
Mi mancava questa modesta cimotta, il
Monte Biaena 1617, “oscurata” dal più noto e frequentato
M. Stivo nei pressi, perciò avendo il sabato mattina libero decido di colmare questa (vergognosa) lacuna. Da
Passo Bordala a NO di Rovereto raggiungo in auto
Malga Somator 1310.

Malga Somator, vicino alla tabella sulla dx inizia il sentiero di salita; la malga è un buon punto di ristoro con notevole vista su Rovereto

Peonia selvatica, specie protetta
Sapendo del percorso attrezzato, mi sono portato imbrago e casco ma parlando col gestore mi dice che per persone sufficientemente esperte non è così necessario. Attacco quindi la salita dal
sentiero 673 che parte proprio dietro la malga, in un bel bosco dove sono fiorite tantissime
peonie selvatiche. Si sale per ampi zig zag per circa 200 m di dislivello fino a raggiungere il crinale, con una vista strepitosa sulla Vallagarina da lasciare senza fiato.

Il crinale verso la cima

Vista su Rovereto, in basso a sx Malga Somator. A sx la Vigolana sud, al centro il M. Finonchio

Vista verso sud, col M. Zugna al centro: sullo sfondo, a sx il Pasubio, al centro il Gruppo del Carega o delle Piccole Dolomiti
Si segue ora il crinale verso sud, con bella vista su
Ronzo Chienis e la
Val di Gresta, lo
Stivo verso NO. Il crinale è comodo e non particolarmente affilato, attrezzato abbondantemente con un cordino a mo’ di parapetto. Si risale un primo breve tratto roccioso con cordino quasi superfluo.

Ronzo Chienis in Val di Gresta; in fondo a sx il Lago di Garda

Inferno e paradiso sulla Vallagarina
Dopo un tratto di panoramico crinale sulla
Vallagarina, arrivo quindi a un roccione dove il sentiero si “sporge” brevemente in
un tratto piuttosto esposto, ma sono pochi metri attrezzati con cordino, quindi si sale brevemente in verticale per una fenditura attrezzata con cordini e staffe abbondanti, dove si supera il roccione riguadagnando il crinale boscoso.

Il tratto di crinale attrezzato con cordino, a sx il M. Stivo

Il tratto esposto più "impegnativo", peraltro breve, saranno 10 metri in tutto

Il percorso finale alla cima

In vetta!
Si sale ancora leggermente senza alcuna difficoltà fino a guadagnare l’ampia e pratosa vetta del
M. Biaena 1617. Il panorama è davvero grandioso, quasi insospettabile per un cima dalla quota così modesta. Ora si vede d’infiltata il
Lago di Garda verso SO, nascosto in parte dalla mole dell’
Altissimo di Nago. Verso est il
Col Santo e il
Pasubio ancora innevati, a sud la Vallagarina con lo Zugna e sullo sfondo i
M. Lessini. A ovest-NO
l'Adamello, il "solito"
Carè Alto, a NO la
Presanella, lo
Stivo più vicino nasconde la visuale verso nord. Dopo meritata sosta panini, ammiro a lungo il panorama.

Vista sull'Altissimo di Nago e il Lago di Garda

Vista su Lizzana e Monte Zugna

Genziana bavarica sulla vetta

Parapendio sul Garda

Vista verso sud: a sx lo Zugna, dietro il Carega, al centro i M. Lessini, a dx le propaggini del Baldo
Nel primo pomeriggio riparto a malincuore, stavolta calando per
sentiero 671 che tocca dapprima
Baita Biaena poco sotto la cima, quindi scende nel bosco (il cartello "sentiero per esperti" è davvero fantasioso) per il versante ovest fino
quasi a Passo Bordala, quando intercetto una strada secondaria che aggirando il Biaena da nord mi riporta a Malga Somator dove ho la macchina.

Baita Biaena poco sotto la cima

Sculture in legno presso Baita Biaena

Visuale d'insieme dalla cima Biaena verso sud

Discesa verso Passo Bordala, sulla sx il M. Stivo

Peonia selvatica con formiche; geranio selvatico

Peonia selvatica
Un bel giro superpanoramico, da fare eventualmente anche in mezza giornata. A parte il breve tratto esposto e attrezzato, le difficoltà sono pressoché nulle. Disl. 300 m, sviluppo 6 km.

Il percorso