Mancherebbe la versione Sci!!!
Rimediamo subito (si fa per dire, dopo 13 mesi
)
Giornata stupenda, mi alzo tardi, ma visto il cielo fantastico raccatto l'attrezzatura e parto alle 9.
Tra panificio, distributore, e gente che il sabato mattina non ha fretta, arrivo a S.Barbara alle 10.30.
Lascio la macchina appena prima del divieto d'accesso.
Parto tutto contento ma dopo nemmeno 500mt di strada ghiacciata, trovo le prime toppe di asfalto/terra... Conoscendo la strada e non avendo scarponi seri per camminare, taglio in mezzo ai campi dove, nonostante i ciuffi d'erba, la neve è bella ghiacciata e salgo in fretta. In una mezz'oretta arrivo "alla panchina", dove inizia la parte seria.
Neve, tanta neve. Sopra è una crosta molto dura, ma sotto ce ne sono buoni 60cm.
Decido di salire lungo il costone sulla destra, dove molti ciaspolatori senza paura si affannano a salire per la linea di maggior pendenza.
Seguendo la traccia già battuta, con calma e con alcuni inconvenienti tecnici, in circa un'ora e mezza arrivo alla forcella da dove si vedrebbe tutta la Vallagarina. Una bella cornice di neve però impedisce la visuale.
Sulla sinistra, dai prati delle malghe, parecchia gente sale dai percorsi più disparati. Chi dalla traccia che arriva alla forcella, chi più o meno a caso in un buon metro di fresca in direzione del rifugio (che lo vedi sempre lì, ma non ci arrivi più...)
Ora rimane la parte più semplice, il traversone in leggera salita verso il rifugio. Complice la fatica, la fame e la vista del rifugio, ci impiego un'altra mezz'ora.
In due ore e mezza, con un po' di fatica della prima uscita della stagione, arrivo al rifugio. Rimango di qualche decina di minuti al di sotto dei tempi SAT.
Tento la cima, ma complici la pendenza e la neve sventata faccio troppa fatica, e ripego sulla staccionata del Marchetti, dove mi gusto il sole e i miei panini.
La discesa è allietata dalla compagnia di una comitiva di ragazzi che al suon di "vorrai mica che la facciamo tutta a piedi?" si infilano un sacco di nylon sotto il sedere e si lanciano giù dal prato.
La neve tiene, a tratti sembra di sciare in pista, ma poi cede di colpo e un paio di tuffi li faccio pure io.
Dalle malghe in giù diventa un unica crosta ghiacciata, sagomata a onde dal vento. Sembrava di fare i test delle sospensionei per le auto...
Arrivato alla panchina, inizia il difficile. La strada si infila nel bosco, e quella poca neve che per salire era sufficiente, nella discesa è tanto che non averla. Quindi sci in spalla e giù. Arrivato ai campi, tento di evitare la scarpinata deviando, ma ad ogni terrazzamento dovevo comunque togliere gli sci perché non c'era neve.
Arrivo alla macchina esausto, ma soddisfatto.
Chissà che fine hanno fatto, invece, le due ragazze con gli skialp che sono scese subito prima di me...