GIM - Girovagando in Montagna in Trentino

Quale amante della montagna non ha mai sognato di ammirare l'immensità, la maestosità e la severità del Monte Bianco? Troppo lontano per noi che abbiamo tante belle montagne  più o meno vicine tra Trentino e Veneto. Eppure uno sforzo ogni tanto credo sia d'obbligo almeno per vedere il Tetto d'Europa (accantonando l'Elbrus in Caucaso). Decido così, Sabato 21 Settembre, di portarmi, nel pomeriggio, verso la Valle d'Aosta: arrivo a Courmayeur alla sera con la luce della luna che illumina la già spettacolare sagoma del Monte Bianco in penombra, immagine che mi dona la forza per una fredda notte in macchina.
Al mattino mi porto in fondo alla Val Veny ed inizio il cammino dai 1600 metri di La Visaille. Le visuali, seppur dal basso, sono incredibili: l'Aguille Noire du Peuterey sovrasta la valle con arroganza, costringendo l'escursionista a puntare lo sguardo quasi verso il cielo; alle sue spalle l'Aguille Blanche e la mole del Monte Bianco di Courmayeur con i suoi rossi piloni, la sua sgargiante cresta sommitale sono pura gioia del cuore. Più in là l'aguzzo Dente del Gigante spunta dalla enorme gengiva rocciosa e le immacolate Gran Jorasses chiudono l'immenso scenario, delle quali si può solo immaginare la parete Nord, facente parte delle 3 più spettacolari e difficili della Alpi.


Luce del mattino sul Monte Bianco di Courmayeur


Da La Visaille il Bianco, versante Freney con Aguilles Blanche e Noire


Il Dente del Gigante

La strada asfaltata continua a salire fino al bacino del Lago Combal, splendida piana paludosa solcata da innumerevoli rigagnoli. Da qui, nei pressi dell'omonimo bar, un bivio porta o in direzione del Petit Mont Blanc o verso il Rifugio Gonella attraverso l'immenso Ghiacciaio del Miage, per la via italiana al Bianco.


Il Lago Combal con i suoi colori


Il Bar Combal e la valle del Miage


Idilliaca visione della piana del Combal con la spettacolare Aguille de Glacier

Si costeggia l'immensa piana fino ad attaccare il ripido pendio da dove iniziano le feroci pendenze che non lasciano più respiro all'escursionista se non verso 3000 metri. Per decisi tornanti si guadagna l'imboccatura di un canalone nel quale si entra con facile arrampicata. Sempre su pendenze notevoli, la quota aumenta radicalmente, i primi segni di neve si sommano ai vecchi nevai dell'inverno precedente. Alcuni camosci donano qualche momento di conforto nell'estenuante salita fino al momento in cui una parete inclinata blocca la via e si deve gioco forza guadagnare la cresta a sinistra, da dove finalmente ricompare il Re, il Bianco.


Camoscio nel vallone di salita


Il Bianco dal versante Boinassy ricompare magicamente

Il tratto più tecnico comincia ora: la cresta, seppur larga, è composta da salti di primo grado su solidissimo granito leggermente sporco di neve recente. Gli sforzi si riducono a poco una volta giunti al Bivacco Rainetto da dove la vista già spazia grandemente sulle maestose vette delle Alpi Occidentali, lo spettacolo è sempre più emozionante 


Bivacco Rainetto e l'Aguille de Glacier


Bivacco Rainetto e la Val Veny


Lo spettacolare Mont Pourri già ben innevato

Dal bivacco si calzano i ramponi per attraversare il sicuro ghiacciaio che ci separa dalla vetta: due gobbe già ben coperte di neve fresca permettono di compiere gli ultimi 400 metri di dislivello in ambiente maestoso. Sebbene la piramide sommitale sembri vicina, il tratto innevato è più lungo di quel che si crede e spezza un pò le gambe già stanche.


Il Bivacco Rainetto salendo al Petit Mont Blanc


La cima del Petit Mont Blanc

Giunti sotto alla piramide sommitale, la si vince con un breve passaggio ripido su ghiaino e poi sulla stretta crestina un pò esposta. In breve la cima del Petit Mont Blanc è raggiunta: 3424 metri possono sembrare una cospicua altezza, ma quando con lo sguardo si percorre dal basso verso l'alto la lingua di ghiaccio del Bionassy, poi i seracchi ed infine l'immacolata vetta del Monte Bianco 1400 più in alto, ci si rende conto di quanto modesto sia questo pulpito glaciale rispetto all'ambiente circostante. Ma non c'è solo lui: l'Aguille Trelatete, l'Aguille du Glacier, l'infinita distesa di montagne fino al Cervino ed il Rosa che chiudono l'orizzonte, insomma un'incredibile visione che porterò per sempre nel cuore. 


L'incredibile pilastro dell'Aguille Noire ed il Gran Combin


Il Monte Bianco con la crepacciatissima lingua di ghiaccio del Bionassy


La spettacolare Aguille Trelatete


L'Aguille du Glacier


Verso il Dome du Gouter e la via normale al Bianco

Sarei rimasto in cima per ore ma prima o poi scendere si deve, quindi, giocoforza, si ripercorre tutta la via a ritroso perchè dal Petit Mont Blanc solo gli alpinisti possono procedere all'elegante piramide dell'Aguille Trelatete. Con dei divertenti scivoloni sono di nuovo al bivacco, poi segue la massacrante discesa verso il Combal. Con svariate soste per lasciar "raffreddare" le cartilagini, ritorno nell'idilliaco ambiente della Val Veny. In un punto particolare del sentiero posso rivedere il nevaio e la docile cima del Petit Mont Blanc che nasconde la ben più alta Aguille Trelatete: una breve sosta al lago e giù verso la macchina godendo dell'onnipresente obelisco dell'Aguille Noire, incredibilmente verticale.


Il Petit Mont Blanc a destra e l'Aguille Trelatete a sinistra


Aguille du Glacier dal Lago Combal


L'assoluta verticalità dell'Aguille Noire du Peuterey

Non ancora stanco, in serata mi porto sulle piste da sci sul versante opposto della Val Veny per qualche scatto al Bianco. Lo spettacolo, seppur in luce sfavorevole, lascia a bocca aperta.


Aguille du Glacier e Aguille Trelatete in controluce


I celebri Piloni del Freney


L'ultimo sole incendia le Gran Jorasses

In conclusione è stata una gita memorabile, in ambiente a dir poco maestoto. Tra l'altro questa è l'unica cima "escursionistica" del versante sud del Bianco e fattibile da chiunque ha buona gamba. Per me è la prima volta in questi luoghi e la prima volta è sempre un pò speciale.

Sviluppo 17 Km
Dislivello 1800 metri

Grazie Agh  Io ho una grande Punto, dormo sul sedile buttato giù e come coperta il sacco a pelo da montagna. Il sedile è bello grande e devo dire che, nonostante non sia di certo "comodo", qualche ora la riesco a dormire.

Complimenti Trab, bello ed emozionante ma........ ......hai fatto due errori: il primo, di poco conto, perchè la bestia è un giovane stambecco; il secondo, G R A V I S S I M O, non aver pernottato al bivacco per godere di un alba strepitosa

Post scriptum:......io ronfo nel baule del Kangoo 

pigliati un VW!!! E' fantastico...

Io ne ho avuto uno (di quelli alla "vecchia" bombati, uguale a quello in foto) e lo rimpiango tuttora...

E ma magari  per ora non posso proprio prendere nulla, in futuro chissà... In ogni caso mi servirebbe un mezzo che consumi come la mia (molto poco)

Complimenti Trab, bello ed emozionante ma........ ......hai fatto due errori: il primo, di poco conto, perchè la bestia è un giovane stambecco; il secondo, G R A V I S S I M O, non aver pernottato al bivacco per godere di un alba strepitosa

Post scriptum:......io ronfo nel baule del Kangoo 

Grazie per le correzioni  Sugli animali selvatici ho ancora molto da imparare. Il secondo errore era dettato dal tempo, il giorni dopo avevo in mente un'altra gita 

Che meraviglia !!!! 
In Val d'Aosta abbiamo un pò girato tutte le vallate effettuando le escursioni che rientravano nelle nostre possibilità, certi dislivelli non sono per tutti...   è stupenda! La Val Veny e Ferret ai piedi del Monte Bianco offrono panorami strepitosi e i colori della piana di Combal e dei laghetti del Miage, lì accanto,  sono eccezionali!
Bravissimo come sempre!  i miei complimenti

Grazie Edel    hai ragione! Sono luoghi favolosi, li ricorderò a lungo 

Accidenti, trabuccone!!!
Mi fai rimpiangere amaramente i quindicini anni che ho vissuto in Piemonte, a 20 Km dalla Val d'Aosta, dove al tempo lavoravo e avevo casa, prima di tornare nel natìo Trentino! E' che allora non andavo ancora per cime, tutt'al più qualche rifugio qua e là...
Eh, beh, pazienza vah... comunque, un fotoreport così è davvero un bel vedere!

Accidenti chissà quante cime avresti fatto da quelle parti  Beh le montagne sono lì non scappano, certo sono molto fuori mano! Io tra l'altro ho avuto fortuna, ho fatto tre giorni in Aosta con tempo eccelso 

Azz! che foto. Che posto. Super. 

Che posti! Effettivamente ogni tanto è doveroso avvicinarsi a queste montagne per godere della loro unicità. Ottimo anche il reportage fotografico che dà la possibilità di sognare per qualche minuto!Finora sono stato solamente una volta in Val d'Aosta sul Gran Paradiso, ma chissà mai che un giorno..

Sono tutti posti meravigliosi, io poi mi sono fissato col Bianco e finalmente l'ho visto 

Azz! che foto. Che posto. Super. 

La patria dell'Alpinismo 

Super escursione accompagnata da foto bellissime! Complimenti!!! Davvero un giro speciale! Colgo l'occasione anche se vado fuori un pò topik e spero mi perdoniate.... Che tipo di macchinetta hai usato per fare queste bellissime foto? Il tempo di certo ti ha dato una mano...Con cielo terso e così sereno sicuramente sei già a buon punto....  Però la macchinetta ha fatto il resto oltre al fotografo naturalmente .... Ho notato foto molto luminose.... Anni fa usavo una compatta (comoda per le escursioni) che pur avendo molti meno pixel faceva delle foto bellissime, proprio simili a luminosità alle tue... Ora ho una compatta molto più recente ma ahimè....le foto non sono mai all'altezza della precedente. Scusate l'off topik! E complimenti ancora!

Grazie Theno  Le foto le faccio con la Lumix TZ-35. Io mi trovo molto bene! La uso quasi sempre in automatico quindi la foto può variare molto a seconda di come inclini la macchinetta. Infatti ho scelto le più luminose (di solito, se trovo uno scatto invitante, ne faccio tre o quattro inclinando leggermente in maniera diversa, in modo da cogliere luci differenti).