Da sx: coma del Castelaz, Cima Vezzana, Cimon della Pala
Pur avendola vista una infinità di volte, non ero mai salito sulla
Cima del Castelaz m 2333 o Castellazzo. Per la modestia della salita, ma soprattutto per l’orrendo “Cristo Pensante”, soprannominato anche “Cristo col mal di denti” per la bruttezza della scultura (i più maligni lo chiamano anche “Cristo sul water”) che ha profanato la vetta per soddisfare un becero marketing di stampo pseudo religioso. Trovandomi con un amico a Fiera di Primiero per motivi di lavoro, avendo sbrigato presto gli impegni abbiamo deciso di andare a dare un’occhiata.
La strada forestale che conduce a Baita Segantini, lo spettacolo anche con poca neve è da urlo
Il brutto "Cristo col mal di denti" in cima al Castelaz, sullo sfondo il Cimon della Pala
Il Castelaz visto da SE, si intravede la traccia di salita della Grande Guerra che risale il canalino di dx
Lasciata l’auto al parcheggio di
Passo Rolle, ci incamminiamo per la strada forestale verso
Capanna Cervino e quindi alla spettacolare
Baita Segantini, rifugio di Alfredo Paluselli sotto il Cimon della Pala, in uno dei posti più fotografati del mondo. Neve praticamente non ce n’è, ci sono le praterie marrone, le piste deserte, ma il panorama delle Pale toglie comunque il fiato.
Il Castelaz è una modesta cima isolata poco sopra passo Rolle, tra la Catena di Bocche e le Pale di S. Martino
Il Castelaz ha una strana forma, è una specie di "panettone" roccioso inclinato, contornato da ghiaioni, che si erge solitario sulla piattaforma sopra passo Rolle. Il dislivello è di appena 300 metri circa dal Passo Rolle. Le pareti sono molto ripide, la cima vera e propria è un costone sul lato sud, poco sotto una serie di conche rocciose digradano verso la Catena di Bocche.
Baita Segantini
Aggiriamo a nord il
M. Costazza e decidiamo di salire, anziché per il sentiero ufficiale, per una
traccia della Grande Guerra che si inerpica ripida e a zig zag per un canalone verso la cima del Castelaz. Sono solo 100 m di dislivello che saliamo rapidamente grazie anche ai ramponcini. La neve è pochissima ma sulla traccia ci sono tratti ghiacciati. In cima la canalone ci sono delle
Gallerie della Grande Guerra, postazioni italiane, e dei magnifici scorci verso il
Cimon della Pala. In pochi minuti siamo alla cima, un balcone panoramico veramente meraviglioso.
Poco sotto la cima, appena sbucati dal canalone con le caverne della Grande Guerra: vista da urlo sul Cimon della Pala
Tralascio di descrivere la scultura di una pacchianeria notevole. Dopo un bel po di foto e uno spuntino con frutta secca, il mio amico deve rientrare e quindi ci separiamo. Io però anziché scendere a valle, visto che è ancora presto, decido di esplorare
la bellissima zona poco sotto la cima, una serie di
conche che digradano verso NO, con molte tracce di trincee, bunker e caverne.
Nelle conche a NO sotto la vetta: si intravede la cima del Castelaz tra Cima Vezzana e Cimon della Pala
Cima Castelaz a sx con la croce, sopra Cima della Vezzana, a dx Cimon della Pala
Gallerie della Grande Guerra
Sono sorpreso: ci sono diverse gallerie piuttosto lunghe, ramificate, con
bunker scavati nella roccia, collegati da trinceramenti notevoli. In alcune gallerie ci sono ancora le palificazioni, le postazioni per i pezzi di artiglieria.
Raggiungo il ciglio di NO, che precipita ripido, con diverse postazioni e osservatori.
Vista verso Cima Uomo, a sx, al centro Gran Vernel e a dx la Marmolada parete sud
Caverna della Grande Guerra con vista sulle Pale
Bunker della Grande Guerra, postazioni italiane
Ravanando tra trincee e gallerie su Cima Castelaz
Da un trincea entro nelle gallerie... emozionante!
Ritorno verso la cima per immortalare il tramonto spettacolare sulle
Pale di S. Martino, che si tingono di rosa e poi di rosso, uno spettacolo davvero unico ed emozionante. Mi attardo fino alle ultime luci, poi scendo dal facile sentiero sul versante ovest che mi riporta a Passo Rolle.
Tramonto su Cima dei Bureloni 3150 a sx, Cima Vezzana 3192 a dx
Ultime luci sulle Pale, da restate senza fiato, le foto rendono solo in minima parte...
Orami è buio, all'orizzonte il Lagorai, scendo al Passo Rolle
Il percorso: gita facile, corta, panorami a dir poco meravigliosi. Disl. 350 m. sviluppo 10 km