L'anello lungo del parco Aveto, tra Ventarola e il Ramaceto
Innanzitutto, se volete, alcuni scatti singoli:
http://www.cralgalliera.altervista.org/2005C1InizioPercorso.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/2005C2Panorama.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/2005C3CrestaRamaceto.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/2005C4CrestaRamacetoNebbia.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/2005C5RamacetoNebbia.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/2005C6GuadiContinui.jpghttp://www.cralgalliera.altervista.org/altre2020.htme pure il file pdf, con un po' di info aggiuntive:
http://www.cralgalliera.altervista.org/Ramaceto020.pdfhttp://www.cralgalliera.altervista.org/altre2020.htmPrecedenti visite in zona:
http://www.cralgalliera.altervista.org/Ramaceto015.pdfhttp://www.cralgalliera.altervista.org/AnelloRamacetodaPassoRomaggi013.pdfNB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo.
Il resoconto
Dopo oltre due mesi di stop...si è ripartiti. Erano possibili diverse varianti, ma si è finiti per fare il circuito completo.
Al termine, un po' affaticati, come è normale che sia...
In sintesi: 550 mt di dislivello, 5h30 tot., diff. E, discreta giornata con temperature accettabili.
Sicuramente non era la gita più facile per ripartire, ma varia, bella e con tanti molteplici interessi, quindi quella giusta. Al mattino, dopo aver preso l’uscita autostradale a Lavagna, è d’obbligo una sosta per la colazione per fare la benzina, presso il distributore annesso al centro commerciale Ipercoop, a prezzi competitivi. Dopo, si risale la Val d'Aveto, prestando molta attenzione (e quindi ad un velocità più ridotta) a causa dei tantissimi ciclisti che ingombrano la ridotta carreggiata (pericoloso perchè parecchie volte non rispettano la fila indiana!). All'altezza di Parazzuolo, si svolta a sinistra per Ventarola e, dopo un paio di km, appare il piccolo borgo (845 m) dove parcheggiare (non tantissimi i posti auto). Si cammina portando la mascherina sul mento. Quando incontriamo qualcuno (e a volte sono pure in gruppetti quasi numerosi) tiriamo su la protezione, ma siamo un po' contrariati... in tutta la giornata non vediamo anima viva che adotta le stesse nostre elementari misure di sicurezza! Nessuno porta nulla... per intenderci… Dopo aver preso l'Alta Via (passo Crocetta 927 m), ci si distrae su un larga sterrata nel bosco e quindi poi bisogna tornare indietro per recuperare la giusta strada… La salita tra i faggi è faticosa ma pure la cresta del monte (1277 m), una volta raggiunta, non è banale, perché, prima di arrivare, è necessario affrontare tutta una serie di saliscendi (un po' di attenzione)… Poco prima della cappelletta del Ramaceto, c’è una radura con dei enormi massi dove fare la pausa pranzo (2h30). Meglio così, la meta (1318 m), a meno di dieci minuti, è con diversi assembramenti che bivaccano… Intanto, rimonta la nebbia e la cosa assume contorni particolari. Si scende, poi, alla Bocca di Feia (1131 m); qui ci sarebbe un primo punto di ritorno, ma visto che le forze assistono e che la faggeta più avanti pare sia spettacolare, si continua lungo il crinale... Effettivamente, merita! Dal passo Ventarola Nord (1004 m), si lascia l'Alta Via per piegare a destra finendo, praticamente dentro l'alveo di un torrente, l'acqua c'è, ma per fortuna non è abbondantissima... diversamente, sarebbe un guaio! Infatti i simboli sbiaditi continuano, letteralmente, a saltare da una sponda all'altra... Non si sono contati, ma saranno stati almeno... una ventina di guadi! Si riescono a fare senza bagnarsi ma si procede lentamente. Al termine, il sentiero diventa ampio e rientra a Ventarola (3h). Si, è stata proprio una piccola soddisfacente avventura!
ciao
Maurizio