Ormai la tattica è consolidata: scegliere la nostra destinazione marittima, in base a quale montagna andare a fare.
Mentre l'anno scorso la scelta è ricaduta sul Monte Vettore, quest' anno più in generale abbiamo scelto le Alpi Apuane.
Non avevamo in mente nessuna cima nello specifico, quindi abbiamo scelto all' ultimo in base a ciò che ci ispirava di più.
Pur prendendo in considerazione le ben più note cime del Naso Forato, il Pisanino, la Pania della Croce , la scelta è ricaduta sul Monte Tambura, salito però dalla Val Serenaia, vista l'esposizione più ombrosa.
Si Parte: da Marina di Massa al Rifugio Serenaia, e già il viaggio in auto, potrebbe riempire il capitolo di un romanzo, con strade che "ti raccomando", solo perché mi sono ostinato di scegliere il percorso più breve, anziché il più rapido! Strade chiuse poi trovate aperte, divieti di transito e strade strette con limite di 90km/h 😮, han fatto il resto.
Una volta giunti al Rifugio Serenaia, parcheggiamo l'auto nel parcheggio subito sopra, da qui ( ed è già tardissimo) entriamo presto in una bella faggeta tutta all'ombra seguendo il sentiero 148.
Saliamo belli spediti, in direzione Foce di Cardeto, quello che da noi, si sarebbe chiamato Passo.
Ora si scende in direzione Passo della Focolaccia che sarà più o meno alla stessa quota della Foce di Cardeto.
Per raggiungerlo però, dovremo attraversare la Cava 27, una delle tante cave di Marmo di Carrara.
Ora, giunti al Passo Focolaccia, il sentiero ci fa salire ripidamente in cresta, che seguiremo per giungere in vetta!
Nell'itinerario variabile in una bella zona delle Alpi Apuane.
La discesa sarà su stesso percorso della salita, fino alla Foce di Cardeto, poi devieremo verso il Rifugio Orto di Donna e da lì seguiremo il percorso che ci ricondurrà al punto di partenza di questa escursione.
Per chi volesse, metto qui il video di questa escursione.
https://youtu.be/Blk0mvqgzxM 
