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alendo al Passo Fedaia: Pian dei Fiacconi, Punta Rocca e Punta PeniaDopo uno studio meticoloso dei vari meteo, mi pare di capire che venerdì mattina (3 maggio) c’è una finestra di buon tempo. Decido quindi di concludere la stagione scialpinistica in bellezza, regalandomi
Punta Rocca m 3260 in Marmolada. Nel mio piccolissimo, anche io come Valeruz per il Gran Vernel, rifaccio Punta Rocca quasi 40 anni dopo
Piz Boè sullo sfondo nel Gruppo di SellaDa Pian dei Fiacconi verso Punta Rocca (a sx)Essendo passato tanto tempo, non mi ricordo quasi una mazza sulla via di salita. Alle 8.30 sono alla
Fedaia e prendo l’impianto fino a
Pian dei Fiacconi m 2625. Il tempo è splendido, oltre le aspettative: nella notte ha temporalato ed è tutto sereno, a parte qualche nube bassa innocua. Unica nota stonata vedo in alto le cime che “fumano” per il gran vento
. A Pian dei Fiacconi invece è tranquillo, parto sperando che cali. Al bar uno del posto che era appena sceso mi aveva detto che era tutto svalangato e che verso Forcella Marmolada la situazione era a dir poco proibitiva con neve brutta. Del resto anche io salendo avevo visto un grosso distacco che mi aveva fatto preoccupare. Oggi c’è rischio 2 in salita a 3 nelle ore più calde. Chiedo info sulla rampa diretta di salita e discesa a Punta Rocca, mi dicono che dovrebbe essere abbastanza assestata. Nessun problema invece di crepacci.
Un grosso distacco verso Forcella Marmolada: notare lo spessore, almeno due o tre metri!Gran VernelPunta Rocca (a sx) e Punta Penia, con le cime che "fumano" per il forte ventoLa mia idea è di salire prendendola larga, salendo verso gli impianti sul
versante da malga Ciapela. Poi in cima avrei deciso da che parte scendere. Il caldo si fa subito africano a salire, si va in maniche di camicia. Non ricordando bene la direzione, seguo la traccia di alcuni scialpinisti che mi precedono, ma mi accorgo che sono diretti per il versante nord per attaccare la rampa per la "via direttissima". Abbandono dunque la traccia e da solo mi dirigo, battendo una nuova traccia, verso sudest. A dir la verità i vari costoni che sono costretto ad attraversare non mi piacciono molto: da Pian dei Fiacconi sembrava tutto falsopiano ma le pendenze in realtà sono molto più impegnative.
Finalmente scollino verso la pista sul versante verso Malga CiapelaCon parecchi zigzag e stando lontano dalle rocce soprastanti che potrebbero scaricare, guadagno lentamente quota stringendo le chiappe. Comunque i costoni sembrano abbastanza tranquilli, non si sentono “voummm”, non si vedono crepe o altri segnali di allarme. Con un lungo traversone finale arrivo sulla pista che sale verso la stazione di arrivo della funivia. Qui probabilmente ho un calo di tensione per lo “scampato pericolo” e faccio una fatica boia a risalire l’ertone finale con neve ormai ridotta a un pantano. Nella notte deve aver nevicato, ci sono almeno 30 cm di neve recente che per il caldo però già gessosa, pantanosa e crostosa. Addirittura le pelli tendono a fare zoccolo e l’azione “frenante” non aiuta certo la salita.
L'unica persona incontrata durante la salita, nei pressi della pista che scende verso SerautaVerso le 11 e qualcosa sono in cima, a
Punta Rocca 3265. Bella soddisfazione dopo tanto tempo. Un pensiero all'amico con cui ero salito la prima volta, e che ora non c'è più. Vento zero, per fortuna, e incredibilmente non c’è nessuno! Stabilito che ridiscendere per dove sono salito c'è neve che è un pantano poco invitante, decido di provare il costone nord che scende direttamente sopra Pian dei Fiacconi. Qui la neve dovrebbe avere neve migliore.
Punta Rocca con la stazione di arrivo della funiviaSquarcio verso la parete sud, sullo sfondo le Pale di S. MartinoPunta Rocca versante est, gli ultimi 50-100 metri sono alpinisitici e quindi offlimits con gli sciVista su Pale di S. Martino e LagoraiLa rampa diretta a Punta PeniaMonte Mulaz e Pale di S. MartinoMangio velocemente una barretta, voglio scendere presto per non bruciarmi la faccia (come sulla recente cima Juribrutto), evitare l’annunciato peggioramento del tempo ma soprattutto le ore più calde in cui il pericolo valanghe potrebbe aumentare. Verso le 11.30 sono pronto e affronto il rampone. Bella la parte in cima, con un leggero strato di neve morbida, poi calando di quota tende a diventare crostosa e nelle curve bisogna stare attenti a non piantarsi rovinosamente. Ci sono comunque molte tracce precedenti. Con un po’ di attenzione, curve larghe e qualche diagonale sono in fondo. Da Pian dei Fiacconi prendo la pista, chiusa, e faccio “sci nautico” fino in fondo alla macchina, dove arrivo alle 12.30 circa, sano e salvo ancora una volta
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Mia salita in viola, salita diretta in rosso, mia discesa verdePunta Roccca e Punta PeniaInsomma una gran bella gita, ritornando dopo tanti anni a Punta Rocca fa una certa impressione. I panorami della Marmolada invece sono, come al solito, a dir poco meravigliosi. Dislivello 650 m, sviluppo 10 km.
Salita in rosso, verde discesaLa Regina delle Dolomiti, la Marmolada