Domenica 8 luglio complici un meteo favorevole e il già buon allenamento di Matilde abbiamo deciso di percorre una parte dell'Alta Via Bruno Federspiel nel gruppo dei Monzoni.
L'anno scorso in questo stesso periodo avevo pianificato di effettuare questa lunga traversata su creste partendo da Malga al Crocifisso (1526 m s.l.m.), salendo lungo il 615B fino al bivacco Zeni, poi da li affrontando il ripido ghiaione sottostante Forcella Valacia e quindi raggiungendo l'inizio dell'Alta Via. Purtroppo le piogge dei giorni precedenti avevano reso davvero faticosa la risalita dopo il bivacco, Matilde era arrivata in cima felice ma stanchissima e quindi avevamo optato per la discesa al bel rif. Valacia ed infine il rientro alla macchina.
Quest'anno abbiamo deciso di riprovarci evitando però il faticoso ostacolo che tanto ci aveva fatto penare; studiando la cartina opto per la partenza dall'opposto versante: quello della Val di San Pellegrino.
Lasciate le donne di casa in località
I Ronc (1450 m s.l.m.) in modo che si avviino lungo l'erto sentiero
n°624, proseguo in macchina verso il passo per andare a posteggiare alla
baita Alochet (1800 m s.l.m. - con il senno del poi sarebbe stato meglio andare direttamente fino al passo). Mi infilo gli scarponi ed un po' correndo e un po' camminando ridiscendo al punto di partenza.
Le ragazze avranno un'oretta di vantaggio per cui mi avvio di buon passo lungo il sentiero forestale: col de toal de la föa che ripidamente mi permette di guadagnare dislivello risalendo la Val del Van.
Raggiungo e supero il
Baito Lastè (2110 m s.l.m.), percorro un breve tratto pianeggiante ed esco dal bosco negli alti pascoli del Ciadin Bel e del Ciadin Burt accolto da una bordata di fischi di marmotta. Poco sopra vedo Mati e la mamma ed in un attimo ci ricongiungiamo per proseguire assieme, entusiasta mia figlia mi racconta di essersi trovata a pochi passi da un giovane camoscio e da una bella marmotta con cucciolo al seguito: la giornata inizia bene
.
Baito Lastè Pascoli del Ciadin Bel Pascoli del Ciadin Bel Nei bei prati alle pendici delle Pale Rabiose pascolano tranquille diverse mucche mentre in alto dei cavalli ci osservano passare.
Pascoli del Ciadin Bel Risaliamo tendendoci troppo sotto le creste delle Pale seguendo la traccia lasciata da qualche animale, quindi ritroviamo il sentiero scollinando ai
Ciadin Burt.
Ci fermiamo per uno spuntino con vista sulle creste del Munciogn dove passa la prima parte dell'Alta Via B. Federspiel, ci aspetta ancora la maggior parte della fatica della giornata per cui decido di tagliare e di risalire direttamente a cima Malinvern. Abbandoniamo il sentiero 624 che risale fino a Forcela de la Costela ed imbocchiamo il
n°624B.
Vista sul Latemar Pascoli del Ciadin Burt Risaliamo la ripida traccia che ci porta a salire sulle Pale Rabiose e appena scolliniamo si apre la cista verso gli erti prati percorsi dal Toal da Manshon, suggestiva la vista verso l'Alpe Lusia, le Pale e sullo sfondo il Lagorai.
Vista verso l'Alpe Lusia Ciadin Burt Dopo aver saziato lo sguardo faticosamente e con la dovuta attenzione seguiamo il sentiero che corre sul filo del dirupo fino a
cima Malinvern (2630 m s.l.m.), la vista già spazia verso Catinaccio e gruppo del Sasso Piatto anticipazione di quel che si vedrà arrivati alla vetta.
Cresta delle Pale Rabiose verso cima Malinvern Esemplare di raro camoscio rosa Panorami dolomitici Pale di San Martino Arrivati in vetta rimaniamo senza fiato: davanti a noi si stagliano tutti i maggiori gruppi dolomitici, poche nuvole a offuscare lo spettacolo naturale.
Panorami dolomitici Rif. Valacia Scendendo verso
Sforcela de Ricoleta, poco dopo Spiz de Ricoleta, prendo l'unico spavento della giornata: Mati è due passi davanti a me quando da sotto un sasso esce saettando una magnifica vipera melanica (lo è o ho preso una cantonata?) che con mio sommo spavento passa direttamente tra le gambe di mia figlia per poi scendere precipitosamente per il prato.
Vipera o Biacco? È stata troppo lesta a infilarsi nell'erba per poterla vedere, ed essendo imbragato a Mati non l'ho seguita sul ripido pendio. Passato lo spavento (mio) riprendiamo il cammino e saliamo verso il punto più alto della giornata: lo
Spiz dei Tariciogn (2647 m s.l.m.).
Rif. Taramelli Vetta dello Spiz dei Tariciogn Qui ci fermiamo per ri-raccontarci per l'ennesima volta di quando la serpe è passata tra le gambe di Mati, mangiare e tirare il fiato.
Saltando il primo tratto di Alta Via noi abbiamo evitato la salita allo Spiz Malinvern dal versante di Costella e quindi non abbiamo ancora dovuto affrontare tratti tecnici. Scendendo dallo Spiz dei Tariciogn troviamo i primi: prima una corda fissa per superare un traverso con dei lisci lastroni, poi una placca verticale abbastanza ostica da superare per Matilde, quindi alcune passerelle e ancora cavi che facilitano la discesa da alcuni punti disagevoli.
Panorami dolomitici Panorami dolomitici Prime tracce Grande Guerra Tetris: <<Game Over>> Placca verticale ostica...ma lei la trova divertente Placca verticale, gradini e cavi Passerelle Il sottogruppo dei Rizzoni è quasi alla fine e ci saluta con delle strane formazioni vulcaniche, la roccia cambia colore bruscamente: dalla scura pietra eruttiva passiamo a camminare sulla quella chiara e sedimentaria.
Formazioni vulcaniche Tracce Grande Guerra Arrivati a
Punta Alochet (2582 m s.l.m.) iniziano le testimonianze storiche del grande conflitto bellico: cannoniere, resti di baraccamenti, trincee: su queste creste esploriamo con calma le gallerie che si aprono nel fianco della catena, alcune sono davvero notevoli ed attraversano da fianco a fianco la cresta.
Pun
ta Alochet e la sua caratteristica croce Prati della Campagnacia Cresta de le Sèle Cresta de le Sèle Percorsa l'affilata
Cresta de le Sèle eccoci finalmente in vista del
rifugio Passo delle Selle: all'interno solo una compagnia di tedeschi, Mati in un attimo si spazzola un'enorme fetta di tiramisù, poi dopo alcune richieste di informazioni al gentilissimo gestore riguardanti l'Alta Via Bepi Zac iniziamo la lenta discesa al Passo di San Pellegrino, lenta non per la lunghezza ma perché continuiamo a fermarci per osservare le numerosissime marmotte che nei prati si godono gli ultimi raggi di sole.
Rif. Passo delle Selle Testimonianze Inizio Alta Via Bepi Zac: prossimamente <<Fòr dal mé...>> [url=http://img.plug.it/sg/viaggi2008/upload/bot/botswana-makgadikgadi-pans-national-park-570.jpg]http://img.plug.it/sg/viaggi2008/upload/bot/botswana-makgadikgadi-pans-national-park-570.jpg]Suricati nella savana africana
Costabela
Raggiunto Passo San Pellegrino non ci resta che percorrere gli ultimi 20 minuti fino alla macchina su asfalto (possibile seguire le piste da fondo nei prati), lì abbiamo la sorpresa di essere accolti da un enorme cane da pastore che tenendosi a qualche metro di distanza ci abbaia furiosamente contro fino a quando non ci allontaniamo.