Valmora - Gaggio sono diventati “zona produttiva” per consentire la realizzazione di un impianto da 400 kilowatt di picco. Enzo Bassetti, presidente della Sat, ha firmato un complesso documento che espone questa tesi alla Provincia: «Chiediamo di vietare questo genere di iniziative con un’apposita legge provinciale e di mettere il paesaggio al primo posto come elemento caratterizzante del Trentino. Riteniamo che vadano invece impiegate come aree adatte per l’installazione di impianti ad energie rinnovabili quelle già dedicate alle attività produttive». Bassetti mette all’indice «il proliferare di interventi che non paiono “verdi” e ispirati al risparmio energetico, ma vere e proprie operazioni economiche di sfruttamento a danno dell’elemento paesaggistico. L’abbiamo visto nelle Marche, nel Veneto, in Toscana. Quanto realizzato finora in Trentino è ancora poca cosa, questo è il momento di prendere la situazione in mano. Noi abbiamo dato il nostro contributo, e siamo disponibili a fornire tutto quanto di nostra competenza in termini di conoscenza della realtà locale, per poter intervenire prima che la situazione ci scoppi in mano. Altrimenti il rischio è di ritrovarci a posteriori a criticare, quando ormai i buoi sono scappati». Il caso di Fondo, approvato dal Comune nell’agosto di due anni fa, ha dato origine a un’installazione posta a 1780 metri di altitudine, a monte dell’abitato, su un suolo di natura calcarea e caratterizzato dalla prsenza di una flora (puino silvestre, erica, ginepro e pero corvino) e una fauna (è un’arena di canto per i galli cedroni, che la utilizzano anche per lo svernamento e la riproduzione) di pregio, ed è un simbolo che si presta ad approfondire le criticità legate alla realizzazione di impianti fotovoltaici in aree di interesse silvo-pastorale.
Sopra tutti, il consumo di territorio e l’impatto sul paesaggio. «Tutelare il paesaggio - spiega il documento della Sat - non significa porlo sotto un’ampolla di cristallo e impedirne la fisiolgica modificazione connessa alla storia di vita delle comunità, ma riflettere e pianificare le modifiche tenendo conto del valore del paesaggio stesso». La Sat considera il consumo di suolo «un argomento di prioritaria importanza» che va limitato. Anche nei confronti degli impianti fotovoltaici a terra, che vanno limitati «e se possibile vietati» nelle aree agricole e forestali.
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2013/04/25/news/la-sat-pannelli-solari-solo-sui-tetti-1.6948779