Anticima di Juribrutto, sullo sfondo la vetta di cima Bocche
Ieri siamo saliti a
Cima Juribrutto nella Catena di Bocche, gita stranota sulla quale non mi dilungo più di tanto. Ero tentato di portare gli sci ma immaginando le condizioni neve (versante sud=neve “cotta”) ho optato per le ciaspe. Alla partenza la mia intuizione si rivela esatta
Rientrano scialpinisti a
Malga Vallazza 1935 addirittura con gli in spalla, che tirano giù madonne per la neve insciabile (croste).
Malga Vallazza, punto di partenza
Sferzati dal vento e dal nevischio
Noi partiamo tranquilli, la giornata pare bella ma presto si rannuvola, a metà salita nevica e tira un vento gelido. Non ci facciamo certo scoraggiare e raggiungiamo comunque
cima Juribrutto 2697 sferzata dal vento. Fa veramente un freddo becco, le mani si gelano in un attimo. Per fortuna le nuvole sono alte e la visibilità è abbastanza buona, anche se i grandiosi panorami che si osservano dalla cima li conosco ormai a memoria.
In vetta a cima Juribrutto
Nel cerchio rosso una postazione della Grande Guerra nei pressi della cima, sono visibili ancora le travi di sostegno. Sullo sfondo Cima Bocche
In vetta con vista sul Passo S. Pellegrino e il Gruppo di Cima Uomo, aspettiamo che si apra qualche spiraglio di sole...
Attendiamo un’ora in cima, muovendoci in continuazione per non congelare, sperando in qualche spiraglio: ogni tanto ne arriva uno ma dura pochi minuti. Decidiamo di scendere, fa davvero troppo freddo. I pochi scialpinisti scendono titubanti nel biancore abbacinante e coi freni tirati, spesso “ingavonandosi” nelle croste o nei mucchioni di neve non visti. Non li invidio
Scialpinisti arrivano in vetta
Il meteo non accenna a migliorare... sullo sfondo le Pale con il Mulaz in primo piano al centro, con passo Farangole a dx
Visto che è ancora presto, decidiamo di andare a vedere il
Lago Juribrutto 2206 lungo il versante sud, seguendo una traccia battuta che poi abbandoniamo. Scendiamo nella
magnifica conca del lago, totalmente coperto da oltre un metro di neve. Il sole va e viene, perlomeno la visibilità resta buona. Torniamo indietro per riprendere la traccia, che si infila in un budello nel bosco un po’ preoccupante. Ormai siamo in ballo, speriamo che coloro che hanno tracciato sapessero dove andare!
Cima Bocche sullo sfondo
Dorsale di Cima Bocche con lo sfondo del Lagorai
Deviamo per bei pianori a quota 2300 per andare a cerare la conca col lago Juribrutto
La conca con il lago di Juribrutto sepolto dalla neve
Scendiamo per dossoni e vallette verso Malga Juribrutto
Discesa a valle, coi nebbioni che occultano le Pale
Siamo quasi arrivati alla malga...
Superata una specie di gola, il pendio si addolcisce e nel bosco rado di cirmoli raggiungiamo Malga Juribrutto. Qui una brutta sorpresa:
volevamo rientrare a Malga Vallazza col sentiero 623 che però è introvabile. Dopo i segni sulla malga, non c’è più alcun segno o traccia e il metro di neve ha cancellato qualunque indizio.
Malga Juribrutto, il 623 è introvabile nel bosco con un metro e oltre di neve, dobbiamo scendere verso la strada
Malga Jurbirutto semisepolta dalla neve
Siamo quindi
costretti a scendere col 629 fino a raggiungere la strada provinciale sottostante, con la quale rientriamo a malga Vallazza. Giro facile, con dislivello e sviluppo abbastanza modesti, ideale in ciaspole o scialp (condizioni neve permettendo: la digressione con discesa al Lago e alla Malga Juribrutto impongono delle difficoltà di orientamento, specie in assenza di tracce). Panorami grandiosi, percorso relativamente sicuro da valanghe (ascoltare comunque i bollettini!). Sviluppo 14 km, dislivello circa 950
Il percorso