Trinceramenti lungo la dorsale di Cima Bocche, le Pale sullo sfondo
Impressionanti i
chilometri di trincee e muri a secco austroungarici a difesa del strategica catena tra Paneveggio e la valle di S. Pellegrino.
La zona di Cima Bocche rappresentava il cardine della difesa austriaca in questa porzione di fronte. La conquista del caposaldo di Cima Bocche avrebbe consentito alle truppe italiane lo sfondamento della linea difensiva austriaca, spalancando le porte verso le valli di
Fiemme e di
Fassa.
Una delle spettacolari mulattiere di guerra
Tra luglio e agosto 1915 le truppe italiane tentarono la conquista risalendo
la valle dai laghi di Lusia per prendere forcella Bocche. Nonostante numerosi varchi nei fili spinati aperti dall'azione di una potente bombarda portata in quota, le difese austriache riuscirono a tenere le posizioni e la
Brigata Tevere fu respinta con gravissime perdite (nei vari assalti perse in totale oltre 2000 uomini).
Bivacco Bait dele Vedèle
In autunno fu il costone sud orientale della cima a essere interessato dagli scontri. Le truppe italiane presero il cosiddetto “
Osservatorio” al bivio per la Forcella Juribrutto (2560 m) e si spinsero fin quasi sotto cima Bocche ma in una posizione però poco difendibile; il sopraggiungere delle improvvise tormente di neve e le basse temperature di inizio novembre costrinse gli italiani ad una
precipitosa ritirata.
Lago di Bocche
Vista verso la Catena del Lagorai
Sono partito con l'intenzione di
esplorare la dorsale SO di Cima Bocche, quindi ho imboccato a piedi la forestale poco sopra Paneveggio,
lungo la strada per il Passo Valles. Il freddo notevole mi ha fatto risalire di gran carriera la noiosa strada forestale diventata triste "camionabile" dopo la tempesta Vaia, fino a dove riprende la
spettacolare mulattiera della Grande Guerra, che conserva ancora il selciato originale: con vari zig zag il percorso si alza gradualmente di quota nel
magnifico paesaggio di pini cimbri e larici della Catena di Bocche, fino al
Bivacco delle Vedèle, dove provo a lsciare il sentiero ufficiale per seguire con qualche difficoltà una delle
tante mulattiere di guerra, non sempre visibile. Seguendo vaghe tracce raggiungo un con traverso il
bellissimo Lago di Bocche. Qui dopo breve sosta, con percorso libero, rimonto la spalla e inizio a
risalire la dorsale, costellata di trinceramenti, caverne, resti di baracche.
Il meraviglioso Lago di Bocche
Salendo per la dorsale SO, vista sul Lago di Bocche e sulle Pale di S. Martino
Nella zona prevelentemente rocciosa delle conche in basso,
i soldati hanno dovuto costruire km di muri di pietre a secco, in doppia o tripla fila, a difesa delle posizioni più arretrate verso il crinale e la cima.
Da cima Bocche vista su Malinverno, dietro Catinaccio e Sassolungo
Nelle trincee si trovano ancora i reticolati con le palerie di sostegno
Lunghe file di muri a secco si sviluppano per chilometri in doppie e terze file
Iscrizione con la data del 1917
Da Cima Bocche verso Passo S. Pellegrino, a dx Cima Juribrutto
Guadagnata la dorsale che si restringe gradualmente verso la cima, percorro
l'ardita mulattiera che costeggiava i trinceramenti su un esposto crinale fino a Cima Bocche, che avrò salito un miliardo di volte
. Da questo versante però, assai interessante, molte meno. Dopo una breve sosta in vetta, arriva presto l'ora di scendere perché mi sono attardato parecchio tra trincee e caverne, le tenebre incombono e le ore di luce sono poche.
Trinceramento con feritoie
Verso Forcella Lusia, col Gronton a dx e sullo sfondo il Latemar
Compio una lunga discesa per la dorsale SE, lungo il sentiero, non sempre visibile o ben segnato, che poi abbandono per evitare di scendere di nuovo al Lago Bocche intercettando un'altra magnifica strada militare che mi conduce in
Val Miniera (bivacco), di qui con un'altra mulattiera scendo fino a valle di Malga Bocche, dove intercetto la strada forestale che mi riporta fino all'auto. Sviluppo circa 21 km, disl. 1100 m.
Lo spettacolo del tramonto sulle Pale
Catena di Bocche orientale