GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

ESCURSIONI IN MONTAGNA => Escursioni fuori dal Trentino => Resto_Italia => Topic aperto da: AGH - 15/10/2007 18:51

Titolo: [VAL D'AOSTA] Monte Bianco 4810m
Inserito da: AGH - 15/10/2007 18:51
Chi è mai stato sul M. Bianco?
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 16/10/2007 08:41
ma come nessuno??? Io si :D
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 16/10/2007 10:54
da piccola...non mi ricordo un tubo. A parte una idea generale vaga che, comunque, preferisco le dolomiti. Da più grande son passata per  aosta che mi sembra grigia come le montagne attorno, non prive di fascino ma grige... Ma se qualcuno mi porta vengo di corsa e sono pronta a cambiare idea sul grigio e a cercar quel mondo di colori che sicuramente m'è sfuggito
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 16/10/2007 11:15
cri ti hanno portato sul Monte Bianco da piccola???? Ellamadonna  :o
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 16/10/2007 15:37
niente sostanze per ora...
solo del CONDRAL per cartilagine del ginocchio un po' marcetta...che probabilmente non fa un tubo ma non si sa mai sia la panacea (23 euri a scatola, bisogna che funzioni!)
la mia mamma era una gran montanara e mi han parecchio portato in giro da piccina...
lo è ancora se è per questo, ma avendo più o meno l'età di AGH ora fa poco...Il tempo vola mannaggia, sembra ieri che le piantavo dei musi sui sentieri perchè ero STUFAAAAAAAAAAA e, in un battito di ciglia son passati più di 25 anni...
Scherzo Agh, tu sei un ragazzino!
La mamma però, classe 1941, la vorrei portare a far un bel giro dormendo in rifugio a luglio prossimo. Un po' me la sto studiando ben benino, ma mi sa che avrò bisogno di un po' di consigli da tutti voi, perchè, senza sostanze, potrei sottovalutar qualcosa e trasformar una bella occasione in una pura e semplice sfacchinata.
E poi, io vivo a 0 m s.l.m e in montagna, per quanto faccia o brighi, son sempre un ospite e se mi arriva un consiglio da chi ne sa di più ben venga!
Ma questo Monte Bianco?
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 16/10/2007 16:01
ma non ho capito, la vorresti portare sul monte bianco???  :o
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 16/10/2007 16:30
no! dolomiti...Magari brenta, mi avete intrigato parecchio con dei post...
la mamma è un tornado, ma devo cercar un percorso con dei punti d'appoggio, modificabile e non rigidissimo...mica possiam far il GR20 o la translagorai...Magari lei riuscirebbe anche, ma voglio qualcosa di moolto tranquillo e sereno...
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 17/10/2007 11:24
Enry69, ci sei poi andato a far la translagorai? Facendo preoccupar a casa per la scelta solitaria? C'eravam sritti su un altro forum dove io non vado più...Ora sono qui, dove si può parlare anche degli Hobbit...
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: enry69 - 18/10/2007 13:33
sapevo che non eri una sprovveduta!
Si, ti do conferma. Cinque giorni di fine settembre conservati appositamente per la trans. 
E' stata un'ottima occasione per testare i materiali di cui dispongo....ma è stata un'occasione ancor più ghiotta per testare le persone. Persone con cui uscivo abitualmente anche in quota e con cui penso non uscirò mai più. Da qui la decisione, peraltro felicissima, di andare il più spesso possibile in solitaria.
Non me ne voglia la consorte che so sempre preoccupata ma le ulime tre gite che ho potuto fare da solo me le sono proprio godute.
Tornando alla trans...posso solo dire che durante ques'ultimo anno, avevo talmente tanto studiato e mi ero talmente tanto informato e guardato foto e studiato itinerari e chiesto informazioni e ascoltato esperienze altrui e sognato la cosa, che quando son partito, credevo di averla già fatta...non so se mi spiego.
Unica cosa che mi è rimasta, tranne i magnifici ricordi dell'intero tragitto è che mi sono rirpomesso di rifare la cosa il prossimo luglio, meteo permettendo, proprio come l'avevo studiata: DA SOLO.
Qualcuno mi ha già detto....ma perchè non vai a fare qualche altro giro...magari le 13 cime sull'Ortles....oppure in carinzia....
Non se ne parla. Sono letteralmente innamorato dei Lagorai. E questo è tutto.
Vien da sè che questo forum sia l'ideale. :D
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: enry69 - 18/10/2007 13:44
...nell'altro forum (il fiemmeforum per chi legge) ci torno spesso. Anche in quel box trovo spesso buoni spunti e ispirazione. Gente simpatica.
Anton l'amministratore, se vai a vedere sulla lista utenti, è iscritto in questo forum, penso che lui e AGH si conoscano di persona...... ;)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 18/10/2007 13:44
Alla fine, Agh? son curiosa come un gatto: il TUO monte bianco?
non volevo mandar in vacca la discussione, anzi...
Ma tu non l'hai avuta l'impressione che le montagne della val d'aosta siano un po' meno colorate rispetto a quelle del trentino?
Non so, io ho fatto recentemente questo pensiero davanti all'arco ad aosta...Se le pietre delle vecchie case son prese dalle montagne vicine...Tipo sulle apuane ho invece avuto un'impressione più rosa...In Corsica, a nord, più verde-ardesia con tutti quei tetti di scisto, ma lì forse ero fuorviata dalla luce particolare che dà il mare non lontano. Da questo punto di vista la corsica è una disorientante sorpresa: odore di bosco dolomitico e, insieme, aria salata. Ma questa è un'altra storia, noi eravamo al monte bianco...
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 18/10/2007 14:00
Enry, sai che alle donne non scappa mai nulla, che siam meglio dei ris...
Da utente di altri forum, di sguincio guardavo sempre questo  forum da ospite. Un forum è come un bar: Io ho scelto questo. Mi piacciono sia i discorsi seri che si fan a crocchi davanti al bancone che quelli leggeri, deliranti, scherzosi. prima mi fermavo di corsa a prender un caffè," buongiorno, grazie, quanto le devo," ora mi fermo quasi esclusivamente qui, è diventato il mio bar. Praticamente Agh è il barista...
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: Nic - 18/10/2007 14:11
...In Corsica, a nord, più verde-ardesia con tutti quei tetti di scisto, ma lì forse ero fuorviata dalla luce particolare che dà il mare non lontano. Da questo punto di vista la corsica è una disorientante sorpresa: odore di bosco dolomitico e, insieme, aria salata.

Bellissima!Ci son stato 2 settimane. Che boschi e quanta acqua... una vera favola. Credo di aver fatto il bagno + bello della mia vita (finora) nella Valle del FAngu (nome che non rende giustizia) in acqua cristallina e CALDA di un torrente....
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 25/10/2007 11:39
UFFA!
Non passa collegamento che io non ritoni a questa discussione! Agh, tu lanci il sasso e poi tiri indietro la mano????????????
non posso dire che non ci dormo la notte perchè io sono un ghiro e sarebbe una bugia, ma sono curiosa...
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 28/10/2007 08:18
sapevo che non eri una sprovveduta!
Si, ti do conferma. Cinque giorni di fine settembre conservati appositamente per la trans. 
E' stata un'ottima occasione per testare i materiali di cui dispongo....ma è stata un'occasione ancor più ghiotta per testare le persone. Persone con cui uscivo abitualmente anche in quota e con cui penso non uscirò mai più.

questo è interessante :) Perchè pone il problema dell'affiatamento delle persone in montagna. Gente con la quale magari si va d'accordissimo in città, ma poi in montagna gli metteresti le mani addosso :) Tu henry perché hai deciso che i tuoi compagni non facevano al caso tuo?

Io sono sempre andato ANCHE da solo, e comunque mai piu di tre. Il numero ideale per me è due :) Se trovo compagnia sono contento, se non la trovo VADO LO STESSO :). La dimensione solitaria in montagna ha degli aspetti che non si possono apprezzare in due, e viceversa.

Riguardo al Lagorai, io ho fatto dei pezzi da solo con la tenda: e un tentativo in tre, abortito per via di una bella burrascata settembrina con neve :)

Comunque il percorso vero, quello integrale che parte dalla Panarotta (e non dal manghen!) è lunghissimo, grandioso e spettacolare: c'è ente che lo fa in pochi giorni ma secondo me va gustato con calma, almeno in una settimana. Molti anni fa avevo vagheggiato una traversata andata e ritorno (sul lato sud) con degli asinelli, idea naufragata per la defezione di uno della comitiva che si è rotto un piede.

Qui nel forum comunque c'e' una milanese tostissima (hoabonti) che ce l'aveva quasi fatta ma che ha dovuto desistere per una crisi mistica del fidanzato a Malga Lagorai :)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 28/10/2007 08:20
Alla fine, Agh? son curiosa come un gatto: il TUO monte bianco?

si ci sono stato, ma per lavoro, cioè filmando l'impresa di Corradini che ci è salito senza una gamba!!!  :o

E' stata una bella esperienza, ma una fatica mostruosa, se lo trovo posto il raccontino che avevo scritto a suo tempo... ciao :)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 28/10/2007 08:31
ecco, ho recuperato il raccontino :)

Quel che segue non è tanto il racconto dell'impresa epica e irraggiungibile di Gianfranco Corradini, invalido senza una gamba sulla vetta del Monte Bianco, ma la mia personale, che a 43 anni suonati mi sono ritrovato a dover scalare il Tetto d'Europa praticamente senza un serio allenamento. Ingaggiato come cameraman ufficiale, ho dovuto fare le riprese video senza elicotteri, muli o portatori. Tutto a pedagna insomma!

Ecco il resoconto di quelle due mitiche giornate...

Venerdi 13 agosto 1999
Partenza da Trento ore 2.00

Arrivo a Chamonix ore 7.30, e ricongiungimento con la nostra guida alpina che era già sul posto, il mitico e fortissimo Roberto Daz. Ci portiamo a St. Gervais Les Bains, ove c'è un trenino-cremagliera che sale fino a 2.300 metri sul versante ovest del massiccio del Monte Bianco.

Di qui attacchiamo il sentiero che porta al Rif. Tete Rousse a 3.167 metri, e quindi la bestiale parete di sassi e sfasciumi che s'inerpica fino al Ref. de l'Aig. Gouter, a ben 3.817 metri. Resisto benino fino a 3.000 metri. A 3.300 con mia grande meraviglia mi svolazzano intorno delle farfalle. Allucinazioni d'alta quota?
Mah! Con la quota e la fatica ognuno (siamo 8 in tutto) piglia il suo passo e ci disperdiamo. Allucinazioni o no, complice il mio deplorevole allenamento, comincio ad andare in crisi; accenni di crampi, una sete della madonna, le forze -e il fiato!- che calano a vista d'occhio. A quota 3.500 il mio altimetrino Casio va in "FULL" e subito dopo anche io. Scoppio come un palloncino insomma.

Sono improvvisamente senza forze, mi gira la testa, ho sonno, se ci fosse un letto mi ci butterei dentro a pesce. Provo a resistere ma niente, ogni 10 passi devo fermarmi e rifiatare. Arrivo faticosissimamente a 3.600, vedo il rifugio in cima a un picco roccioso che ci sovrasta, sembra lì a due passi ma saranno invece 200 metri di calvario. Mi devo fermare più volte, devo bere.

Riparto ma ri-crollo poco dopo, mi rifermo a mangiare qualcosa. Guadagno altri cento metri, 3.700, lo stramaledetto rifugio sembra vicino e allo stesso tempo stramaledettamente lontano. Gli ultimi duecento metri sono attrezzati, una specie di ferrata. Uno degli accompagnatori che nel frattempo era arrivato in cima scende a vedere come me la passo :( Mi prende lo zaino per alleggerirmi. Mi gira la testa, poco dopo arriva il capo guida-alpina che mi aggancia una corda per sicurezza.
Risalgo gli ultimi 100 metri di dislivello che mi separano dal rifugio con "l'aiuto morale" del mitico Daz; mi sento un po' rinfrancato, mi tornano un po' le forze grazie ai "beveroni" energetici e alle barrette di Muesli con cui mi sono ingozzato per recuperare :D

Arrivato in cima ansimante, scatta la foto di rito con applauso pietoso :D
Cacchio, 3.817 metri, è il mio record personale :D Il precedente era il Cevedale, a 3.769, ma risalente a vent'anni fa, quello più recente l'anno prima, il Vioz a 3.600 e rotti. Mangiamo piuttosto in fretta, bisogna andare subito a nanna perché domani la sveglia è alle 1.30 :((( Dopo cena, subito dentro il camerone-dependance a guadagnarsi un letto per la notte. Illusione. È tutto pieno, ci dobbiamo stringere l'un l'altro, otto in cinque posti :(((


Sabato 14 agosto Ref. de l'Aig. Gouter m. 3.817

Alle 1.15 (una e quindici!!!) i fastidiosi cicalini degli orologi rompono il silenzio nel buio del bivacco. Alzarsi, lavativi! Inizia la laboriosa vestizione alla luce delle lampade frontali tra una marea di zaini, scarponi spaiati, calzettoni, picozze ramponi e caschi ammassati nell'atrio. Appena messo il naso fuori, l'orrore: un ventaccio tremendo sferza i lamieroni del rifugio e fa "ululare" le scalette e le passerelle di metallo. Freddo cane, saranno una ventina di gradi sottozero. Qualcuno scurisce in volto: 20 sotto qui, figuriamoci in cima... C'è chi non ha chiuso occhio per la quota, chi accusa nausee e mal di testa feroci.

Facciamo colazione veloci, una ragazza che ci accompagna non riesce a mangiare e bere nulla per la nausea. Io ho dormito quasi come un sasso (non foss'altro perché il giorno prima avevo dormito appena 3 ore) ma in compenso avevo un discreto mal di testa. Mi passano un Aulin.

Partiamo in 3 cordate distinte: una col mitico Daz e l'attrettanto mitico Corradini, che s'appresta a salire il Bianco senza una gamba con il solo aiuto delle stampelle!
L'altra col cameraman (me medesimo, aiutato dai fortissimi Giulio e Ivan), un'altra di appoggio.Imbacuccati come palombari rimontiamo un costone ripidissimo di neve e, d'improvviso, ci si apre un paesaggio fiabesco: una lunga fila di lucine (lampade frontali) proseguono in fila indiana lungo i giganteschi costoni bui del Monte Bianco, il Tetto d'Europa.

Là in basso, le luci del fondovalle. Vediamo le comete solcare i cieli quasi al rallentatore, in una volta stellata così nitida che pare dipinta... Un colpo d'occhio da non dimenticare. Interrogativi angoscianti mi attanagliano: resisterò al freddo? All'alta quota? Alla fatica dopo lo sforzo di ieri? Avrò altri disturbi? Al rifugio la sera prima se n'erano sentite di tutti i colori: svenimenti, nausee, tachicardie, infarti, emboli ... :( Stranamente mi sento benino, l'Aulin mi ha fatto sparire il mal di testa in cinque minuti. Ci avviamo lungo la traccia che si inerpica su un costone, scoprendo sbalorditi dentro a dei buchi nella neve delle tende! (BRRR!).
Mano a mano che saliamo cerco di calcolare mentalmente la quota guadagnata guardando ogni tanto il rifugio sotto di noi.

Ecco, siamo a 3.900, procediamo in lunghe file indiane su delle discrete rampe... Qualcuno annuncia il superamento dei 4.000 metri. Altro record personale!
A 4.100 metri arriviamo sul crinale investito da venti impetuosi. Piedi a mani cominciano subito a gelare.Ci si vede a malapena, turbini di neve come migliaia di aghi scagliati in faccia ci costringono a procedere col capo chino, come penitenti... Si mette male, la forze calano rapidamente anche perché i miei compagni di cordata vanno troppo forte per i mei gusti. Si mettono davanti a "trainarmi" un po'. Ma è peggio: perché invece che salire col mio passo vengo continuamente "strattonato" in avanti, obbligandomi a rompere il ritmo e a fare quindi più fatica. Ma i due "muli" davanti non sentono ragioni e continuano a tirare come treni.

A 4.360 metri c'è il bivacco Vallot, uno squallido cubicolo aggrappato su un roccione dove fanno tappa praticamente tutte le cordate in salita e in discesa. Dentro è uno schifo: vomito per terra, immondizie, puzza d'urina micidiale e, last but not least, una ressa da metropolitana di Tokyo nell'ora di punta. Ci rifocilliamo alla meno peggio, ci scaldiamo un po', mangiamo qualcosa e buttiamo giù i soliti beveroni energetici.

Io sono ridotto a uno straccetto. Mi stravacco su un cumulo di zaini per dilaniare tosto uno schifosissimo muesli. "Non mangiare sdraiato" mi fa il capo-guida "ti rimane sullo stomaco". Ha ragione. Eseguo e mi metto faticosamente seduto. Sento che mi si è allentato uno scarpone, ma non ho nessuna voglia di togliere il rampone, la ghetta ecc. La mia piletta frontale ha esalato, anche lei, l'ultimo respiro. Ci rivestiamo da palombrari e mezz'ora dopo siamo di nuovo fuori al gelo della bufera.

Sto un po' meglio, ma le prime rampe mi stroncano di nuovo. Devo continuamente fermare i miei due compagni per rifiatare. Mi dicono di stringere i denti, di fare passi corti eccetera. "Andate tutti affanculo" mi verrebbe da rispondere in un momento di scoramento. Mi manca completamente il fiato, altro che stringere i denti!

Allora me ne frego, e quando voglio fermarmi mi pianto con le gambe e li inchiodo tutt'e due finché non decido io quando si riparte. Proseguiamo così, con decine di "stop and go", ma è l'unico modo per non scoppiare, anche se "i due muli" davanti mordono il freno. Loro sono troppo forti per me, e hanno un passo che io non mi posso permettere.

Siamo a 4.400, il vento non accenna a diminuire anzi, e' l'ora peggiore. Sta albeggiando e il freddo è micidiale. Spettacolare il sorgere del sole, che con le sue lame di luce illumina le guglie incredibili dell'Aguille Du Midi. Aumenta il vento, il paesaggio sembra sempre più un girone dantesco coi "dannati" che vagano nell'inferno bianco della bufera. Non sento più le dita delle mani: devo fermarmi spesso e far vorticare le braccia per fa affluire un po' di sangue. Facciamo pochissime riprese, fermarsi in quelle condizioni e' un'impresa. Non si vede quasi niente, la neve ti punge la faccia e gl'occhi, le mani doloranti per il freddo...

Lavorare in questa situazione è davvero pesante: dobbiamo precedere la cordata di Corradini, trovare il posto per fermarsi e preparare la ripresa (giù gli zaini, via gli occhiali, via i guanti, fuori la camera, piazzarsi bene, fuori le batterie, collegare il cavo di alimentazione, pronti via ecc). Le batterie che Ivan tiene in un apposito marsupio sotto la giacca al riparo dal freddo perdono energia a vista d'occhio. Sono terrorizzato dalla prospettiva di arrivare in cima senza batterie.

Tutta la faccenda delle riprese funziona grosso modo così: noi si va avanti, poi quando la cordata di Corradini arriva facciamo finalmente la ripresa. Ma poi non è che loro stanno lì ad aspettare noialtri, vanno avanti e se ne fregano. Noi dobbiamo rimettere a posto le nostre cose in fretta e furia, ripartire, *raggiungere* la cordata e superarla di nuovo. Ma a quella quota, ca**o, mica è facile! Ne abbiamo pieni le palline (io perlomeno) a salire, figuriamoci a fare "l'elastico" ad oltre 4.000 metri!

Saliamo ancora su rampe micidiali, tutte in cresta, col vento di traverso che ci fa sbandare pericolosamente... Arriviamo a 4.400, 4.500, 4.600; ancora ducento metri di calvario, la cima è lassù, ormai vicina... Col cavolo! Solo duecento metri di dislivello, ma sembrano aumentare ad ogni passo invece che diminuire. Superiamo molte cordate ferme, ansimanti anche loro come mantici... Resto senza fiato parecchie volte anch'io, devo fermarmi a respirare piegato in due sui bastoncini. Non posso farlo col naso, come mi consigliano (setto deviato), e allora devo fare iperventilazione con l'arietta fresca a 30 sotto zero. Dopo aver inanellato "record personali su record personali" :D, arrivo all'ultima rampa a 4.700 metri. Dai cacchio che ci siamo!!! Stringo i denti, le chiappe, tutto. Avanti, porco mondo!
Avanti passo dopo passo, mezzo scarpone alla volta... Dopo circa un secolo il crinale comincia a spianare e alzo la testa: alle ore 7,30 sbuchiamo finalmente in vetta:
4.810 metri!!! Fanculo, siamo sul Tetto d'Europa! :)))

Dopo circa un quarto d'ora di attesa e di sofferenza per il vento e il gelo bestiale, arriva finalmente la cordata di Corradini. Anche lui è bello cotto, ma ce l'ha fatta anche stavolta. Giù il cappello, sul Monte Bianco senza una gamba! È stato divertente vedere lo sbalordimento degli altri alpinisti quando l'hanno visto arrivare in cima con le stampelle (delle speciali stampelle con due rotelloni chiodati). Erano tutti a bocca aperta, e molti di quelli che credevano d'aver compiuto un'impresa si sono improvvisamente vergognati come ladri... :D

Facciamo le riprese alla meno peggio, col vento che ci sbatte a destra e sinistra, le nevischiate violente in faccia, corde che volano dapperutto, le mani che non le senti più... Fatte le foto di rito e via, leviamo le tende prima di congelare definitivamente! Tutt'intorno brutti nuvoloni neri incombono minacciosi. Farsi bloccare lassù col maltempo significa rischiare la pelle. Scendiamo velocemente di quota. Quando arriviamo al bivacco-cesso cala il vento e spunta fuori il sole :((( Fanculo!!!

Ci riposiamo un po' e rifiatiamo. Tiro fuori il bottiglione d'acqua dallo zaino: incredibile, ci sono dentro i ghiaccioli! Il tempo continua a cambiare, ma non promette nulla di buono. Dopo alcune ore di marcia rientriamo al rif. Aig. Du Gouter a quota 3.800. Beviamo un tè, mangiucchiamo qualcosa. Quindi di nuovo in marcia :( Dobbiamo scendere a 2.300 metri, per pigliare l'ultima corsa del trenino che ci porterà a St. Gervais, alle 18.00. Quando arriviamo a 3.300 metri, dove c'è il famoso "canalino della morte" (una decina di morti all'anno!), c'è un ferito. Una ragazza è stata travolta da delle pietre. Pare grave, ci sono tre elicotteri che ci svolazzano intorno. Non abbiamo tempo per assistere al recupero.

Passiamo rapidamente, uno alla volta, il canalino, guardando spesso in alto che non arrivino sassi e altri oggettini poco gradevoli. Attraversiamo indenni il canalino della morte, alle 17.30 dopo un'altra bella scalcagnata siamo finalmente al trenino. Dopo un'ora di "amico treno-cremagliera" siamo finalmente in paese, pigliamo le macchine e scendiamo a Chamonix, distrutti. Ci fermiamo a mangiare qualcosa. Alle ore 10 circa ci rimettiamo in moto per il rientro alla base. Alle ore 4.00 del giorno successivo, cioè a notte fonda, arriviamo a Trento.

by AGH
Venerdi 13 agosto 1999
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: cri - 28/10/2007 16:28
ohhhhhhhhhhhhh.......
Adesso sono proprio contenta.
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 28/10/2007 17:28
:)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: Tom - 03/12/2007 01:25
Ciao AGH e ciao a tutti per il benvenuto. Mi hai chiesto della mia esperienza MONT BLANC ? Posso cominciare con il dire che è stata una esperienza indimenticabile per vari motivi. (ottimi compagni , condizioni meteo splendide, buona forma fisica, grande emozione....insomma è andato tutto bene, considerato che era la mia prima esperienza di questo tipo. Mi ritengo solo un buon camminatore e uno scialpinista che ha ancora molto da imparare). Riguardo alla via, abbiamo fatto la via francese dal rifugio Cosmiques con discesa in traversata al rifugio du Gouter.
Al refuge des Cosmiques (3613 m) si arriva con la funivia che da Chamonix arriva all'Aiguille du Midì (3842m).Da qui oltre ad un panorama mozzafiato si raggiunge in circa mezzora il ref. des Cosmiques, scendendo per una cresta che ti fa subito capire dove sei venuto e sopratutto che cosa sei venuto a fare.Della serie....se ti spaventi quì è meglio che scendi a Chamonix a mangiare fonduta di formaggio e bere birra(che in zona producono direi anche bene).
IL rifugio è bello e accogliente, sono quasi certo che sia privato e non del Caf, ricordo di aver cenato bene.Partiti con ramponi ai piedi,  picca in mano, frontale accesa e imbracati alle 02 circa, inseguendo L'anaconda di lucette che risaliva il ghiacciaio.Non ci sembrava particolarmente freddo fino a quando,sotto il muro di ghiaccio ci siamo un po' infreddoliti aspettando in coda forse per mezzora,forse più,  i tanti alpinisti che anche con difficoltà,scalavano questo muro.E intanto albeggiava e la poca luce che poco a poco rischiarava,ci suggeriva di non guardare di sotto, eventualmente all'orizzonte verso le vette in controluce.Per farla breve, si sale, si scende, si sale, si scende e si sale fino alla cima.Gioia immansa, vento forte,pochi minuti per fare qualche foto perchè senza mofffole si resiste poco.Tot. tempo circa 7 ore.Ed ora discesa verso il refuge du Gouter passando per la capanna Vallot (4362m) , una passeggiata che si è rivelata molto lunga. Tolti i ramponi al Gouter(caf), siamo scesi per ripido sentiero attrezzato,con rocce anche friabili, incrociando diversi alpinisti che salivano e pure alcune guide che "trainavano"comitive di giapponasi.Superato anche il refuge de Tète Rousse(3167),scendiamo ancora verso il Nid d'Aigle (2372) da dove rientra il trenino a cremagliera verso Bellevue(1801) da dove parte la funivia che scende in valle a Les Houches (1008).Ma....succede che per lavori sulla linea, il trenino non c'è,per cui siamo costretti a proseguire a piedi scendendo lungo i binari,in direzione Bellevue dove ci attende la funivia. Attende chi ? La mancanza del trenino ci ha causato un notevole ritardo, e la funivia non ha certo fatto gli straordinari. Vi lascio immaginare in quali condizioni siamo arrivati a Les Houches all'imbrunire, dopo aver fatto 3800 m di dislivallo solo per la discesa.
Per dettagli sono a disposizione.  tom :)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: AGH - 03/12/2007 08:39
complimenti!!! :)

3800 metri di dislivello in discesa, mamma mia!!! A me era sembrata orribilmente lunga la discesa fino alla cremagliera... :)
Titolo: Re: Monte Bianco m 4810
Inserito da: salvatore tn - 20/12/2007 00:30
 :) io sono stato in punta castore (Monte rosa) molti anni fa 4550 metri circa :D una delle più belle escursioni della mia vita il monte bianco ci ho provato due volte partenza da trento e arrivato sul posto ma il tempo non mi ha assistito >:( rientro a casa...... >:(