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Veneto / Re:DOLOMITI AMPEZZO - ORTE DE TOFANA escursione bellica
« Ultimo post da AGH il 06/10/2023 15:57 »
Giro semplicemente fantastico, come le foto! Complimenti! Sono proprio i giri che mi piacciono, grazie per la condivisione in posti un po' lontani che difficilmente potrò vedere! Grazie!
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Bello, grazie per la condivisione!
Certo che farsi il Vallon di Ra Ola in salita è pura follia!
L'ho visto dall'alto alla fine della Cengia Paolina, e mi è bastato.
Quella zona è piena di vecchi sentieri con testimonianze della Grande Guerra ed alcuni sono nella lista dei desideri.

Grazie.
Premetto che inizialmente l'idea era di dormire al bivacco Baracca degli Alpini sul Formenton e, il giorno dopo, andare agli Orte e quindi (solo) scendere Ra Ola. Purtroppo/per fortuna, ho telefonato a Cortina e appreso che - causa frana in movimento - l'accesso al bivacco e il sentiero che portava a Ra Ola dall'alto era chiuso!
Quindi, sconvolto il piano, non ci rimaneva che salire e scendere Ra Ola.
Stando alle relazioni, sapevo e temevo le condizione del vallone, descritto come molto rognoso, per il fondo che cambia repentinamente e che richiede molta attenzione, ma di necessità virtù...
In tutta onestà, forse perchè mi apsettavo il peggio, devo dire che non abbiamo avuto particolari difficoltà:
certo, in salita è lunghetto, ma posando bene i piendi, coi (essenziali) bastoncini e con le dovute pause, lo abbiamo risalità senza nessun patema o difficoltà.
La discesa, che più temevo, in realtà si è rivelata fattibilissima, tutta: certo, occorre un pochino di esperienza per scegliere le "vene" di ghiaia giuste per scendere sul fondo che ti fa "scorrere" in modo controllato e salvando le gambe, e poco faticoso, scendendo affiancati.
Quindi, è soggettivo e certamente le condizioni cambiano nel tempo, ma, alla fine, posso dire che per nessuno di noi possa essere definito come simpaticamente tu l'hai definito una "follia".
Ci sarebbero gli altri accessi "militari" per evitarlo, come (credo tu ti riferisca a quello) il sentiero dei "due alberi", di cui ho individuato l'inizio:
si trova una relazione in rete e non lo presenta come semplice, nella parte finale, divorata dai mughi. Ma che pure io ho ancora nei miei desiderata.
Chissà che magari il Forum possa diventare anche un motivo di incontro/confronto e si possa organizzare una "spedizione" assime.





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Estero / Re:Spagna - Il Camino Portugués Centràl
« Ultimo post da Locontim il 03/10/2023 18:32 »
Pdf 7a tappa

Tappa 7. O Milladoiro – Santiago
http://www.cralgalliera.altervista.org/VacEst023L.pdf

Aggiornato il file:  http://www.cralgalliera.altervista.org/VacEst023H.pdf
aggiunto link dove si vede come il luogo della cena si sia ottimamente comportato in una competizione...

Cartine cittadine:
http://www.cralgalliera.altervista.org/SantiagoCartina.jpg
http://www.cralgalliera.altervista.org/MappaLaCoruna.jpg

Testi sul ‘Camino’. Un interessante libro sul Frances da Saint Jean Pied de Port, da leggere!
https://vamosasantiago.altervista.org/il-libro-vamos-a-santiago/ 

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Pdf La Coruna e varie

A breve... Un Idea 74:
Cronaca; 6 tappe e mezzo per Santiago e contorni vari

PDF Epilogo. La Coruna; la cittadina con una penisola a T
http://www.cralgalliera.altervista.org/VacEst023M.pdf

Credenziale, Certificato distanza e Compostela
http://www.cralgalliera.altervista.org/CredenzialeCompostela023B.pdf

Tabella valutazione strutture ricettive           
http://www.cralgalliera.altervista.org/TabellaStruttRicet023.PNG

Utili. 
Statistiche
https://www.camminosantiagodecompostela.it/dati-e-statistiche/?expand_article=1
Rende l'idea per il 2022, ma, attenzione, i numeri, se paragonati fra di loro (in due differenti casi), non tornano…

Trasporto bagagli:
https://caminofacil.net/


http://www.cralgalliera.altervista.org/CaminoPortugCen023.htm
 
(premuto il link, per rendere visibili le novità e non caricare una pagina che è già in memoria, è necessario schiacciare F5 per aggiornarla…)


Buen camino siempre
Maurizio
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Veneto / Re:DOLOMITI AMPEZZO - ORTE DE TOFANA escursione bellica
« Ultimo post da DDT il 03/10/2023 18:12 »
Bello, grazie per la condivisione!
Certo che farsi il Vallon di Ra Ola in salita è pura follia!
L'ho visto dall'alto alla fine della Cengia Paolina, e mi è bastato.
Quella zona è piena di vecchi sentieri con testimonianze della Grande Guerra ed alcuni sono nella lista dei desideri.
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Belle, grazie.
Se rinasco...
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Ecco qualche foto di aggiornamento, come richiesto da pianmasan.


L'imbocco del sentiero verso nord sembra innevato, ma è grandine. Non incoraggiante


Cenge delicate ma gestibili, in quanto la grandine era morbida.


Vista su Borgo, Telve e Torcegno


Infilata su val di Sella e laghi


Il già citato punto critico. A parte il canalino al centro (che abbiamo usato), sembrano esserci due tracce: una più labile alla base della frana centrale (probabilmente quella originaria), e una più a sinistra, più evidente e forse a sua volta interessata da una frana. In ogni caso dall'alto non abbiamo avuto la percezione che fosse facilmente percorribile.


Anche nel vallone che sale a bocchetta Kempel ci sono due tracce. Quella alta (che abbiamo seguito perché volevamo poi risalire il vallone) è sicuramente più vecchia e un po' rivegetata, ma si passa. In ogni caso, da nessuna delle due tracce la risalita del ghiaione è problematica.
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Veneto / DOLOMITI AMPEZZO - ORTE DE TOFANA escursione bellica
« Ultimo post da NicolaBassano il 02/10/2023 18:24 »
Visto che questo settembre regala delle giornate ideali, almeno dal punto di vista della stabilità, riesco a programmare questa escursione, da tempo nel cassetto: gli Orte de Tofana.
Scarsissime (ne ho trovata una!) relazioni, sia in rete che cartacee. La spinta è data dall'interesse storico in quanto questa cimotta, strapiombante su tre versanti, è stata un importantissimo caposaldo italiano durante la Grande guerra, dominando l'accesso della Val Travenanzes e tutta la prima linea austriaca. Oggi è pressoche ignorata, oscurata da altri itinerari, bellissimi e molto più prestigiosi.
In sostanza è il prolungamento finale, a nord, del gruppo delle Tofane: gli accessi sono un paio, oggi dimenticati e di difficile individuazione e percorrenza, che ne risalgono le pendici boscose e baranciose, risalendo diverse cenge, seguendo gli originari accessi militari.
Un terzo, che noi faremo, che permette l'accesso risalendo il bellissimo, ma rognoso, Valon de Ra Ola, con pendenze che si spingono sui 40 gradi, ed un terreno non facile. Giunti quasi in testa al vallone, si imbocca una forcella (che proveiene dalla famosa cengia Paolina) e si segue una bellissima ed aerea cresta che conduce agli Orte.

Il Vallon de Ra Ola che dovremo risalire, quasi fino in cima; la cupola baranciosa a destra sono gli Orte de Tofana






dopo un'ora di avvicinamento, finalmente entriamo nel Valon di Ra Ola, la cui prima parte è attraversata da un torrente che a un terzo circa, affiora dalle ghiaie.
upload pic

Il vallone, inzialmente stretto, costringe a risalire lungo il greto del torrente, poi a metà si allarga, quindi nella parte finale si restringe di nuovo.
Da cartografia, vi passa il sentiero Cai 407 (puntinato) che, tuttavia, di fatto non esiste nè "fisicamente" nè come segnalazioni, essendo questo vallone continuamente sconvolto da frane o dilavamenti ad ogni pioggia.
Sullo sfondo, a sinistra il Taburlo (postazione austrica) e a destra la Croda Rossa e la Croda de R'Ancona (anch'essa austriaca): in basso il pian de Loa, ampia zona boscosa, dove scorrono e confluiscono il Rio Travenanzes, il Rio Fanes, il Ra Valles, intersezione strategica di molte valli, oggi, dal punto di vista escursionistico, allora, militare.


La salita è lunga (sono circa 800 metri di dislivello di ghiaione) e faticosa, un passo avanti e mezzo indietro, alternado tratti in cui o si smuove tutto o il terreno è durissimo con sopra solo infido ghiaino.


Nella parte alta si comincia a intravedere la luce, in tutti i sensi, e le incredibili forme delle pareti laterali.


Retrospettiva


Ma ancora ce ne è.... e si arranca...


La forcella alla testata del vallone, circondata da guglie bellissime che sembrano attenderti al varco


Ma non è quello il nostro valico, non oggi almeno. Noi prenderemo una forcellina in sinistra orografica, eccola, al sole.



Riguardando il vallone percorso dall'alto, appare in tutta la sua bellezza.


In forcella


Ed ecco gli Orte de Tofana: il cimotto là in fondo, al termine di questa cresta.


La crestina va percorsa con attenzione perchè abbastanza friabile: da un lato, si precipita nel vallon de Ra Ola, dall'altro, uno scivolone sarebbe difficilmente arrestabile, con possibile volo finale di centinaia di metri più sotto, in Val Travenanzes


Si intravede una postazione. La vetta a sinistra, in penombra è il Vallon Bianco, caposaldo austriaco.


Visitiamo un paio di postazioni: sembra sia tutto finito qualche anno fa.
Riportano i libri (Viazzi - Le aquile delle Tofane) che qui, sugli Orte, durante la guerra le truppe austriache erano riuscite a portarsi a pochi metri da quelle italiane; ma che, nelle ristrettezze della vita a quelle quote, specialmente in inverno, vi fosse una sorta di implicito armistizio, tanto che - così narrano i protagonisti - non vi fossero schermaglie; anzi, i drappelli si spartivano i pochi alberi presenti, ad uso riscaldamento; addirittura si arrivò al punto che gli ufficiali austriaci e italiani si trovassero in una baracca per "il caffè". E questo "andazzo" proseguì indisturbato finchè non ne giunse voce al comando italiano che ordinò l'arresto immediato dell'ufficiale austriaco alla prima occasione. Cosa che avvenne e a cui seguì, per ritorsione, la fine dell'"armistizio" e la ripresa delle ostilità tra le due fazioni.

Chissà se era qui che si beveva il "caffè dell'amicizia"...






Da qui si intravedono altre postazioni a picco sulle pareti, una baracca che sembra ancora del tutto integra ma per noi non è raggiungibile, in sicurezza.


Una pausa veloce con immensi panorami.




E' ora di rientrare e ripercorrere la cresta, bellissima, e poi ridiscendere il valon de Ra Ola: richiederà attenzione e, soprattutto, dovremo ancora cercare una postazione direi "unica" e "leggendaria" che, a sua volta, richiderà del tempo, dovendo essere trovata ad intuito sulla base di pochissime e vaghe informazioni.






Si inizia la calata nel vallone





Verso la parte finale, ci accorgiamo di un particolare, non notato durante la salita a testa bassa:
una postazione italiana su una cengia, con le travi delle baracche ancora visibili.



Dopo circa un'ora e mezza di ricerche, vagando per il bosco, tra tracce che appaiono e si perdono nella vegetazione e aggirando salti rocciosi, carta ed altimetro alla mano e con un po di fortuna, ci imbattiamo in ciò che speravamo di trovare e vedere coi nostri occhi: il Cirmolo della sentinella



Stando alla ricostruzione di quanto tramandato dai "vecchi" e riportato in una sorta di "libro di vetta" riposto al suo interno, durnate la guerra, quest'albero fu scavato da un alpino che creò al suo interno una vedetta, una sorta di garitta (sultronco si nota l'intaglio dove era collocato un tetto di lamiera; la postazione permetteva di controllare, inosservati, i movimenti nemici sulla frontistante prima linea.
L'albero, centenario, è tutt'ora vivo.
Una "postazione" se così si può chiamare, veramente unica. Come unica, incredibile e quasi commovente direi la forza di questa pianta, così mutilata a vita per uno scopo così assurdo e di breve durata.

Itinerario veramente meraviglioso, in totale solitudine (sabato). Circa 20 km di sviluppo, per un dislivello di 1600, compresi circa 400m per la ricerca del Cirmolo della sentinella.















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16/09/2023
Torno sempre molto volentieri nella Campa: una zona isolata del Brenta, pochissimo frequentata per le distanze e per i dislivelli, che però offre panorami eccezionali e molte cime alla portata di ogni buon escursionista.
Il mese migliore è ottobre, quando i larici si infiammano ed il mix tra rocce bianche, erba gialla
e cielo azzurro (si spera) da una sensazione di pace e tranquillità.
Per una volta ci vado in settembre, visto che quest’anno non ho fatto nessuna escursione nel Brenta: obbiettivo di giornata sono il Cimon della Campa e Cima Valscura.
Il park è il solito nei pressi di Malga Arza, come pure il SV 370 che porta a Malga Loverdina e poi a Malga Campa.
Lo lasciamo però a metà strada tra le due malghe, a circa quota 2000 m, per seguire la traccia che porta in Val d’Inferno.
All’omonima bocchetta deviamo a sx verso il Passo di Val Strangola, su un bel sentiero che rimane in quota sotto parete: è la seconda volta che ci passo ed in entrambi i casi la visibilità è quasi nulla per le nebbie.
Raggiunto il passo il cielo inizia ad aprirsi, aggiriamo a sx il monte La Rocca su una buona traccia e senza perdere dislivello risaliamo per prati andando ad intercettare il SV 369 ormai nelle vicinanze della bocchetta di Valscura.
Alla forcella abbandoniamo la traccia e ci spostiamo a sx: seguendo gli ometti passiamo sotto le fasce rocciose del Cimon della Campa e risaliamo il vallone che separa di Cimon dalla Valscura.
Zigzagando tra verdi, rocce e ghiaie si arriva in cresta: la seguiamo verso O per Cima Valscura, arrampicando su roccette di I grado con un unico passaggio di II un po’ esposto.
Ritorniamo sui nostri passi, notando anche che da un intaglio è possibile scendere per ghiaie in Val di Santa Maria, utile se si dovesse andare verso la Sella del Montoz oppure per concatenare la salita con il Termoncello.
Anziché scendere dal punto in cui avevamo raggiunto la cresta, proseguiamo verso E per il Cimon della Campa: qualche facile roccetta all’inizio e poi la lunga dorsale erbosa fino alla vetta.
Rientro per la stessa via verso la Bocchetta di Valscura e poi verso Malga Arza.
Alla Bocchetta di Val Strangola facciamo una breve digressione verso le 3 Cime di Val Strangola.
Salita su verdi e poi ghiaie e roccette: facile la 1^, delicato raggiungere la 2^ e la 3^ per l’infido ghiano e la friabilità delle rocce.
Foto:


Dalla Bocchetta di Val Strangola: La Rocca e più lontano Cimon della Campa e Cima Valscura


Bocchetta di Valscura


Sotto le pareti del Cimon della Campa


L’ampio vallone da risalire


In cresta verso Cima Valscura


Dietro di noi il Cimon della Campa


Ultimi metri della facile cresta


Cima Valscura nord-ovest che non saliremo


Dalla cima O verso la principale


Verso il Cimon della Campa


Il passaggio ostico in discesa


Intaglio per eventuale discesa in Val di Santa Maria, sullo sfondo Cima di Santa Maria, Crozara della Campa e Termoncello



Ancora Cima Valscura


La dorsale del Cimon della Campa




In discesa


Salendo alle Cime di Val Strangola




Sfasciumi e roccia friabile per salire sulla 2^ e 3^ cima


La traccia, 17 Km, D+ 1350 m
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Salite oggi  le 2 cime, giornata stupenda :)
Seguirà relazione, comunque dovevate stare all'interno del canale che avete attraversato da destra a sinistra.

PS la quota nel titolo del topic è sbagliata: la orientale è 2780 m e la occidentale 2816 m.
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Non hai qualche foto da mostrare?
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