Come stare a casa, oggi, potendo scappar via?
Avevo deciso di andare sul monte Pavione, dal lato sud, visto che da casa sembrava essere inarrivabile, ancora in versione invernale.
Volevo fare un giro ad anello, quindi avevo pensato di salire da Aune per il sentiero di Sant' Antonio, guadagnare la cima del monte Pavione e poi scendere per il monte Vallazza e malga le Prese.
Ho lasciato quindi la macchina in prossimità del rist. All' Antica Torre, vicino a Zorzoi ho imboccato una stradina cementata che poi è diventata sentiero che mi ha permesso di arrivare ad Aune aggiungendo quasi 300 mt di dislivello ai tanti che già avevo
, ma visto che nessuno mi ci aveva obbligato, amen.
Maggiormente deciso era il tragitto che saliva da lì in poi, dapprima una ripida strada cementata, poi sentiero che si inerpicava in luoghi apparentemente impenetrabili, riuscendo a farmi passare fra strapiombi da paura senza dovermi arrampicare con le unghie e coi denti come si sarebbe potuto pensare, ma anzi, alla fine senza farmi prendere particolari rischi.
Avuta la meglio del pezzo più pericoloso, ho tagliato sulla destra fino ad intercettare la strada piana che arriva a malga Monsampian, che ho percorso fino a trovarmi ai piedi del monte Pavione, lato sud, nel bel mezzo della bella busa di Cavaren, da dove sono salita verso la cima affrontando tutti d' un fiato i quasi 400 mt di dislivello che mancavano.
Il posto si chiama Giarine, e deve essere un meraviglioso sentiero in discesa, grazie ad un fine ghiaino instabile; in salita la storia è un po' diversa...
Guadagnata la vetta, ammirato un po' in fretta lo splendente panorama a 360 gradi, ho proseguito senza frapporre indugio, grazie anche all' aiuto di un gelido vento che sulle creste diceva la sua.
Discesa fino al passo Pavione e poi l' ultima salita fino al monte Vallazza, infine tutta in giù, dapprima scendendo nell' ampia conca prativa fino ai ruderi di malga Vallazza, poi intercettando la traccia che sale da malga le Prese, che con l' erba così bassa si segue senza nessun problema. Per finire l' ultimo pezzo, che, percorso oggi in discesa, non mi ha dato modo di lamentarmi per il fatto che abbiano risparmiato sui tornanti.
Le Vette Feltrine sono ogni volta da godere, una specie di stretto altopiano dove ci si trova in un mondo tutto a sè, con le molteplici "buse", la piazza de diavolo, le splendide fioriture ad inizio estate, le pareti verticali che le delimitano, per non parlare dei panorami, che con una giornata così erano tutti da gustare.
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