In vetta a Cima Viezzena col Lagorai sulla sfondo
Ancora per sentieri e tracce ignote. Stavolta tocca al
M. Viezzena sopra
Bellamonte (Val di Fiemme). E’ una bella montagna poco frequentata nella
Catena di Bocche occidentale. Paga lo scotto forse di essere a pochi km da montagne ben più blasonate come le Dolomiti. Ma, come al solito, è una cima ingiustamente trascurata, con paesaggi bellissimi e sconosciuti al turismo di massa.
Partenza da Bellamonte, il Viezzena si staglia all'orizzonte: però la traccia che c'era sulla carta non c'è...
L’escursione nanche a dirlo inizia subito “male”:
non c’è alcuna traccia del sentiero che parte da Bellamonte e che è segnato sulla solita Kompass online. Pazienza: ci sono ampi prati da attraversare e poi un costone ripido con bosco rado. Ci affidiamo a
zio Gps per seguire più o meno la traccia fantasma. Traccia che poi si materializza inaspettatamente più in quota, per condurci ad una bellissima radura con una splendida baita ristrutturata.
Una splendida baita ristrutturata
Qui la traccia di perde di nuovo ma, grazie ancora a zio Gps, risaliamo per il
bellissimo bosco di larici fino a intercettare un’altra traccia, stavolta esistente anche sul terreno, che ci porta nella meravigliosa
radura di Tremez punteggiata di baite. Andiamo ancora fuori sentiero, con un traversone nel bosco rado per non perdere quota, fino al bellissimo stradello che attraversa il versante sud del Viezzena in un meraviglioso lariceto con piante secolari.
La radura di Tremez punteggiate di baite...
Lasciatemi qui...
Sorprendentemente troviamo anche dei segni bianco/rossi lungo la via anche se
NON si tratta di un sentiero Sat numerato. Arrivati nei pressi della
dorsale SO ci sono addirittura dei cartelli che indicano “Cima Viezzena”. “Bene!” ci diciamo tra noi, che non eravamo affato sicuri che il tratto tra Cima Le Pezze e Cima Viezzena fosse praticabile.
Lo stradello che attraversa il meraviglioso lariceto...
Verso la dorsale SO...
Intanto le nuvolaglie avvolgono le cime del Lagorai: Cima Valbona a sx, Cima Cece a dx
L'antico strallo nel bosco di larici
Dopo un metro però scompare qualsiasi traccia: su per il ripido costone ci sono solo due o tre paletti che poi scompaiono anche loro. Poco male, seguiamo la dorsale con una serie di
strappi ripidi per balze erbose e siamo quindi sulla dorsale pianeggiante sotto alla cime “Le Pezze”.
Cima Le Pezze in lontananza, salendo fuori traccia il ripido costone
Eccoci sulla dorsale, ora il percorso anche senza tracce è decisamente intuitivo
In vista di Cima Le Pezze, l'ultimo montarozzo a dx con la croce
Eccoci in vetta a cima Le Pezze
Ultimo strappo verso Cima Viezzena
Il percorso a Cima Viezzena appare fattibile, con poca neve. Dopo sosta panini al riparo dal vento (grandi nuvolaglie all’orizzonte), attacchiamo
Cima Le Pezze 2374 che raggiungiamo in breve senza difficoltà. Quindi, pestando qualche nevaietto e aggirando ad est le rocce sommitali, raggungiamo felicemente
Cima Viezzena 2490.
E anche cima Viezzena è "conquistata" senza grosse difficoltà
Cima Viezzena: pensavamo di crepare di caldo, invece c'è un bel venticello fresco
Panorama strepitoso sul
Lagorai, verso il
Catinaccio e i
maggiori gruppi dolomitici, anche se in parte offuscato dalle nuvolaglie. Il tempo si mantiene buono anche se c’è un vento teso non proprio caldo, indugiamo sulla cima a fare foto e a guardare il panorama. Rivedo la lunga dorsale di NO che scende verso il Mulat (Alta Via di Viezzena), fatta qualche anno fa nella Traversata della Catena di Bocche con Angela.
Spuntano i primi microscopici fiori sulla vetta del Viezzena
Da Cima Viezzena verso il Lagorai: a sx si distinguono le Cime di Colericon, davanti il Piccolo Colbricon
Scendiamo ora con circospezione lungo la dorsale NE, con tratti innevati con ghiaccio a cui prestare attenzione, e altri
tratti piuttosto esposti su pendii molto ripidi ma per fortuna senza neve. Raggiungiamo quindi
Passo Lusia 2055 e poi iniziamo il lungo rientro con
strada forestale 660.
E' tardi, ci tocca scendere: iniziamo la discesa per la dorsale NE verso il Passo di Lusia
Il versante "riverso" del Viezzena, come prevedibile, ha ancora zone con parecchia neve e ghiaccio
Uno dei tratti più ostici ai quali prestare attenzione: versanti molto ripidi da traversare in costa, per fortuna non c'è neve
Da Passo Lusia scendiamo verso Larcioné per il vallone ampio con bellissime baite
La fioritura è ancora scarsa, la stagione è ancora un po' indietro...
Splendide baite con lo sfondo del magico Lagorai
La baita dei miei sogni...
Dopo una deviazione dalla stradella principale, attraversiamo un
paradisiaco pascolo sospeso a mezza costa e punteggiato di meravigliose baite: un posto fantastico! Rientriamo quindi senza difficoltà a valle sempre seguendo il 660.
Il paradisiaco pascolo verso Larcioné, l'onnipresente Lagorai sullo sfondo
Giro bellissimo, un po’ impegnativo in salita e discesa ma senza grandi difficoltà tecniche, basta un po’ d’attenzione. Dislivello 1150, sviluppo 16 km. PS: la nostra ravanata iniziale può essere evitata seguendo la stradina che si infila nella valletta a sud della cima.
Il percorso al Viezzena, a sx il Mulat, a dx Passo Lusia