Malga Bocche con le Pale di S. Martino sullo sfondoL’idea era di fare
il giro dei 4 laghi sopra Malga Bocche ma il meteo ha remato contro e ci siamo dovuti accontentare, si fa per dire, di starcene a
Malga Bocche col suo panorama fantastico sulle Pale. Difficilmente ho visto un posto più bello.
La giornata inizia male, con una demenziale ravanata di oltre un’ora per cercare una
stradella a quota 1610 segnata sulle carte, e che ci dovrebbe abbreviare la salita
dal fondovalle della strada tra Paneveggio e Passo Valles. Insomma la strada non si trova, alla fine ci spariamo su per una stradella che ben presto scompare tra l’erba alta e vari bestemmioni. Ravaniamo a casaccio, confidando sul sentiero in alto a mezzacosta segnato sulle carte. Lo troviamo, lo seguiamo per un po’ poi lo riperdiamo per seguire una divaricazione che sale per finire in un torrente: l’attraversiamo e poi ancora in costa, cerchiamo di intercettare almeno la strada che sale alla malga.
Passiamo diverse zone acquitrinose per arrivare finalmente, stremati, alla fottuta strada. Anzi stradone: l’hanno allargata ed ora è una specie di assurda autostrada, che poi si interrompe a circa 1700 mt dopo aver devastato boschi per km. Ma perché? Ritroviamo poi l’antica e bellissima stradella a misura d’uomo, pazientemente lastricata probabilmente in tempo di guerra. Ma perché uno sfacelo simile sotto? Mistero
. Queste “sorprese” ci mettono sempre di malumore, sono pezzi di territorio e di natura che se ne vanno per sempre.
Arriviamo in breve alla Malga, posta su un spettacolare poggio, la vista sulle Pale toglie il fiato. Mangiamo qualcosa al sacco, la malga è presa d’assalto dai turisti che arrivano a frotte spingendo carrozzine, probabilmente arrivati in quota con gli impianti. Il tempo si mette al brutto, nuvoloni neri “tonezzano” a lungo sopra Cima Bocche.
Scendiamo a malincuore, per i laghi sarà per un’altra volta. Sulla via del ritorno a 100 metri dalla malga su un grosso sasso SUL SENTIERO,
DUE BELLE VIPERE si scaldano pigramente al sole. Non scappano neanche, si muovono solo quando ci avviciniamo a meno di un metro per fare qualche foto. Nei pressi troviamo anche “le mute”. Pensiamo con raccapriccio quante volte ci siamo seduti “su quel bel sasso” come questo qui delle vipere
Comunque il posto è davvero favoloso, non c'ero mai stato, sicuramente è da tornarci con gli sci