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Quella volta che...

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AGH:
Il post sugli incidenti da valanga, e le considerazioni sugli overconfident eccetera, mi ha dato lo spunto di questo post. Alzi la mano chi non ha mai rischiato in montagna... e magari ha avuto anche un incidente...
Raccontate anche voi «quella volta che...» ve la siete vista brutta... :)

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AGH:
Inizio io, anche se, toccando ferro, in tanti anni che vado non ho mai avuto incidenti. Forse ho avuto culo, non so, di sicuro è capitato anche a me di rischiare, specie da giovane quando ci si sente immortali (e scemi). Ricordo in particolare la discesa della ferrata Castiglioni in Brenta senza alcuna assicurazione (non ce l'avevamo e non volevamo tornare indietro). A 16 anni forse lo spavento più grande: l'incrodamento su una banale parete di roccia a bassa quota, dove però a un certo punto a circa 20 metri di altezza non ero più in grado di andare avanti o tornare indietro. Alla fine sono riuscito a risalire il tratto finale e uscire dalla parete, ma lì ho rischiato davvero grosso: se fossi caduto mi sarei sicuramente sfracellato. In inverno si andava via con gli sci veramente alla vigliacca, senza alcuna conoscenza o quasi del pericolo valanghe. Ricordo una -peraltro entusiasmante- traversata scialpinistica Campiglio-Molveno, con 3-4 metri di neve e le valanghe che cadevano da tutte le parti :). Anche quella volta ci è andata di culo, nella discesa verso Molveno siamo passati su una mega valanga scesa appena mezz'ora prima (avevamo sentito solo l'immane frastuono).
In età più tarda, una caduta rovinosa su sentiero (distratto da una fanciulla) dove ho rischiato i denti, ma me la sono cavata con una figuraccia e le braccia e mani sbrindellati su sassi e ghiaia :).

Pochi anni fa ho rischiato l'incrodamento salendo fuori sentiero al Cornetto (!) da Cei, è stata l'unica volta che mi sono trovato nel dubbio se chiamare l'elicottero :). Anche quella volta me la sono cavata per un pelo, trovando all'ultimo una cengia che mi ha portato fuori dalle rogne. Per il resto ho rischiato in varie occasioni il bivacco forzato per via del buio, ma in un modo o nell'altro sono sempre riuscito ad evitarlo con circostanze più o meno fortuite. Finora direi che in tanti anni di montagna è andata sempre bene, anche se più volte mi sono reso conto che il confine tra la gita felice spensierata e la tragedia può essere molto sottile. In montagna a volte basta una disattenzione cretina per finire molto male... :(

enry69:
confermo le parole del professore quando dice che una sberla qualche volta fa bene. L'importante è riuscire ad uscirne illesi e poterlo raccontare...
Primavera 2010. Solita gita in Marmolada...a Padova pioveva a dirotto da 4 giorni e una sera si decide verso mezzanotte di partire e dormire direttamente nel parcheggio della cabina al Padon.
Al risveglio, cielo blu, mezzo metro di neve anche in parcheggio e diverse macchine tentano di trovare posto. Il trambusto è il solito dei fanatici della Lidia che vogliono lasciare il segno per primi. Ressa da comiche per salire con la prima corsa della funivia. 
Finalmente punta Rocca. Siamo in 5 e tra noi una guida degli scoiattoli di Cortina. Prove arva, e "solite" raccomandazioni: scendiamo di là poi di là poi traisass e così via. Manteniamo le distanze...io per primo...tu per secondo...vi raccomando stiamo a vista....non veniamoci dietro...insomma tutte le raccomandazioni del caso. Emozione. Neve altissima.
Io finalmente mi butto e assaggio il fondo soffice sciando quasi in silenzio. Poi mi fermo e vedo che siamo sul ciglio del ghiacciaio oltre il quale scende dritto il muro verso i Fiacconi. Dovrei tenere di più la destra se voglio stare alto ed entrare tra i sassi altrimenti non riesco più a rientrare al passo Fedaia penso.
Mi butto tenendo d'occhio chi mi precede e chi mi segue. Poi capito sopra un canalino ed esito. Lo faccio giù dritto o lo evito? non vedo il fondo perchè molto ripido cosi esitazione su esitazione taglio una piccola diagonale per evitarlo e inizio a sentire che il fondo si muove. Prima piano poi più veloce e il tappetone che si è staccato mi trascina giù, appunto nel canalino.
Urlo e vedo il tizio di Cortina che urla verso chi mi precede ma è un attimo. Tento di uscirne ma mi tira giù e perdo l'equilibrio. Sto imprecando e chiedo aiuto e di colpo la neve mi riempie la bocca. Poi silenzio. Chi mi tira fuori per i piedi dice che la cosa è durata non più di 1 minuto e sono stato fortunato ma mi metto a sedere e mi tremano le gambe. Sono in confusione...scendo con calma fino al lago e cammino fino al passo. Poi resto seduto al rifugio quasi inebetito cercando di riprendermi dallo spavento.
Mi ricordo questa cosa come fosse successo ieri.
Penso fossi al culmine dell'overconfidence.
Non scio più con quei ragazzotti.
Ho smesso di drogarmi

AGH:
bel racconto Enry :) Io le valanghe le ho viste cadere, per fortuna a debita distanza, oppure ho sentito parecchi voummm... Ma finirci dentro deve essere agghiacciante... Già solo sentire il rumore che fanno quando cadono è spaventevole...

radetzky:

--- Citazione da: enry69 - 18/01/2014 09:04 ---
Primavera 2010. Solita gita in Marmolada...e di colpo la neve mi riempie la bocca.....

--- Termina citazione ---

...a memoria...questa non l'avevi raccontata a tempo debito eh !  ;)

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