Continuano gli allenamenti in stile “Old version”.
Il piacere di andare in montagna partendo dalla valle o dal paesino.
Quel piacere che una volta si chiamava Lavoro, quando i contadini o i semplici escursionisti per poter godere dell’amore delle Cime affrontavano alla bene-meglio erti costoni per arrivare in Paradiso!!
Altri tempi, ma personalmente, che tempi… Alpinisticamente parlando, o per meglio dire Esplorativamente parlando vorrei essere là, in quei tempi, con lo stesso allenamento di ora e provare la risalita alla Cima.
Per fortuna da un lato, sono nato nei “tempi moderni”, dove la tecnologia, la scienza ha permesso a me di poter seguire le gesta dei miei avi o di chi, ai tempi, affrontava queste lunghissime salite, magari bivaccando pure per strada, affrontando notti gelide quanto stellate!!!
Decido di organizzare su due piedi un’esperienza simile a quella dello scorso sabato.
Due telefonate veloci, una messaggiata e riesco a capire che le persone giuste, ci stanno a seguirmi, ancora una volta.
No corse, no gare, solo sorrisi, amicizia e tante prese per il c….. (bastardi….!!!)
Ci troviamo alle ore 9.00 al Piazzale Ex Zuffo di Trento, in poche persone, quelle giuste!
I due Roveretani, con l’aggiunta di un atleta di spicco, amico, gran valida persona.
Ore 9.15, si parte, per affrontare il sentiero chiamatosi “Trento Nostra”.
Questo autunno è contraddistinto da un’insolita temperatura, associata a scarsissime precipitazioni, l’effetto “Inversione Termica” è marcato, quindi si parte “bardati” per finire “smanicati” andando verso l’alto!!!
Sentiero 645 è il nostro punto di riferimento, questa “diretta” verso il Monte Palon sale erta come non pensavo.
Mentre risalmo vediamo la città di Trento baciata dal sole, è un’emozione e ci fermiamo a fare qualche fotografia!!!
Risaliamo velocemente verso Sardagna, tenendoci alla sua sinistra puntando verso Vaneze, il sentiero alterna tratti molto ripidi a momenti in cui riusciamo a rifiatare!!
Arrivati verso Vaneze sbuchiamo sotto il parco giochi di Studio Uno, nota discoteca del luogo.
Qualche foto un pò pazzerella e si riparte!!!
Affrontiamo un pezzo della pista da Sci Tre-Tre, risalendo qualche tornante, e successivamente ci spostiamo verso destra andando ad intercettare un sentiero che porta verso le Viotte.
In tempi brevi dovremo essere alle Viotte, li ci aspetta un’amico che con noi continuerà il percorso affrontando le 3 Cime!!! Siamo in ritardo, quindi iniziamo a correre addentrandoci in un boschetto fantastico, un sentiero che avevo fatto di ritorno quest’estate quando partii da Casa per fare le 3 cime, e che voglio rifare per evitare l’asfalto.
Perdiamo forse 10 minuti, ma meritano tutti, fortunatamente la giornata è molto calda e al nostro arrivo alle Viotte non mi faccio mancare un piccolo spuntino nel Bar.
Mi reidrato, aspetto gli ultimi che erano rimasti indietro e tutti insieme partiamo per affrontare le Tre cime, ma con un giro diverso rispetto al Classico.
Prima affronteremo Cima Verde poi il Doss Abramo e infine il Cornetto.
L’avvicinamento inizia a farsi sentire nelle gambe, tra una chiacchiera e l’altra ci ritroviamo alla base della salita verso Cima Verde, la quale in poco tempo toglie a tutti la parola.
Stranamente nonostante la fatica non sono particolarmente in crisi, mi sento bene, e continuo nella mia marcia.
Al contrario di quel che pensavo l’idratazione e il cibo non è già tutto finito, per tanto mi permetto di fare una minisosta per addentare della squisita cioccolata fondente.
Incrociamo qualche escursionista, e tra un saluto e l’altro ci scappa che siamo partiti da Trento.
Chissà cosa avranno pensato questi “mortali”, di noi…..
Christian ci lascia, deve tornare a casa in tempi decenti, per tanto lo salutiamo ringraziandolo e continuiamo!!!
In prossimità della cima, ancora dietro ai mughi, tiro fuori parte delle energie per affrontare un piccolo sprint in salita, mi sento bene, voglio allenarmi e quindi accellero il passo!!!
In poco, arrivo su Cima Verde e lo davanti a me si presenta uno spettacolo sbalorditivo….
Il cielo è terso, c’è solo un pò di vento che ci costringe a fare qualche foto veloce e mangiare uno spuntino prima di affrontare i saliscendi che ci portano verso il Doss Abramo.
Sono un pò titubante se affrontare la ferrata sino alla Cima del Doss Abramo oppure no, voglio continuare il giro con gli amici che hanno anche dietro il cane, ma dentro di me non voglio perdere l’occasione di salirlo, visto che siamo partiti da Trento mi sembra davvero sprecata tutta la fatica, quindi chiedendo il permesso, un gruppetto di 3, si stacca, per affrontare la salita sul sentiero attrezzato piuttosto ripido che porta sino alla croce.
Una suonata di campana, due foto di rito,e ci fiondiamo dall’altra parte verso i ragazzi che sono rimasti ad aspettarci, prima di affrontare insieme l’ultima cima, il Cornetto.
Inizio a sentire la fatica nelle gambe, ma cerco di non pensarci, continuo a “pompare” e affronto anche l’ultima parte di dislivello che mi separa dalla Cima.
Che splendore, finalmente mi sento soddisfatto, sò che la cima è solo la metà della strada, ma in questo caso direi che posso invece dire che almeno è il 3/4….
Manca solo la discesa ora, che (sempre chiedendo il permesso) mi sparo tutta di corsa, fermandomi solo ogni tanto a fare qualche foto e a togliermi la ventina, che lassù era d’obbligo visto il venticello che oggi era presente in quota.
In poco tempo arrivo sulla piana delle Viotte, dove incontro un ragazzo che ha preferito non fare le 3 cime con noi, probabilmente giornata storta….
Mi accompagna al bar, dove ordino subito un bel piattone di Pasta alla Carbonara, inaffiata da una bella birra bionda!!!!
Soddisfatto mi sbrano tutto in poco tempo lasciadomi coccolare da un’abbiocco epocale….
Ahimè avrei voluto anche ridiscendere il percorso di andata, ma stupidamente lascio a casa la Frontale, per tanto risulta pericoloso addentrarsi al buio nel bosco, sopratutto a ritroso sul sentiero fatto in precedenza in salita, cosa che invece Enrico e Flora, (due amici che sono saliti da Ravina) si fanno in comodità… Io sono contento così, il giorno prima (ieri) ho fatto una bellissima gita in Lagorai, di una 20ina di km scarsi con un dislivello di 1.500m, quindi posso ritenermi piu che soddisfatto del giro.
La giornata è stata perfetta il tempo da qualche settimana sembra essere quasi troppo clemente, ho paura per il futuro, perchè situazioni simili è raro vederne.
Da almeno un mese non ci sono precipitazioni e sento che ce nè bisogno!!!
https://trapiantalan.wordpress.com/2015/12/20/trento-cima-verde-doss-abramo-cornetto/