Inizio del lungo ponte dell’Immacolata.
Posteggiamo alla bocciofila di Sarche e prendiamo il sentiero diretto alla Ferrata Pisetta. Poco prima di raggiungere l’attacco della ferrata, quando si vede bene che continuando a salire un sentiero in piano sulla sx non potrebbe passare per via delle pareti, prendiamo una traccia in piano che prosegue a sx appunto. Dopo una decina di minuti la traccia diventa sentiero e troviamo dei gradini in pietra e cavi di sicurezza, se non li trovate non avete preso la traccia giusta! Questa oltre a essere la via di discesa dalle vie di arrampicata era anche la via di collegamento con il paese di Ranzo. Non ci sono segni ma il sentiero è sempre ben evidente. Ignoriamo qualsiasi deviazione e raggiungiamo un colletto tra le piante, teniamo la sx, il sentiero comincia a perdere quota leggermente e raggiunge una sterrata. Da qui sarà tutto ben segnato. Risaliamo quindi lungo la sterrata fino alla Cappelletta di San Vigilio e subito dopo il paese di Ranzo. Passiamo tra le case del paese e a monte riprendiamo la mulattiera per la Malga Bael prima e di Gazza o Ranzo dopo.
Dopo la Malga di Gazza lasciamo la sterrata e proseguiamo lungo la cresta, formata da numerosi dossoni prativi fino a raggiungere la croce del monte Ranzo.
Dopo una bella sosta scendiamo direttamente alla Bocca di San Giovanni, seguire la prima sterrata sulla dx. Sterrata che scende ripidamente. Giunti alla Bocca di San Giovanni la storia non cambia. La sterrata diventa una scivolosa e ripida mulattiera che raggiunge il paese di Lon dove finalmente la tortura ai piedi finisce!
Da Lon scendiamo a Fraveggio e quindi Massenza. Usciti dal paese, dribblando i mercatini di Natale, ci portiamo sul lago. Costeggiamo prima il Lago di Massenza e poi su bella ciclabile quello di Toblino fino a tornare a Sarche e quindi al posteggio.
Bellissimo e panoramicissimo anello, l’unico neo è la ripida mulattiera!