GIM - Girovagando in Montagna in Trentino
ESCURSIONI IN MONTAGNA => Escursioni fuori dal Trentino => Resto_Italia => Topic aperto da: Guido - 12/09/2011 15:36
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Ascensione del 9-10 settembre 2011.
Premetto che differentemente da altre volte, questa non vuol essere una relazione, ma un semplice racconto di una splendida ascensione; la salita, complessa e difficile, è descritta con dovizia di particolari in moltissime relazioni molto più competenti e complete di quanto potrebbe mai essere la mia.
Il Cervino è una cima che da un paio di anni io e Luca avremmo voluto salire, ma (perfortuna ;D perchè prima di quest'anno difficilmente sarei stato in grado :-X) negli ultimi due anni le condizioni a settembre non erano mai ottimali....
Fatto sta che quest'anno, tra i nostri impegni, le condizioni e il meteo tutto sembra quadrare, quindi mi prendo anche un venerdì di ferie di modo da poter tentare l'ascensione il sabato, trovando sicuramente meno gente su questa altrimenti super-affollata salita....Siamo molto entusiasti per la splendida giornata e dopo 4 ore e mezzo di automobile arriviamo ai 2000m di Cervinia, dove l'imponente figura del Cervino si staglia contro un cielo azzurrissimo. La salita dal versante italiano, per la cosiddetta cresta del Leone, prevede il pernotto al bivacco Carrel (primo salitore della cima dal versante italiano, solo pochi giorni dopo Wimprey che la salì da quello svizzero) a 3835m passando per il rifugio Duca degli Abruzzi all'Oriondè a 2802m. Chiamando la società delle Guide del Cervino con grande gioia ci viene detto che il bivacco oltre che a letti e coperte, dispone di gas e vettovaglie e anche della luce elettrica, un po' meno gioiosamente accogliamo la notizia che non esistendo nè un servizio jeep al rifugio all'Oriondè, ed essendo anche chiusa la funivia che portava al Pian Maison permettendo di risparmiare 500m di dsl, ci tocca di partire a piedi da Cervinia sciroppandoci 1800m di dislivello... :P
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La salita fino al rifugio Duca degli Abruzzi si svolge su forestale con numerose possibilità di tagliare, dopodichè si inizia a salire prima per un pendio poi per un canalone un po' detritico e poi per una dorsale morenica abbastanza ripida con tratti di roccette e facile arrampicata...si prosegue a mezzacosta su sfasciumi piuttosto instabile fino a giungere a una bocchetta che dà sul versante N con magnifica vista, di qui inizia l'impegnativa salita (canaponi, catene e tratti fino al III) al col del Leone sulla cui sommità si trova la capanna Carrel. Pensavamo di essere in pochi, in realtà sempre più persone col passare del tempo salgono alla capanna, senza contare le persone che invece stanno scendendo dalla via di salita al Cervino, che si fermeranno nuovamente a dormire alla capanna, prima di scendere a Cervinia il giorno seguente. Essendo arrivati relativamente presto e avendo impiegato un tempo non esagerato (5 ore da Cervinia al Carrel) e non essendo troppo stanchi, ci siamo accapparrati una pentola, 2 cucchiai, 2 letti in una buona posizione, e abbiamo iniziato a scaldare la neve per la cena, la colazione, etc...
Alla sera alla fine il rifugio è quasi pieno e ancora gente tra cui oltre agli italiani, francesi, spagnoli e austriaci, continua ad arrivare anche alle 9 di sera o scendendo dalla vetta del Cervino o salendo da valle...Per quanto riguarda l'acclimatamento stiamo piuttosto bene, altri invece non sono così fortunati, decidiamo di partire l'indomani mattina alle 5 anche se tutte le cordate decidono per un ora ancora più antelucana, fatto sta che già alle 2 e mezza, c'è un'agitazione da grandi manovre in rifugio e considerando anche lo stronzissimo francese che dormendomi a fianco ha russato tutta notte come un trattore, rendendo vano anche l'utilizzo dei tappi, decidiamo di svegliarci con calma, fare la colazione e prepararci senza fretta. In ogni modo, cercando di rallentare un po' i tempi, tra gli ultimi a lasciare il rifugio (molti non partiranno nemmeno), alle 4 e un po', col buio pesto e un freddo becco, siamo già a tirarci su per la famosa "corda della sveglia", corda che a poche decine di metri dal rifugio permette di vincere una delle numerose placche verticali che ci attendono, col beneficio di farci subito "scaldare" ;D.
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Come detto, non descriverò per filo e per segno la salita, ma in generale la salita si compone di un primo tratto molto verticale con anche cenge esposte (III,III+), in alcuni tratti di tutta l'ascensione è presente un canapone o una catena, e spessissimo sono presenti spit, anelle o cordini alle quali ci si può assicurare, da questo si perviene ad un'aerea cresta nevosa che si può percorrere sul filo di cresta (consigliato) oppure, come noi abbiamo fatto, seguendo le tracce per esposto traverso sulla nord (tanto era buio ;D), con tratti di arrampicata (II) fino alla cresta sommitale quasi orizzontale del Pic Tyndal che continua per qualche centinaio di metri di cresta esposta e gendarmi da superare (II), fino ad arrivare sotto alla testa del Cervino. Da un po' si vede già la croce di vetta, ma la sua illusoria vicinanza è sbarrata ancora da qualche centinaio di metri assolutamente verticali, che verranno superati con canaponi, arrampicata e la famosa scala Jordan, che in estrema esposizione permette di superare un tratto strapiombante. Quando sono arrivato all'aerea cresta finale, mi si è aperto il cuore, ma non tanto per la vista o la soddisfazione, quanto per aver finalmente quasi terminato l'estenuante salita. :P La salita in sè sono 650m di dislivello dalla capanna Carrel, ma io e Luca abbiamo impiegato 6 ore per la vetta, è vero che abbiamo anche spesso aspettato, poichè davanti avevamo altre cordate più lente, che poi siamo riusciti a superare, ma infine, non avremmo guadagnato in tutto più di un'ora. Partendo quasi per ultimi solo 4 persone scendevano dalla cima quando noi stavamo salendo le ultime placche, dico questo certamente non per vanto, ma per dire che la salita non è assolutamente da sottovalutare e che noi stessi non ci capacitassimo di quanto fosse lunga rispetto ai nominali 650m.
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La vetta del Cervino è composta di 2 cime gemelle, quella italiana e quella svizzera, la croce si trova tra le 2 più verso il versante italiano: la vista, essendo il Cervino montagna isolata, è splendida come lo sono le sue cime limitrofe : Den d'Herens, Weisshorn, Dent Blanche, Gabelhorn.
La discesa della cima è piuttosto complessa e bisogna considerare di non perdere assolutamente lucidità, poichè la salita di per sè è molto faticosa, oltre che fisicamente, essendo ad arrampicare oltre i 4000m, anche psicologicamente, trovandosi ad essere su terreno sempre molto aspro e pericoloso dove un passo falso può essere fatale... e lo è stato per centinaia di persone... :(
Io personalmente per la prime due ore di discesa ero ancora piuttosto in forma, poi ad un certo punto la stanchezza si è fatta tutta sentire e ho molto rallentato l'andatura, pur mantenendo la massima attenzione e in molti tratti in cui non era assolutamente necessario scendendo anche mettendo giù le mani e il culo! ;D Fortunatamente Luca, che è una guida alpina, mi ha comunque praticamente sempre assicurato, molti i tratti in cui ci siamo fermati a riposare. Alle tre del pomeriggio sotto al Pic Tyndal abbiamo visto ancora cordate che salivano!!! :o e abbiamo visto ogni tipo di incoscienza alpinistica, cose che mi fanno stupire che gli incidenti in montagna siano così pochi....Infine alle 6 di sera, sì, dopo otto ore di discesa (ero bello cotto ;D) siamo arrivati al Carrel. Ci siamo un po' riposati, rifocillati e poi siamo ripartiti per Cervinia... ::) alla 20a discesa in corda doppia della giornata ero un po' disgustato, poi il traverso sugli sfasciumi al buio, la morena, il canalino un po' franoso, poi i 6km e 800m di dsl di forestale finali visti quasi come una benedizione per poter fnalmente camminare regolarmente, e tutto questo per arrivare all'una di notte alla macchina (dopo 21 ore di giornatina ::)) e poter dire: "Finalmente questo Cervino ce lo siamo levati dai c.....i !!!"
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Bel racconto e foto, che meraviglia. :o :o
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Stupendo!!! Sia il racconto che le foto :) :)
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che esperienza fantastica!!! Bel racconto e bellissime foto!
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Che dire? Esperienza fuori dal comune, altra dimensione per noi. Complimenti,
se avessi 30 anni di meno, complimenti con molta invidia. Bravo, bella e significativa la storia, foto stupende.
Io però aspetto ancora la ricetta della tortaaaaa!!!!
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Complimentissimi... aspetto da una vita e mezza l'occasione per salirci...
intanto mi fa sempre piacere leggere e guardarlo nei particolari;
quando guardo foto di questo genere mi si aprono i polmoni... ;D
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questa è la montagna che ho sempre sognato!!! Complimenti, un pò di sanissima invidia.... mamma quanta invidia....
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Bella! Alcune domande:
E' vero che il traverso oltre che esposto è anche molto delicato? Ovvero senza punti di sosta/sicura?
La salita l'avete fatta tutta "in conserva"?
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Grazie a tutti, ma gran parte del merito va al mio compagno, soprattutto per la discesa.
Che dire? Esperienza fuori dal comune, altra dimensione per noi. Complimenti,
se avessi 30 anni di meno, complimenti con molta invidia. Bravo, bella e significativa la storia, foto stupende.
Io però aspetto ancora la ricetta della tortaaaaa!!!!
Azz, provvederò!!!!
Bella! Alcune domande:
E' vero che il traverso oltre che esposto è anche molto delicato? Ovvero senza punti di sosta/sicura?
La salita l'avete fatta tutta "in conserva"?
Il traverso sulla nord è esposto e ripido, e da che mi ricordo è poco proteggibile se non nei punti in cui si avvicinava alla cresta, in cui c'erano punti a cui assicurarsi sulle rocce, quello l'abbiamo affrontato in conserva cortissima, ma al ritorno abbiamo preferito scendere sul filo di cresta che non è così sottile nè così esposta...averlo saputo avremmo preso la cresta anche in salita...
Beh, sì, in conserva, ma in tutti i passaggi delicati e i tratti di arrampicata, che son tanti, ero sempre recuperato, poco spesso abbiamo proceduto contemporaneamente con solo rinvii nei punti di ancoraggio...
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Bello proprio bello il cervino, una di quelle montagne che si "devono" salire!
Vedo che come tempi siete andati bene, molti da quello che ho sentito bivaccano anche in discesa
:)
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Il Guidone non delude mai! ;)
Avevo già sbirciato con invidia e assoluta venerazione le tue foto su facebook, ma son proprio contenta che tu abbia messo il bel racconto della tua salita. Complimenti a te e Luca! Certo che avere una guida alpina come amico è proprio una figata ;D me lo presenti? :P
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Bravo Guido. Complimenti anche da me! Immagino la tua soddisfazione ;)
Foto stupende come sempre.
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Bello proprio bello il cervino, una di quelle montagne che si "devono" salire!
Vedo che come tempi siete andati bene, molti da quello che ho sentito bivaccano anche in discesa
:)
Quando stavamo scendendo in molti stavano ancora salendo, e noi siamo arrivati al carrel alle 6 di sera... :P, avevamo 4 davanti che sono scesi, ma la maggior parte effettivamente rimane anche a dormire, perchè alla fine noi c'abbiam messo 14 ore a scendere dalla vetta a cervinia...ma non sopportavo rimanere un'altra sera al bivacco... ;D arrivati all'una in macchina mi sono infilato nel sacco a pelo e ho detto alla Homer: "ma che scomodo stare in macchina come farò ad addormen...." e avevo già la bolla al naso... ;D
Certo che avere una guida alpina come amico è proprio una figata ;D me lo presenti? :P
A parte il fatto che ti tira sempre il collo, sì, senza di lui non sarei stato in grado di farlo.
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Bravo Guido. Complimenti anche da me! Immagino la tua soddisfazione ;)
Foto stupende come sempre.
Bella enry, grazie...gran soddisfazione, ma inizia solo oggi, i giorni prima ero un po' disgustato, avevo voglia di mare... ;D