Domenica abbiamo nuovamente approfittato della disponibilità dell'amico Dario per una delle sue gite originali e didattiche.
Il percorso parte da Pietramurata e si chiude a Massone,dove lasciamo un'auto per il rientro.
Per stradelli di campagna e sterrata ciclabile raggiungiamo il Canale Rimone e poi il M.Taglio di Sarca:queste due opere asburgiche del 1803 servirono a bonificare tutti i terreni oggi riccamente coltivati.
Canale Rimone
Qui si svolta a sinistra su sentiero che porta all'opera di presa della vecchia centrale idroelettrica di Fies,sul lago di Cavedine
Imbocco del canale alimentazione
Realizzando questo scavo fu trovato un coppo, o tegola in laterizio, di epoca romana ed altri reperti.La scoperta ha portato a dare credito alla leggenda del villaggio di Kas:la seconda gigantesca frana che sommata alla ben più antica anch'essa staccatasi dal Brento contribuì alla estensione delle Marocche di Dro,seppellendo appunto il leggendario villaggio...
La lunga traversata delle Marocche ci porta in paesaggio lunare di massi di oolite grigia con interessanti nuclei di durissima selce,territorio arido punteggiato da piante stentate ed anche inusuali alle nostre latitudini,come il terebinto tipicamente mediterraneo od insulare.
Svettano i tralicci eretti agli albori del '900 per portare l'energia elettrica a Trento dalla centrale di Fies,la seconda realizzata dopo quella del Cornicchio sul Fersina
Nuclei di selce su roccia calcarea oolite
Antichi tralicci,evidentemente di ottima qualità!
Fiori di globularia e Pero Corvino (lo conosciamo come "stropacui")
Il Terebinto
Mentre camminiamo i basejumpers aprono le vele colorate saltando dal becco d'Aquila
Arriviamo al noto sito delle impronte di dinosauro.Queste furono impresse dagli animali sul fondovalle,poi spinte sulle alture a plasmare il Brento ,dai movimenti orogenetici per poi tornare al punto di origine con la mega frana!
Pieghiamo ora verso la valle per raggiungere la verdissima "oasi"di Laghisol o Lago Solo,dove il proprietario del posto ha realizzato un vero giardino in stile mediterraneo,una gemma di verde e fiori in questo mezzo deserto.
Abbiamo superato le Marocche,uno stentoreo bosco di conifere è quanto resta di un'antico tentativo di mettere a profitto questa area sconvolta dalla frana,lo superiamo per arrivare alla strada asfaltata che scende da drena e che percorreremo per poche centinaia di metri fino in prossimità di Ischia di Sopra.
Qui prendiamo a sinistra per Coste Varim e Dosso Grande.
Castel Drena e la forra Salagoni (c'è una semplice ferrata che la percorre)
Qui prendere a sinistra per imboccare il Sentiero della Maestra.L'indicazione a destra è da evitare perchè si incontra uno schifosissimo campo di zingari...
Il nome del sentiero ricorda la storia di Ketty T. poi sposata Bombardelli.
La sua famiglia all'inizio della GG lascia il lago Maggiore per la Svizzera.Qui la ragazza impara il tedesco e si diploma maestra.Al rientro in Italia viene assegnata alla piccola scuola di Braila,prossima meta,sposerà il figlio della famiglia presso cui risiede e,con lo spopolamento del paesino verrà trasferita a Dro,raggiungibile su questo erto e faticoso sentiero.La maestra era donna molto minuta,lo sposo un mezzo gigante e sembra che la trasportasse sulla "cratera" da braila a Dro tutti i giorni!
All'inizio del sentiero i resti di abitazioni temporanee erette dai residenti per stare al riparo dei bombardamenti aerei della II Guerra.
Suggestive erosioni dell'incombente parete rocciosa
Un tratto del sentiero attrezzato in qualche zona più "critica",
che ci porterà al borgo semideserto di Braila,incontrando incantevoli masetti,una calcara ed i plurisecolari castagneti,tipici di questa zona (Le castagne di Margone)
Nidi artificiali per lo svernamento dei pipistrelli,quasi tutte le costruzioni ne hanno uno
Simpatia a prima vista!
Eccoci a Braila,piccolo borgo curatissimo che ospita un semplice museo di oggetti e attrezzi del posto.
Da qui per tratto di sentiero e strada sterrata arriviamo ai masi di Carobbi,molti ormai abbandonati ed in vendita.
Spettacolari castagni punteggiano il panorama,ancora assiduamente curati e sfruttati.
Ci rinfreschiamo ad una piccola fontanella e,ormai su strada,ci avviamo verso Troiana,piccolo insediamento che narra una storia antichissima.
Il nome è sempre stato riferito ad un ipotetico insediamento di Troiani in fuga da Roma durante le persecuzioni di Diocleziano...Leggenda o storia?
Scavando nei pressi dell'antica chiesa sono in realtà affiorate pietre con
incisioni riferibili alla lingua e cultura di Troia,studiate ed ora conservate in museo,credo in quello diocesano di Trento.
Troiana
Qui si gira a destra per Pianaura
Ora il percorso è in discesa fino a Massone,ma prima ci fermeremo ad osservare le incisioni rupestri di Pianaura cui si giunge attraversando un maestoso castagneto,
Poi il sentiero percorre una spettacolare gola da erosione che sbocca in una piccola radura verdissima
In pochi passi raggiungiamo le abbandonate cave di oolite,roccia impiegata per monumenti,fontane,frontespizi eretti in molte località d'italia ed ora un frequentato spot per arrampicata su elevate difficoltà,come la vicina falesia di "Policromuro",roba da 6c in su...
Siamo alla fine dei nostri 22km di cammino,attraverso posti suggestivi e sicuramente meritevoli di essere visitati;gita tecnicamente semplice,si compie in circa sette ore con tutte le soste e le interessanti "narrazioni" di Dario,che ringraziamo di cuore.Da farsi in periodi freschi salvo arrostire nelle marocche.
Qui ritagli della mappa con la traccia.