Prendendo spunto da altre discussioni lette qui e su girovagandointrentino (Grazie Agh), sabato 19 novembre, visto il poco tempo a disposizione decido (anche grazie ad alcuni gentili suggerimenti di colleghi forumisti) di fare questo simpatico giro in una zona a me sconosciuta (ahimè), il Bondone.
Parto da Trento prima dell'alba, forse fin troppo presto, per essere alle Viote verso le sei e mezza.
Non vedo una mazza e non conosco il posto.
decido di aspettare ben chiuso in auto, che il sorgere del sole mi aiuti ad individuare la strada da percorrere ed il punto più idoneo dove parcheggiare.
Aspetto solo qualche minuto (dieci o quindici) quando le prime luci mi dano l'idea del posto dove sono, bellissimo il pian delle Viote. Mi incammino così deciso ad affrontare l'impegnativa salita alla Cima Verde (chiamata così perchè quasi interamente coperta dal bosco), ravano in giro per più di mezz'ora ma non riesco a trovare l'imbocco del sentiero...
Ripiego quindi sulla partenza dalla salita al Cornetto, molto più dolce ed ancora in ombra, ma che mi permette di godere, essendo in cresta, di un bellissimo panorama sul
Adamello-Brenta. Arrivo alle appendici del Cornetto e con poca gioia scopro che la neve è quasi ghiacciata, infatti tira un vento davvero gelido ed il pensiero dei ramponi lasciati in corridoio a casa mi fa venire un brivido lungo la schiena. Proseguo però fiducioso nei miei scarponi che non mi tradiranno.
Giunto in cima al Cornetto ho persino la fortuna di vedere quella che penso essere una pernice bianca. Anche se non ho il tempo di fotografarla, era a pochissimi metri da me, ma nascosta sotto il sentiero in un punto esposto; spicca il volo quando le stavo praticamente sopra.
Giungo in cima al Cornetto e mi godo il fantastico panorama da lassù: Adamello, Brenta ed in fondo, verso E persino il Lagorai... Mondiale la vista da quassù.
Discendo per lo stesso sentiero e superata la fontanella salgo tramite un semplice sentiero attrezzato verso ill Doss d'Abramo (ma perchè si chiama così??
) dove firmo il libro di vetta e suono la campanella.
Anche stavolta discendo per lo stesso sentiero attrezzato poichè gli altri due (sul versante opposto a quello di salita) sembrano davvero impervi - e sono privo di imbraco.
Aggiro quindi dal versante Nord (credo) il Doss d'Abramo e risalgo il costone che mi porterà verso Cima verde... Qui il paesaggio inizia a cambiare faccia, dalla neve e ghiaccio trovato sulle prime due cime, si passa ad un contesto nettamente più autunnale, prati ancora verdie gialli e sole caldo, tanto che mi fermo un pochino a rilassarmi e mangiare qualcosa in una insenatura del sentiero al riparo dal terribile vento e mi godo il sole cadlo delle undici.
Terminato il "pic-nic" proseguo verso Cima Verde dalla quale mi godo per esteso il panorama a 360 gradi - sul quale non avrei, a torto, scommesso un centesimo.
Discendo in direzione Viote, da un sentiero ripidissimo nel bosco (lo stesso cercato inutilmente al mattino) e capisco il motivo per cui non l'avevo trovato... è imboscatissimo.
Felice però di averlo affrontato in discesa, raggiungo nuovamente il pian delle Viote, dove verrò sicuramente a fare un po' di fondo appena arriverà la neve.
Unica nota davvero negativa: Le pessime antenne sulla Paganella che fanno proprio schifo e deturpano il paesaggio, uno strazio.
Il resto tutto davvero bellissimo... anche se un pochino impegnativo; dutrata del giretto: circa sei ore.
Però panorami davvero stupendi.
Consigliato, con ramponi.
A breve le foto...