Lo spettacolo delle Pale di S. Martino da Cima JuribruttoVisto il bollettino valanghe con pericolo 3 bisogna ripiegare su un itinerario relativamente sicuro: decido quindi per Cima Bocche o
Cima Juribrutto onde evitare prevedibili resse, scego quest’ultima

Ci doveva essere un sole come una polenta, ma quando esco di casa è tutto coperto!!! Mavafff... Controllo
3bmeteo e vedo che dovrebbe schiarire in tarda mattinata. Dopo una sosta per guardare i cervi nella riserva di Paneveggio, arrivo con calma a
Malga Vallazza m 1935 dove inizia a spuntare il sole. Attacco la salita nel bosco coi vari zigzag, la temperatura sale rapidamente fino a diventare un caldo africano. Sbuco nella valletta sopra al rio Vallazza, c’è già gente che scende, il manto è ancora compatto e ottimamente sciabile.
Sciatrice entusiasta si lancia dai dolci pendii sotto Cima Juribrutto
Salita verso la cima, sullo sfondo lo spettacolo delle Pale di S. Martino
Salendo a Cima Juribrutto, vista su Cima BoccheAffronto le prime rampe con qualche vaga preoccupazione, ma il manto sembra molto stabile. Finalmente il sole, il paesaggio è fantastico. Le
Pale di S. Martino dietro di me spuntano dall’orizzonte in tutto il loro splendore. Raggiungo la
selletta a quota 2340, dove posso ammirare la magnifica
Catena del Lagorai stracarica di neve.
Lagorai orientale: le cime del Colbricon e di Ceremana
Dall'orizzonte spunta la Marmolada a szx, a dx Sorapis, Pelmo, Civetta
Il "pistone" scendendo dalla cimaAffronto le ultime rampe sotto un sole implacabile, quindi arrivo sui falsopiani senza difficoltà fino alla
cima a 2697 metri. C’è gente ma neanche troppa, parecchi sono ciaspolatori. Altri scendono in sci godendosi il “firn”. In vetta ci saranno dieci persone. Non ci si stancherebbe mai di guardare questo panorama sconfinato, infatti resto in cima quasi due ore! A me non piace rientrare troppo presto. Sto su fino a tardi, e pazienza per la neve-pappone.
Cima Bocche
Antelao e Pelmo
Il colossale pilastro del Monte Agner
Le Farangole con l'omonimo passo
Da Cima Juribrutto vista verso Cima Bocche
Veduta sul LagoraiPanoramica a 360° da Cima Juribrutto
Cima Vezzana e Cimon della PalaArriva purtroppo l’ora di scendere, metto gli sci a parto, la neve tiene ancora abbastanza, ma bisogna cercare nelle vallette i versanti non troppo esposti a sud dove se si fa troppa pressione sugli sci si rischia l’impiantamento. Scendendo più morbidi possibile si riescono ancora a fare belle serpentine

Man mano che la quota cala la neve diventa sempre più pappone e nell’ultimo tratto nel bosco si fa sci nautico, molto faticoso per gli spazi stretti e la neve marcia. Anzi faccio l’unico volo della giornata, uno spettacolare capottamento in avanti per fortuna senza conseguenze.
Discesa verso malga Vallazza, sullo sfondo le Pale
Le Pale di S. Martino viste da PaneveggioArrivo indenne alla macchina, sono molto soddisfatto. Dietro di me arriva una donna che ha fatto male i calcoli: vorrebbe raggiungere Malga Juribrutto ma il sentiero 623 è praticamente introvabile sepolto sotto quasi 2 metri di neve. Le offro uno strappo per andare a recuperare l’auto più in basso, sdebitandomi idealmente con chi, qualche volta, mi ha dato un passaggio quando avevo sbagliato i calcoli nei rientri più lunghi del previsto. Conclusione: neve ce n’è ancora una caterva, ma per fare buone sciate bisogna partire presto e rientrare presto.
Lagorai stracarico di neve visto dai pressi BellamonteValanghe di rilievo sul percorso non ne ho viste, solo piccoli scaricamenti sui pendii più ripidi partiti dai pressi delle rocce. Molte valanghe invece negli esposti e ripidi canaloni sud dei Monzoni, ma questo era immaginabile. Unico contrattempo: nonostante NON abbia preso il sole, faccia e orecchie ustionate
Dislivello 762 metri, sviluppo 9 km.
Molti distacchi di valanghe sul versante sud dei Monzoni, sullo sfondo le Dolomiti
Il percorso di salita e discesa
I cervi dell'area faunistica di Paneveggio