Ho iniziato camminandola, poi ho deciso di risalirla con delle pelli di foca per poi discenderla con gli sci, ora ho voluto provare a correrla, la montagna mi sta regalando davvero un sacco di emozioni altamente contrastanti quanto altamente soddisfacenti, così ho deciso in previsione di un giretto piuttosto lungo di fare una sorta di prova generale. A una settimana dalla mia 4rta mezza maratona che si terrà a Padova, sabato ho deciso di correre le montagne di casa mia, per esser più preciso le zone basse in quanto le montagne alte sono ancora molto innevate.
Sono le 11.30 e parto da casa, a Cadine alla volta del mio giro, deve essere un test, non una morte preannunciata così con passo lento corricchio fino allo stradone per poi prendere la strada forestale che porta a
Stapiana, posto situato tra la cava di Cadine e il Sorasass, per strada forestale.
La temperatura è un pò altina per la corsa infatti benedico il venticello che si leva e che accarezza dolcemente la mia fronte.
Il posto è stupendo, la strada altrettanto
mette in me la voglia di accellerare, ma la testa mi dice NO, stai fermo dove sei che se nò non arrivi da nessuna parte....
Giro la curva e davanti a me vedo la maestosità del Monte Gazza e della Paganella che ancora innevate risplendono all'orizzonte
proseguendo per la strada forestale mi inoltro nel bosco
dove trovo una curiosa forma creata con sassi, è un piccolissimo anfiteatro probabilmente fatto qualche anno fa... mi sembrerebbe la base di una vecchia Calchera ma lascio ai più esperti valutare la fotografia.
Ultimo strappo in salita e arrivo alla prima meta di sosta, Bocca Paloni,
Mangio una barretta, tiro un pò il fiato e mi preparo alla super rampa che porta sino in cima, la faccio ovviamente a piedi non correndo, solo un camoscio potrebbe riuscirci, ma a giudicare dalle tracce di zoccolo che vedevo, il camoscio in questione l'ha fatta in discesa (ancora più pericoloso...)
Arrivo in cima e....
Giudicate un pò voi!
Da li, consapevole che la strada da quel momento in poi sarebbe stata nel bosco tiro un sospiro di sollievo e rincomincio a correre, fino a quando non arrivo al Lago di Lamar, che risplende una luce fiabesca...
L'autore pienamente soddisfatto
Al bar del Lago ne approfitto per una sosta cibo, ordino uno strudel e faccio 2 chiacchiere col gestore il quale mi consiglia il percorso per tornare verso Cadine. Io dentro di me già sapevo quel che volevo fare però non mi era ben chiaro il collegamento da Lamar al sentiero San Vili, per tanto mi faccio spiegare.
Riparto e rimonto la malga sopra il lago di lamar, successivamente il sentiero che passa in un canalone e rimonta una strada forestale dove si apre uno spettacolo degli spettacoli.
Sono in
Pradaa destra vedo la Paganella
e avanti a me un lago che ogni anno si forma con la neve disciolta...
Proseguo e arrivo all'abitato di Monte Terlago, per poi proseguire a Covelo, dove mi tiro e ritorno verso Terlago, un breve saluto ai colleghi della palestra che una volta frequentavo e poi mi porto verso la Cava di Terlago, dove la strada sterrata la fa da padrone e dove sicuramente prediligo correre
la strada passa sotto la cava e finisce al Ristorante Lillà, dove per strada asfaltata ritorna verso Cadine.
Appena vedo Cadine inizio a sorridere e pienamente soddisfatto torno a casa felice.
Alla fine Google Earth differisce un pò dalla traccia del mio garmin, "regalandomi" 100m di dislivello in più...