Autore Topic: Quella volta che...  (Letto 127050 volte)

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Re:Quella volta che...
« Risposta #15 il: 22/01/2014 10:38 »
alleluja polp, il "guardonismo" è davvero pessimo anche nei forum :)
Bel racconto, brutta esperienza. Come si vede a volte basta veramente una stupidaggine per farsi male (o peggio). Dalla tua esperienza scaturisce un consiglio pratico: non infilare mai le mani nel laccetti dei bastoncini. Primo perché non ce n'è davvero bisogno, secondo perché se si cade è meglio avere le mani libere :)
« Ultima modifica: 22/01/2014 10:46 da AGH »
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Re:Quella volta che...
« Risposta #16 il: 22/01/2014 10:44 »
Quando penso di essere arrivato al punto in cui discendere il pendio mi accorgo dopo un bel pò di metri che non ero giusto, strapiombo sul nulla...

ecco la nebbia è una brutta bestia, specie se si sta in quota su distese di pietre senza riferimenti... Per fortuna mi è capitato rarissimamente. Una volta, in sci, sulla via del ritorno scendendo dal Piz Boè verso forcella Pordoi, è calato un nebbione micidiale. Si vedevano appena le punte degli sci: pare incredibile ma quando si provava a muoversi, lentamente, non si riusciva neppure a stare in piedi! Una sensazione inquietante. Siccome conosco la zona e so dei precipizi lì vicino, ce ne siamo stati fermi e buoni ad aspettare una schiarita. Che per fortuna è arrivata abbastanza presto, consentendoci di guadagnare la forcella Pordoi in sicurezza e di lì scendere fino al passo omonimo.
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Offline paolo m.

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Re:Quella volta che...
« Risposta #17 il: 22/01/2014 11:26 »
ecco la nebbia è una brutta bestia, specie se si sta in quota su distese di pietre senza riferimenti...
esatto, era proprio il fatto di essere nel nulla, forse anche di essere impotenti perchè non sai più dove sei, a trasmettere quella sottile sensazione di paura...

Offline polp960

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Re:Quella volta che...
« Risposta #18 il: 22/01/2014 13:12 »
alleluja polp, il "guardonismo" è davvero pessimo anche nei forum :)
...chiedo venia... penitenziagite... :)

Offline polp960

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Re:Quella volta che...
« Risposta #19 il: 22/01/2014 13:35 »
esatto, era proprio il fatto di essere nel nulla, forse anche di essere impotenti perchè non sai più dove sei, a trasmettere quella sottile sensazione di paura...

concordo, la nebbia è infida, mi è capitato di aspettare per 6 ore abbondanti al Rif. Brentari il ritorno di un amico (ostinato, contro il mio parere..  >:( ). Salito in vetta al Cima D'Asta, è scesa la nebbia e ha perso la traccia di salita prima della Forzeletta, probabilmente scendendo verso il Col del Vento, il gestore chiudeva quel giorno il rifugio e ci ha chiesto quale auto avevamo, se alla sera era ancora al parcheggio allertava, abbiamo acceso un fuoco con dei legnetti per fare fumo di segnalazione, quando ho sentito in lontananza l'eco del mio nome ci siamo rinfrancati (eravamo in tre), è rientrato presso il rifugio, stremato, all'imbrunire, prima l'ho abbracciato poi gli ho dato una vagonata di parole...
In questi casi un GPS Cartografico oltre alla dotazione standard ti toglie dai guai.

Offline AGH

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Re:Quella volta che...
« Risposta #20 il: 22/01/2014 13:46 »
, prima l'ho abbracciato poi gli ho dato una vagonata di parole...
In questi casi un GPS Cartografico oltre alla dotazione standard ti toglie dai guai.

si ecco, in questo caso un gps, ma anche uno smarthpone col gps, ti può togliere dai guai :D
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Offline paolo m.

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Re:Quella volta che...
« Risposta #21 il: 22/01/2014 13:54 »
si ecco, in questo caso un gps, ma anche uno smarthpone col gps, ti può togliere dai guai :D
all'epoca non avevo neanche il cellulare normale, figurarsi la smathphone...  ;)

Offline Normanno

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Re:Quella volta che...
« Risposta #22 il: 22/01/2014 15:58 »
Grazie al cielo non ho avuto nessuna esperienza paragonabile a quelle di Pianmasan o di polp960 però mi è capitato una volta di sentirmi mancare in escursione. Era credo luglio del 2005 e con la mia ragazza (ora mia moglie) dovevamo entrambi fare le cure termali (inalatorie) a Battaglia al mattino per una settimana; un amico dell'università ci invita a fare la strada delle Gallerie sul Pasubio e noi: " OK ;), ci troviamo sulle 10 a inizio percorso così prima riusciamo a fare le cure!". Sicuramente c'era l'influsso delle malefiche terme però forse avevo anche caricato troppo lo zaino e fuori dalle gallerie sulle rocce faceva un caldo infernale, fatto sta che ad un certo punto ci fermiamo (non ricordo più per quale motivo) e io guardo in alto un attimo la montagna sopra di me e improvvisamente mi si restringe il cono visivo e in un secondo diventa tutto nero, non vedo più niente e, pur sentendo gli altri chiacchierare non riesco subito a scuotermi dallo strordimento. Sarà durato forse 6-7 secondi e sono riuscito a rimanere in piedi, poi la visione è tornata, mi sono appoggiato alla roccia ed ho fatto finta di niente, nessuno si era accorto di niente  :). Poi per il resto della giornata ho badato bene a non strafare ;D. Mai più fatto gite dopo le terme d'estate!!

Offline polp960

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Re:Quella volta che...
« Risposta #23 il: 22/01/2014 17:20 »
si ecco, in questo caso un gps, ma anche uno smarthpone col gps, ti può togliere dai guai :D
..anche saper rinunciare! :)

Offline paolo m.

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Re:Quella volta che...
« Risposta #24 il: 22/01/2014 17:23 »
e improvvisamente mi si restringe il cono visivo e in un secondo diventa tutto nero, non vedo più niente
mi permetti di fare lo spiritosone visto che tutto è andato bene?

messa così sembra la pubblicità di una famosa briosche  ;D

Offline climbalone

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Re:Quella volta che...
« Risposta #25 il: 22/01/2014 18:10 »
Citazione da: polp960
..anche saper rinunciare! :)
Proprio così, questa è la via maestra per non inguaiarsi, anche se non sempre è sufficiente, come dimostrano alcuni racconti.

Per me rischi e paure maggiori, sebbene si tratti solo di un paio di evenienze senza conseguenze, sono legati all'arrampicata. Un temporale in parete a circa 3000 m è stato l'episodio più degno di nota.

Una volta invece mi sono perso nella nebbia durante un'escursione in montagna, quota di partenza circa 1200 m, quota di arrivo 2300 e rotti. A onor del vero, era di fatto un allenamento di corsa in montagna, che allora praticavo. Allora abitavo in Piemonte (zona Canavese). Stavo salendo sulla Punta Quinseina, mai salita prima. Era fine ottobre, ero in tuta da ginnastica e scarpette da corsa. Avevo un marsupio con un po' di bevanda e basta. Era il 1995, anno più anno meno, non avevo con me nessuno "strumento": altimetro, bussola, telefono cellulare...

Non voglio dilungarmi, dirò solo che al ritorno, dopo essere andato completamente fuori direzione a causa della nebbia fittissima, dopo una lunga e avventurosa discesa nella boscaglia spesso fitta di rovi, lungo greti di ruscelli e scivoli di roccia, e dopo aver ritrovato la civiltà, quando ormai era quasi buio e disperavo di uscirne senza bivaccare all'addiaccio, ero spostato di 7 Km rispetto al punto di partenza, tutto lercio e pieno di graffi.

Non avevo mai fatto l'esperienza della nebbia fitta su un percorso con sentiero mal segnato e traccia molto labile.
E' stata una sana e istruttiva lezione.
 :)

Offline billyLumberjack

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Re:Quella volta che...
« Risposta #26 il: 22/01/2014 19:01 »
seppur la mia esperienza alpinistica sia breve è a tratti intensa, in particolare l'anno scorso in Novembre un amico appassionato di arrampicata mi chiama per una via a più tiri qui ad Arco.
La via in questione è il pilastro Themis, cerco di fargli cambiare obiettivo in quanto il mio allenamento allora non era sufficiente per 6 tiri di 6a, ma lui desiste.

Come se non bastasse la difficoltà gli impegni della giornata ci costringono a partire di fretta da Rovereto alle 14.00, arriviamo all'attacco alle 15 e iniziamo ad arrampicare con una certa fretta.
Alla fine del 4° tiro il sole se n'è già bello che andato e l'unica frontale che abbiamo già funziona da qualche minuto.
Decidiamo quindi di scendere in doppia e non continuare.
Il resto è un'adrenalinico passaggio di lampada frontale tra una sosta e l'altra e manovre di corda doppia eseguite al buio della valle dei laghi.

Fortunatamente (grazie ai corsi cai) posso far tesoro di certe esperienze

Offline Normanno

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Re:Quella volta che...
« Risposta #27 il: 23/01/2014 15:28 »
mi permetti di fare lo spiritosone visto che tutto è andato bene?

messa così sembra la pubblicità di una famosa briosche  ;D

Proprio così! Però nella realtà era meno simpatico!

Offline paolo m.

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Re:Quella volta che...
« Risposta #28 il: 23/01/2014 15:44 »
Immagino bene che nella realtà siano stati attimi di paura, ma se non fosse andato tutto bene non mi sarei mai permesso di scherzarci su  :)

Offline Normanno

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Re:Quella volta che...
« Risposta #29 il: 27/01/2014 14:25 »
Non avendone mai avuto la necessità - e sperando di non aver mai occasione di fare la prova - mi sono sempre chiesto: ma quanto costa il volo dell'elicottero per il soccorso alpino, compreso tutto il personale di soccorso e quello che si deve occupare del veivolo? Immagino che se il soccorso è "vero" il servizio sia gratuito - come una normale ambulanza - ma se si tratta di qualcuno che chiama il soccorso solo perchè è stanco oppure perchè lì per lì si sente male ma poi risulta che non aveva niente di che, cosa gli viene addebitato e da chi?