Autore Topic: [MONTE ROSA] Punta Dufour 4630 m (cima mancata) - da Zermatt (Svizzera)  (Letto 14882 volte)

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Offline ferri

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[MONTE ROSA] Punta Dufour 4630 m (cima mancata) - da Zermatt (Svizzera)

Sabato 1 e domenica 2 giugno 2009, con due amici  abbiamo tentato la salita alla cima più alta del gruppo del Monte Rosa, a cavallo tra Italia e Svizzera, salendo da Zermatt 1600m, cari(ni)ssimo paesino, off limits alle auto a motore, posto proprio sotto il Cervino 4400m.
L’idea è quella di pernottare alla MonteRosaHutte a 2750m, salendo dal lunghissimo ghiacciaio e poi tentare la cima l’indomani con un salto di quasi 1900m sfruttando il bel tempo previsto in zona.
Dopo il salasso elvetico per parcheggio, trenino, funivia - che ci lascia a 1800m - alle ore 11 iniziamo a salire sfruttando ove possibile le morene del ghiacciaio.
Ci rendiamo subito conto che ci sono crepi lungo la traccia ma per chissà quale insondabile e stupida ragione non ci leghiamo in cordata (pessima presunzione…).  Dopo 5 - 6 ore - con una buona dose di fortuna visti i crepi schivati - arriviamo alla hutte , rendendoci subito conto che la cima non sarà facile l’indomani. Alla hutte ci sono i soliti tre simpatici bergamaschi (che poi saranno i soli a raggiungere la cima l’indomani). Il Cervino è davanti a noi con la sua parete che per me è una sfida alle leggi della fisica e della ragione.
Si va a dormire perché alle tre del mattino si fissa la partenza. Alle 3.30 riusciamo a partire con una neve finalmente portante e su tracciato sicuro senza crepi. Saliamo veloci dietro Francesco che vi era stato (tentativo fino a 4000…vento) un mese prima e ricordava bene il percorso di salita. Alle 4.30 con le prime luci dell’alba siamo al delicato traverso: unico dei tre, decido di togliere le ciaspole e infilare i ramponi, operazione tutt’altro che agevole in pieno pendio  ma che mi rende tranquillo …  “siamoappenapartitienon èilcasodirischiarequapenso” . Poi finalmente il terreno riprende a salire con pendenza costante. Lasciamo il Liskamm con il suo famoso scivolo nord sulla nostra dx e sempre l’impassibile Cervino dietro di noi rimane illuminato dalle prime luci.
Non sono mai stato così in alto quindi decido di darmi una tabella: ogni ora 300 m di salita regolare e 5’ di pausa, alimentandomi e bevendo ogni volta. In questo modo salgo a 3400, a 3700, a 4000. Arriva poi il vento gelido … una cordata che ci precede e che punta alla Nordend (forcella e cima a sx della Dufur) ci fa sbagliare strada, perdere un ora di tempo e cento metri di dislivello…
Ripuntiamo alla sella a dx della Dufur: è la parte più difficile sia per la quota, sia per la neve e i possibili crepi. Siamo sopra i 4000 e la neve non è portante: c’è un freddo becco ma anche un sole che picchia in testa … boh.
A 4300 dobbiamo togliere le ciaspole, non ci tengono più nei zigzag stretti e puntiamo diritto per diritto, alla forcella a 4350m. Ci arriviamo esausti alle 10.

I bergamaschi si erano appena legati e con picca e ramponi attaccano il pendio finale.
Ci vediamo su! ci dicono … noi ci guardiamo perplessi e rispondiamo … …………. che noi non si va! Troppo poche riserve di forza e lucidità per affrontare gli ultimi 300 m dove non si può sbagliare: non sapevamo nemmeno se si dovesse arrampicare oltre che salire il pendio …

Oltre la forcella si vedono Punta Gnifetti con Capanna Regina Margherita – il rifugio CAI più alto d’Italia a 4500m), la Zumstein, di scorcio il Castore e Polluce, Cima Nera, cima Parrod, cima Giordani.

Scendiamo con calma, legati stavolta, e in tre ore si è di nuovo alla MonterosaHutte; poi da lì in altre cinque ore – ore 18.30 - siamo giù, con la disavventura di una ciaspola TSL divelta sui perni laterali e caduta in un crepo e con la funivia che chiude alle 18.15. risultato una altra ora buona per rientrare a Zermatt. Poi treno e parcheggio… risultato: a casa ore 1.30.
Ciao Svizzera per un po' staremo in Trentino...

1°gg – 1000m – 5 ore
2°gg – 2000m – 7 ore (discesa 3000m, 8 ore)
EEA

foto lunedì prox



Offline AGH

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ebbravo ferri :)

Ma la neve non portava? Strano a quelle quote...
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donkey71

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Bravi comunque, conosco la via italiana...mi pare tu abbia fatto invece quella svizzera, cioè da nord. Non è certo un'ascensione banale, mi par ovvio. A quattromila, l'aria è molto più fine che a tremila e quindi serve esser in ottima condizione fisica e far un decente acclimatamento...e questo mi pare l'avete realizzato sul campo. Ma fa parte del gioco, mi par di capire non ci sei così abituato. La parte finale della Dufour per la via svizzera, da quel che so, non è certo così difficile ma comunque da affrontare con giudizio. Sicuramente più semplice di quella della via italiana, quella che sale la dorsale sud-est che io conosco....via aerea ma sicura, qualche passeggetto più impegnativo su roccia, la pendenza rimane accettabile. Scusa però se lo sottolineo, i crepacci sul Rosa son sempre stati temibili...io vedo assolutamente obbligatorio LEGARSI! Una traccia più o meno marcata non è garanzia comunque di portata...e te lo dico per esperienza personale. Mi colpisce invece l'utilizzo delle ciaspole su questo tipo di montagne, io non le ho mai usate e le vedo un accessorio anche pericoloso per certi aspetti...in genere le temperature garantiscono neve portante, anche se non posso conoscere le condizioni del Rosa in questo periodo. Sulle Alpi francesi nei giorni scorsi, neve ancora tanta ma ben portante e freddo parecchio, crepaccioni già in vista ma abbastanza sicuri. Avete comunque fatto una giusta scelta a rinunciare se non c'era forza e lucidità...la discesa poteva rivelarsi pericolosa se le gambe e la testa non sono ben collegate. Ed in effetti l'ultima parte della ascensione alla Dufour, richiede concentrazione...dici bene, non si può sbagliare.  ;)
Sicuramente le foto che avrai scattato saranno di buona consolazione, son certo tornerai prima o poi a riprenderti la vetta...che è una gran bella vetta. Che poi magari ti porterà a bramare la Nordend, per me molto più bella...soprattutto se si percorre la cresta sud, assolutamente MAGNIFICA anche se riservata ad un alpinismo tecnico, abituato su questo tipo di terreni.

Complimenti sinceri per la tua bella "tirata", il secondo giorno è stato sicuramente "spaccante"....la montagna esige sacrificio. E quando si torna, anche se magari con un po' dentro di sè il senso della sconfitta, non si può essere che felici. Le montagne son lì ad attenderci, senza fretta. Mi aspetto (e credo anche gli altri) una tua nuova puntata... :) :) :)
« Ultima modifica: 07/06/2009 10:31 da DONKEY »

Offline AGH

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Mi colpisce invece l'utilizzo delle ciaspole su questo tipo di montagne, io non le ho mai usate e le vedo un accessorio anche pericoloso per certi aspetti...

pure io mi sono un po' meravigliato per le ciaspole. Di solito a quelle quote si usano i ramponi, la neve è dura al mattino ma poi tende a mollare, ma di solito resta portante perché vecchia e trasformata... (a meno che non abbia nevicato il giorno prima)... sul ripido poi le ciaspole, come nei traversi, sono infide, nulla eguaglia la sicurezza che ti possono dare i ramponi
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Offline Man

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Fanttastico Ferri, e' molto godibile leggere di queste avventure per me assolutamente 'marziane'! (l'unico aspetto 'umano' sono le ciaspole; a parte le critiche tecniche, che immagino farai bene a prendere molto sul serio, mi piace l'idea di uno sopra ai 4000 metri in ciaspole :)). Aspetto le foto, immagino spettacolari.
Un solo consiglio, dal basso: prudenza!! :)
Aut tace aut loquere meliora silentio (taci o di' cose che siano migliori del silenzio)

Offline Guido

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ebbravo ferri :)

Ma la neve non portava? Strano a quelle quote...

magari a quelle quote conserva ancora caratteristiche invernali all'ombra...


chapeau ferri! non posso far altro che rifarti i complimenti.  :)
"...sarà da chiedersi se esistano ancora escursionisti capaci di divertirsi sulle medie difficoltà, per trovare sè stessi anche in una giornata senza ambizioni, trascorsa serenamente all'insegna della natura più delicata." Giampaolo Sani

Offline AGH

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magari a quelle quote conserva ancora caratteristiche invernali all'ombra...

giusta osservazione! E' che ormai ho la mente focalizzata sui terribili marcioni primaverili, l'anno scorso mi hanno fatto penare... questo inizio stagione ho sempre trovato neve compatta e portantissima... però giustamente come dici tu in alta quota le cose cambiano
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Offline ferri

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allora,
per quanto riguarda la neve
dai 3000 in sù la notte prima c'era stata una bufera di neve che ha messo giu' circa 20-40 cm di neve fresca e che il giorno dopo non s'era ancora trasformata. Abbiamo usato le ciaspole poichè vi erano le condizioni per usarle.
Non si potevano usare in due punti
- sul traverso con neve ghiacciata
- sul pendio finale in quanto lo strato di neve fresca da 40 cm scivolava sul pendio sottostante di neve ghiacciata

metto un po' di foto
anche se mi rendo conto ora che non rendono e sono un po' bruttine...
in salita ne ho fatte ben pochè.



Offline ferri

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Offline ferri

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Offline ferri

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Offline AGH

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bellissime, altro che bruttine!  :P
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Offline mantovani.marco1

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caspita che bei paesaggi!! complimenti!!  :o

Offline ferri

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sulla foto 8
la dufourspitze 4650 è la puntina a dx, quindi sale il primo pendio poi si deve prob scendere e risalire le roccette del secondo....

allego piantine che avevo recuperato della via italiana da sud ... e che effettivamente parlano di affilata cresta sud est - diciamo che pero' il versante nord del rosa con i suoi crepacci, con i suoi seracchi e con le salite un po' d'antan rende l'ambiente molto piu' suggestivo del versante sud.

la stessa monterosahutte è mal collocata
dovrebbe essere almeno 500 m piu' in alto per dare l'attacco alla vetta e invece è addirittura in costruzione un nuovo rifugio a soli 50 metri piu' in alto. ...
scendendo ci saranno passati sulla testa non esagero 30 voli di elicotteri da trasporto da zermatt!





Offline Guido

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bellissima la foto del cervino all'alba, veramente extra-terrestre.
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