Avevo notato il Campanile di Val Strut una quindicina di anni fa dalla Cima della Vezzana: un elegante insieme di pinnacoli, guglie e torrioni, all’apparenza inaccessibile.
Spesso però le cime, anche quelle che sembrano inespugnabili (almeno per i comuni mortali), hanno dei punti deboli.
Lette alcune relazioni, si può fare; inoltre all’ultimo si aggiunge un amico che l’ha già salito.
Ci portiamo sull’Altopiano con la funivia, per poi scendere verso Pian dei Cantoni e risalire la Val Strut: probabilmente risparmiamo qualcosa in dislivello complessivo, ma i tanti su e giù alla fine si faranno sentire.
Superato il bivacco Brunner si continua quasi fino al Passo di Val Strut, dove si lascia il sentiero per la ferrata Gabitta d’Ignoti e si piega a dx.
La salita è delicata più per la pessima qualità della roccia che per le difficoltà, che non superano mai il II grado; solo nella rampa e sul canale finale si arrampica su roccia discreta.
La vista dalla vetta è spettacolare: a N Bureloni e Zirocole, a S Vezzana e Cimon, ai lati i baratri della Val Strut e della Val Venegia.
Noi siamo rientrati con lo stesso tragitto dell’andata, con poco dislivello in più era forse preferibile rientrare per la Vezzana e la Val dei Cantoni (anche perché abbiamo perso l’ultima corsa della funivia).
Nel complesso salita poco raccomandabile…solo per collezionisti di cime.
Val dei Cantoni
in basso Pian delle Comelle, sulla sx il sentiero delle Farangole
Val Strut e il Campanile al centro
escursionisti verso la spalla della Vezzana
traverso esposto
roccia salda nella parte finale dell’ascensione
Val Strut dalla vetta
Vezzana e Cimon della Pala
Val Venegia e Lagorai
discesa delicata
dal bordo dell’Altopiano verso i Lagorai
giochi di luce
22,5 Km, D+ 1350 mt.Fotoracconto: